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Questa sera a Torino gli azzurri si giocano il primo match point: in caso di vittoria contro la Repubblica Ceca, l’Italia otterrà il visto per Brasile 2014.

 

Quella di stasera è una partita decisiva per il cammino della Nazionale e non poteva esserci cornice migliore dello Juventus Stadium per fare la storia: vincendo, infatti, l’Italia si qualificherebbe al Mondiale brasiliano con due gare di anticipo, cosa mai successa prima d’ora. Un record, questo, che Prandelli ha tutta l’intenzione di stabilire proprio nel capoluogo piemontese, che ha accolto gli azzurri con grande passione, a partire dai cori pro Balotelli all’esterno dell’albergo sede del ritiro: «Da Torino mi aspettavo questo entusiasmo. Giocheremo nello stadio più bello d’Italia e uno dei più belli d’Europa». Il c.t. dunque punta molto sul supporto dei circa 40.000 tifosi presenti sugli spalti per dare la giusta carica ad una Nazionale che dovrà sempre tenere alta la concentrazione: «Dal punto di vista nervoso non dovremo sbagliare nulla. La sofferenza con la Bulgaria è stata dovuta alla stanchezza, ma saper soffrire è una qualità, per una squadra».
Sofferenza che questa sera Prandelli vorrebbe comunque evitare, anche se non sarà una partita facile: per i cechi, infatti, è l’ultima spiaggia e cercheranno con tutte le loro forze di fare risultato per mantenere viva la speranza di andare in Brasile. «La Repubblica Ceca si gioca le ultime opportunità, ma noi vogliamo chiudere la pratica e ottenere la qualificazione», afferma deciso il c.t. che, per evitare distrazioni, schiva tutte le domande sul suo futuro: «Il mio futuro non sarà una telenovela. Dopo la qualificazione potrò essere più chiaro». Prandelli vuole quindi tutto l’ambiente azzurro concentrato esclusivamente su questa partita e non concede nulla neanche sulla formazione per non dare vantaggi agli avversari e, diciamolo, anche per mantenere un po’ sulla corda i giocatori. Sembra comunque che in attacco Gilardino (autore del gol partita contro la Bulgaria) lascerà spazio ai rientranti Osvaldo e Balotelli, mentre in difesa, complice l’infortunio di Barzagli, il c.t. ha provato De Rossi insieme a Bonucci e Chiellini.
Per finire, il c.t. evita paragoni con quella Nazionale che Lippi portò al trionfo nel 2006, considerata ancora superiore a quella attuale, ma riconosce comunque i pregi della sua squadra: «La dote di questa Nazionale è che non perde mai la testa, sa soffrire rimanendo sempre in partita, perché non conosce solo uno spartito, ma due o tre». Speriamo dunque che questa sera Prandelli, in veste di direttore d’orchestra, riesca a far suonare ai suoi ragazzi la giusta musica, per potersi poi trasformare in maestro di danza e insegnare loro a ballare a ritmo di samba.

[Immagine tratta da sport.panorama.it]