Il CT azzurro Gattuso si affida a entusiasmo, senso di appartenenza e lavoro: “Chi viene in Nazionale deve restare. Voglio una squadra vera”.
È il giorno di Gennaro Gattuso. Dopo l’esonero di Luciano Spalletti, seguito alla pesante sconfitta contro la Norvegia a Oslo, la FIGC ha scelto di affidare la panchina della Nazionale italiana a uno dei simboli del Mondiale vinto nel 2006. Gattuso, emozionato e determinato, si è presentato in conferenza stampa a Coverciano, lanciando un messaggio chiaro: “Questo è un sogno che si avvera. Riportare l’Italia al Mondiale è fondamentale per tutti noi”.
Il tecnico calabrese ha subito messo in chiaro quale sarà la sua priorità: ricostruire un gruppo unito e motivato. “Serve entusiasmo, basta pensare in negativo. Chi viene a Coverciano deve arrivarci con il sorriso. Dobbiamo creare una famiglia, come succedeva ai miei tempi”. Non solo grinta e cuore, però. Gattuso ha sottolineato come oggi il calcio richieda anche competenza, aggiornamento e capacità di entrare nella testa dei calciatori: “Oggi un Gattuso calciatore non lo metterei nella mia squadra. Il calcio è cambiato, serve dialogo e comprensione”.
La scelta di accettare la panchina azzurra è arrivata senza esitazioni: “Quando Buffon e Gravina mi hanno chiamato, non ci ho pensato un secondo. Credo in questo gruppo, abbiamo almeno 4-5 giocatori tra i migliori nei loro ruoli”. In conferenza, Gattuso ha anche spiegato di aver già contattato 35 calciatori, tra cui non figura Acerbi: “Ho fatto scelte diverse, puntando su profili più giovani”.
Tra i primi collaboratori annunciati, spicca Leonardo Bonucci, mentre Cesare Prandelli, Zambrotta e Perrotta affiancheranno il nuovo CT in un ruolo di supporto. “Con loro e il mio staff storico possiamo fare un grande lavoro”, ha assicurato.
Sul piano tattico, Gattuso non si sbilancia: “Non conta il modulo, ma mettere i giocatori nelle condizioni di esprimersi al meglio. Voglio una squadra che giochi nella metà campo avversaria”.
Infine, un pensiero alla sua terra, la Calabria: “Non voglio dare lezioni, ma dire ai giovani di seguire la strada dello studio e dell’onestà. È una terra meravigliosa, merita di essere raccontata anche per le cose belle”.