Probabilmente, l’unico tecnico che l’ha saputo davvero valorizzare a dovere è stato Max Allegri, perlomeno da quando Federico Bernardeschi indossa la maglia a strisce bianconere. Una scelta importante, quella di trasferirsi da Firenze a Torino, che però qualche strascico sembra averlo lasciato con il passare del tempo, soprattutto dal punto di vista psicologico.
Anche gli appassionati di scommesse online, oltre a vedere la Juve favorita per lo scudetto grazie al ritorno del tecnico livornese in panchina, concordano sul fatto che la prossima stagione potrebbe diventare un’occasione importante per il rilancio di Bernardeschi anche a livello di club. In effetti, si potrebbe considerare come la classica occasione della vita, dal momento che la carriera dell’ex giocatore viola è arrivata a un bivio. Serve svoltare per poter puntare finalmente a diventare quel giocatore che tutti pronosticavano e che, purtroppo, non è mai successo.
Nazionale, un trampolino per Bernardeschi
Con la maglia azzurra e la fiducia costante dimostrata dal mister Roberto Mancini, ecco che Bernardeschi ha saputo ritrovare quelle motivazioni, ma soprattutto quella sicurezza in sé stesso che alla Juventus pareva aver perso per strada. In bianconero, infatti, è stato più di una volta criticato apertamente anche da parte della tifoseria, che ha mal digerito tante sue prestazioni che, in effetti, non sono state indimenticabili.
Anche nell’ultima stagione Bernardeschi non è mai stato felice, ma soprattutto si è saputo ritagliare poco spazio. Andrea Pirlo lo vedeva come esterno alla Zambrotta, mentre il giocatore non è mai stato d’accordo con tale visione e non ha perso occasione per esternarlo dopo una recente partita con la Nazionale.
Il confronto tra Juve e Nazionale
Dando un’occhiata al confronto tra il rendimento che Bernardeschi ha tenuto con la maglia azzurra indosso rispetto alla Juve, la differenza è davvero abissale. Il problema è che le statistiche sono senz’altro molto utili da valutare, ma non spiegano tutto. E, di conseguenza, non spiegano nemmeno come in azzurro Federico riesca ad essere molto più sereno, possa “rischiare la giocata” e avere un ruolo senz’altro più centrale all’interno del progetto, in un ruolo che tende a esaltare le sue caratteristiche.
Certo, probabilmente anche dal punto di vista mentale, il passaggio dalla Fiorentina alla Juve si è fatto notevolmente sentire. D’altra parte Max Allegri, nel corso di una conferenza stampa nella sua prima esperienza in bianconera, aveva già avuto modo di sottolinearlo. Gestire un pallone alla Juventus è diverso che farlo alla Fiorentina. In bianconero, infatti, ogni pallone è decisivo e fondamentale, il margine di errore si azzera ed è chiaro che c’è una pressione diversa che si deve gestire.
Ecco, probabilmente è stata anche l’incapacità di aver trovato la chiave giusta nell’affrontare tale situazione e una simile pressione, che ha inficiato notevolmente sulle prestazioni di Bernardeschi. Con i colori azzurri, tralasciando l’Europeo che è in corso di svolgimento, Federico ha giocato tre match, ovvero contro Estonia, Polonia e Bosnia, partendo come titolare nelle prime due. Mancini ha sempre dimostrato di credere molto nelle capacità di Bernardeschi e lui l’ha ripagato con ottime prestazioni, tra cui anche una rete nel 4-0 che è stato rifilato all’Estonia.
Nel corso dell’ultima stagione in bianconero, invece, i numeri sono stati impietosi per “Berna”. Infatti, in 35 presenze con la Vecchia Signora, sono solamente 12 le partite, tra le varie competizioni, in cui Federico è partito titolare. Ed è chiaro che queste statistiche si riflettono pure sul rendimento sotto porta, dal momento che in fase realizzativa è stato inesistente, non essendo riuscito ad andare a segno nemmeno una volta. L’unica nota positiva è rappresentata dai 3 assist comunque sfornati ai propri compagni, ma per un giocatore con il potenziale di Bernardeschi