Senza reti la prima amichevole di preparazione ai Mondiali della nazionale italiana, a Londra non si è andati oltre lo 0-0 contro l’Irlanda ma più che il risultato c’è la preoccupazione per la situazione degli infortunati: Riccardo Montolivo si è fratturato la tibia e non partirà per il Brasile, mentre Alberto Aquilani è uscito anzitempo dopo un colpo subito alla testa.
Quando, dopo una decina di minuti dal fischio d’inizio, Montolivo va in contrasto con l’irlandese Pearce e cade a terra toccandosi la caviglia subito dalla panchina azzurra scattano in piedi i medici, immediatamente consapevoli della gravità della situazione. La paura di qualche infortunio era il principale timore del primo test degli azzurri, e purtroppo anche stavolta, come spesso accade prima delle grandi manifestazioni (Peruzzi prima dei Mondiali del 1998, Buffon prima degli Europei del 2000, tanto per citare due esempi fra i tanti), l’Italia ha pagato a caro prezzo le amichevoli di preparazione, dovendo sicuramente rinunciare al centrocampista del Milan (frattura della tibia, si dovrà operare) e con un dubbio, seppur di livello inferiore in quanto a gravità, che riguarda Alberto Aquilani. Non ci si poteva aspettare tantissimo dalla sfida del Craven Cottage, visti i dieci giorni di durissimo lavoro svolti a Coverciano, con allenamenti pesanti e la ricostruzione artificiale del clima che ci sarà tra due settimane esatte a Manaus, nel debutto in Brasile contro l’Inghilterra. Effettivamente è stata una piccola Italia, salvata dalle parate di Sirigu e con pochissime luci, una di queste rappresentata da Marco Verratti, probabilmente diventato quest’oggi uno dei ventitré non soltanto per l’infortunio del compagno di reparto Montolivo quanto per la grande prestazione. Le risposte Prandelli più che altro le voleva dai giocatori in dubbio: Paletta, Darmian (al debutto assoluto), il già citato Verratti, Immobile e soprattutto Giuseppe Rossi, ossia i titolari ancora non sicuri del posto. Detto del giocatore del PSG da Rossi si è visto qualcosa di buono, e forse lui nell’aereo per il Sud America ci sarà, chi invece è da rivedere è senza dubbio Paletta, ma il fatto che Ranocchia (così come Maggio e Insigne) non abbia giocato neanche un minuto sa molto di definitivo taglio: c’è tempo fino a lunedì per la lista definitiva, ma potrebbero partire uno o due giocatori in più proprio a causa degli infortuni.
PRIMO TEMPO
Verratti sale in cattedra fin dalle prime battute e mette in movimento Immobile, il quale manca il controllo davanti al portiere irlandese Forde. È discreto l’inizio dell’Italia, vicina al gol con Marchisio al 6′ (gran tiro messo in corner dall’estremo difensore avversario), poi l’infortunio di Montolivo spezza il ritmo e crea molta apprensione sia nei giocatori sia nello staff in panchina. La gara, per quanto possa essere attendibile, gira qui, perché l’Irlanda capisce di aver spazi per colpire e cerca di sfruttarli, a metà tempo prima grande parata di Sirigu su punizione di Pilkington dal limite, sul ribaltamento di fronte numero di Giuseppe Rossi e tocco per Darmian che si inserisce ma calcia in maniera sbilenca. La seconda respinta di livello di Sirigu arriva su un tentativo di Meyler col sinistro, il vero e proprio miracolo del portiere del PSG avviene al 34′, quando McGeady supera con troppa facilità Paletta e crossa verso il centro, Shane Long è liberissimo e impatta di testa, Sirigu respinge da campione ed evita lo 0-1, portando le squadre al riposo senza reti. Nel frattempo Aquilani, entrato per Montolivo, è costretto a dare forfait (dentro Parolo) a causa di un colpo alla testa subito in un duello aereo con Ward, giusto per aumentare i problemi della serata londinese.
SECONDO TEMPO
Un paio di palloni persi banalmente dall’Italia aprono malissimo la ripresa, sul secondo errore grave, di Thiago Motta, si invola Shane Long verso la porta, Sirigu deve ancora superarsi per impedire agli irlandesi di fare 0-1, poco dopo tiro di Pilkington fuori di poco. Immobile segna ma a gioco fermo (primo di due gol annullati giustamente dall’impeccabile terna guidata da Michael Oliver), poi il futuro attaccante del Borussia Dortmund esce per dar spazio a Cassano e quando entra il fantasista del Parma l’Italia ha un minimo di scossone, creando tre occasioni nel giro di un quarto d’ora: la prima con un colpo di testa di Bonucci alto su corner di Verratti, la seconda con una bella combinazione Rossi-Cassano-Marchisio chiusa da un tiro di quest’ultimo troppo centrale per impensierire Forde, la terza con una conclusione di Parolo deviata in corner, con il centrocampista del Parma bravo a seguire l’azione e raccogliere un cross di De Sciglio ribattuto. È però sempre l’Irlanda ad avere le migliori occasioni nel grigiore generale, McClean al 79′ cross in mezzo e Quinn colpisce la traversa, McGeady sul rimbalzo ha due volte l’opportunità di fare gol, Sirigu in entrambi i casi salva la situazione confermando di essere il migliore in campo. Una girata al volo altissima di Marchisio e un sinistro sul fondo di Cerci, anche lui subentrato, chiudono una partita di certo non memorabile.
Prosegue il momento negativo, quantomeno dal punto di vista dei risultati, per la nazionale di Prandelli: il 2014 è ancora a secco di vittorie e in generale questa è la sesta partita di una striscia negativa con cinque pareggi e una sconfitta dopo il 2-1 sulla Repubblica Ceca del 10 settembre 2013. Con stasera è un anno esatto che l’Italia non vince una gara amichevole, 4-0 su San Marino del 31 maggio 2013, e in generale quella appena citata è l’unica vittoria in partite non ufficiali degli ultimi due anni e mezzo. Mercoledì, a Perugia, contro il Lussemburgo si proverà a fare meglio, in ogni caso ciò che conta è arrivare preparati all’appuntamento in Brasile della notte fra il 14 e il 15 giugno.
IL TABELLINO
Italia (4-3-1-2): Sirigu; Darmian (88′ Abate), Paletta, Bonucci, De Sciglio; Montolivo (15′ Aquilani, 37′ Parolo); Thiago Motta (62′ De Rossi), Marchisio; Verratti; Immobile (57′ Cassano), Rossi (71′ Cerci). Commissario tecnico: Prandelli
Irlanda (4-2-3-1): Forde; Coleman, Pearce, O’Shea, Ward; Meyler (85′ Green), Hendrick; McGeady, Pilkington (58′ McClean), Hoolahan (67′ Quinn); Long (73′ Cox). Commissario tecnico: O’Neill
Arbitro: Michael Oliver della federazione inglese (Kirkup – Bennett; Probert)
[Immagine presa da gazzetta.it]