Luciano Spalletti va avanti. Dopo l’umiliante eliminazione per mano della Svizzera (2-0) il commissario tecnico dell’Italia afferma di non volersi dimettere.
«Non mi dimetto. Non è che sia un risultato così scandaloso». A parlare è Luciano Spalletti in conferenza stampa, dopo l’imbarazzante sconfitta dell’Italia agli ottavi di finale degli Europei a Berlino contro la Svizzera. Il 2-0 dell’Olympiastadion è una sentenza su una Nazionale piccola piccola, che in quattro partite in Germania non ha mai dato l’impressione di essere all’altezza. Ma Spalletti non molla, dando come principale responsabilità il tempo: «Ho avuto poco tempo, dieci partite, per preparare questi Europei. Ci sono commissari tecnici che ne hanno avute venti o addirittura trenta», le scusanti utilizzate ricordando come sia arrivato solo dieci mesi fa. Nel frattempo, Matteo Politano (fra gli esclusi dell’Italia) ha subito fatto una storia sui social come a rimarcare le colpe di Spalletti per non averlo portato in Germania. E, a due ore dal fischio finale di Szymon Marciniak, rimane il silenzio del presidente federale Gabriele Gravina, che era presente anche due anni fa nella mancata qualificazione ai Mondiali. Il tutto con l’Italia che, con una prestazione imbarazzante e con tanti giocatori impresentabili su cui Spalletti ha insistito, oggi ha registrato la peggior prestazione agli Europei dal 2004.