Dopo l’esonero di Spalletti, la FIGC punta sulla grinta e sull’identità di “Ringhio” per il rilancio azzurro
È iniziata con un volo Ryanair da Malaga a Roma Fiumicino la nuova avventura di Gennaro Gattuso alla guida della Nazionale italiana di calcio. Il tecnico calabrese, chiamato a raccogliere l’eredità di Luciano Spalletti, esonerato dopo la deludente uscita anticipata da Euro 2024, è atterrato questa mattina poco prima delle 10 allo scalo “Leonardo da Vinci”, accolto da grande curiosità e affetto.
ARRIVO IN AEREO
Accompagnato dagli agenti della Polaria, Gattuso è stato scortato fino all’uscita dell’aeroporto, dove ad attenderlo c’era un’auto ufficiale della FIGC. Durante il transito, il nuovo commissario tecnico è stato riconosciuto e salutato da passeggeri e operatori aeroportuali, che non hanno perso l’occasione per scattare foto e registrare video. Immancabili anche gli incitamenti: “Daje Ringhio, portaci al Mondiale”, uno dei cori più sentiti tra chi ha intercettato il tecnico.
Vestito completamente di nero — cappellino con visiera, occhiali da sole, t-shirt, giacca e pantaloni — Gattuso ha mantenuto un profilo basso, ma non ha nascosto un sorriso per l’accoglienza ricevuta. Domani, alle ore 11, è prevista la presentazione ufficiale presso la sala convegni dell’Hotel Parco dei Principi a Roma. Al suo fianco ci saranno il presidente della FIGC Gabriele Gravina e il capo delegazione azzurra Gianluigi Buffon, suo ex compagno di mille battaglie in Nazionale.
La scelta di Gattuso rappresenta una svolta netta per la Nazionale. Dopo il ciclo tecnico di Spalletti, la FIGC punta su un profilo carismatico e identitario, capace di trasmettere grinta, compattezza e senso di appartenenza. “Ringhio” ha già avuto esperienze importanti in panchina, tra cui Milan, Napoli, Valencia e Marsiglia, e ora si prepara a guidare l’Italia verso le qualificazioni mondiali del 2026.
L’attesa è alta, e con essa anche le aspettative. La Nazionale azzurra riparte da Gattuso, un uomo che ha fatto della determinazione e dell’attaccamento alla maglia i suoi tratti distintivi. Il primo passo è stato fatto: ora tocca al campo.