Fabio Capello evidenzia le carenze della Nazionale: necessaria una rivoluzione nel ritmo di gioco e nella tecnica difensiva.
Fabio Capello ha analizzato la situazione della Nazionale italiana dopo la sconfitta contro la Germania nei quarti di finale di Nations League. La partita, disputata in casa, ha messo in evidenza alcune lacune, soprattutto sui calci piazzati, da cui sono derivati i due gol subiti. Capello, con la sua esperienza di ex allenatore di squadre come Milan, Roma, Juventus e Real Madrid, ha condiviso le sue riflessioni con la Gazzetta dello Sport.
Secondo Capello, il problema dei calci piazzati è cronico per l’Italia. Ha sottolineato che, sebbene contro la Germania la differenza fisica fosse evidente, non è solo una questione di statura. L’atteggiamento e la tecnica di marcatura sono fondamentali. Capello ha evidenziato che, mentre i difensori italiani come Bastoni, Di Lorenzo e Calafiori sono eccellenti con la palla ai piedi, nell’uno contro uno mostrano delle debolezze. Ha citato Acerbi come esempio di un difensore che, con l’Inter, sa gestire meglio queste situazioni.
Capello ha poi ampliato il discorso, evidenziando un altro difetto del calcio italiano: la velocità di gioco. Ha ribadito che in Serie A si gioca a un ritmo troppo lento, un problema accentuato dalle frequenti interruzioni arbitrali. Questo stile di gioco, secondo Capello, penalizza le squadre italiane quando competono a livello internazionale, dove il ritmo è più elevato e le interruzioni sono meno frequenti.
L’analisi di Capello mette in luce la necessità di un cambiamento nell’approccio tattico e nella preparazione fisica della Nazionale e delle squadre italiane. Migliorare l’efficacia nella marcatura e aumentare il ritmo di gioco potrebbero essere le chiavi per competere meglio a livello internazionale. L’esperienza e la visione di Capello offrono spunti preziosi per riflettere sulle aree di miglioramento del calcio italiano, sia a livello di club che di nazionale.