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Alle 20.45 la Nazionale scenderà in campo a Palermo con un solo obiettivo: fare un altro passo verso il Mondiale brasiliano.

 

Questa sera gli azzurri potrebbero già trovarsi con un piede in Brasile. In caso di vittoria sulla Bulgaria, infatti, i ragazzi di Prandelli potranno giocarsi il primo match point già martedì, quando incontreranno a Torino la Repubblica Ceca. Il commissario tecnico vuole quindi uscire da questo doppio confronto con i 6 punti in tasca, punti che garantirebbero all’Italia la qualificazione certa al Mondiale del 2014 con ben due gare d’anticipo. Un piccolo record, questo, per la nostra Nazionale, ma prima di fare calcoli di questo tipo bisognerà avere la meglio su avversari non certo sprovveduti. Prandelli infatti conosce bene i bulgari e ammonisce sulle difficoltà del match: «La Bulgaria è squadra molto pericolosa, difficile da affrontare. Mettono in campo un forte agonismo, hanno capacità di palleggio e di ripartenza con centrocampisti ed esterni. Ci sono in palio punti fondamentali. Non sono teso, ma in certe partite non si sa mai. Prima si chiude la pratica, meglio è».
Il c.t. vuole quindi la massima concentrazione per questo doppio incontro, ma conta anche sul caloroso supporto del pubblico: «Mi aspetto entusiasmo, l’abbraccio della gente. Abbiamo scelto Palermo e Torino sicuri della partecipazione dei nostri tifosi».
Questa mattina Prandelli ha sciolto l’ultimo dubbio che aveva riguardo alla formazione, preferendo Insigne all’ex juventino Giaccherini. Le rapide movenze del gioiellino napoletano conferiscono infatti una maggiore pericolosità offensiva alla manovra azzurra e l’allenatore vuole puntare proprio su questo per cercare di sbloccare la partita nei primi minuti e sfruttare poi i varchi concessi dalla Bulgaria. Viste le squalifiche di Osvaldo e Balotelli, il giocatore del Napoli farà reparto con Gilardino, preferito (almeno inizialmente) ad El Shaarawy perché «sa vivere nell’area piccola e andare sul primo palo come pochi». Non si tratta comunque di una bocciatura per l’attaccante milanista, nei cui confronti il c.t. ha speso parole d’affetto: «Non dimentichiamo che ha solo vent’anni. Lui in allenamento sta bene, fa le cose giuste. Forse soffre il fatto che il gol è mancato da tempo». Prandelli esprime poi il suo pensiero sul periodo un po’ opaco che sta attraversando il rossonero: «La verità è che lui è uno che non esterna nulla, si tiene tutto dentro, soffoca le sue emozioni. E invece qualche volta è meglio tirare fuori…».
Con le sue dichiarazioni il c.t. cerca quindi spegnere ogni polemica sul nascere, evitando di alimentare voci e distrazioni intorno all’ambiente azzurro che invece deve rimanere concentrato sui due prossimi obiettivi. Per questo, Prandelli chiude anche il “caso” relativo al suo addio al termine del Mondiale, rimandando ogni discorso a qualificazione ottenuta: «Non sono meravigliato per il tanto rumore, so che è un ruolo particolare, ma non ho assolutamente deciso. Ora, però, c’è un match delicato. Io ho il massimo rispetto per l’avversario e la massima concentrazione per questa partita decisiva. Appena avremo ottenuto due successi penseremo ai programmi e ai progetti».
Il tecnico poi chiude ringraziando per i complimenti che sono arrivati negli ultimi tempi da Barcellona, gente che di bel calcio se ne intende. Prandelli, bisogna dirlo, ha cambiato il volto della Nazionale trasformandola da squadra che viveva di difesa e contropiede in una che invece cerca di imporre il proprio gioco a testa alta, senza buttare via il pallone. In effetti, anche se il c.t. cerca di deviare i discorsi sul suo futuro, è del tutto normale che un tecnico apprezzato a livello internazionale voglia tornare a misurarsi con un club…

[Immagine tratta da repubblica.it]