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Sebastian Giovinco, forse uno dei giocatori bianconeri più discussi e fischiati dalla maggior parte del tifo juventino che non gli perdona niente e, sinceramente, non se ne capisce il motivo.

 

Doveva essere il sostituto di Del Piero per le sue capacità tecniche con il pallone e la sua velocità però non è riuscito in quel compito così arduo.
Ma ripercorriamo e analizziamo la sua carriera: Inizia a giocare proprio nelle giovanili della Juventus dove arriva alla prima squadra in Serie B e gioca le sue prime 3 partite con la casacca bianconera, poi viene trasferito in prestito all’Empoli dove matura esperienza, gioca (35 presenze) e segna (6 reti).
Torna alla Juve, che non sta affrontando un buon momento, in quanto sulla panchina si alternano Ciro Ferrara e Alberto Zaccheroni che, per scelta tecnica, lo spediscono in panchina dove, a fine stagione esplode e punzecchia l’allenatore e la società per il suo poco impiego e per le troppe panchine (in due stagioni scende in campo per 34 volte e segna 3 reti).
La società decide di mandarlo in prestito al Parma dove gioca e segna ed effettua la sua stagione migliore: diventa capocannoniere della squadra e termina la sua esperienza di 2 stagioni (2010-2012) con 66 presenze e ben 22 reti.
Nel 2012 torna alla Juventus dove trova Antonio Conte che lo vuole fortemente con sé e che crede in lui. All’inizio Conte lo utilizza spesso e volentieri e Sebastian ricompensa la fiducia segnando reti importanti in Europa (contro il Nordsjælland), in Coppa Italia (decisiva contro il Catania e successivamente contro il Milan) e in Campionato sempre decisivo contro il Milan dove segna anche la sua ultima rete.
Una carriera non molto intensa per un giocatore con le sue caratteristiche, ricca di panchine, soprattutto in questo ultimo anno.  Gioca poco ma quando gioca segna sempre reti pesanti e spesso decisive per il proseguo della gara, e se non segna la sua presenza di fa sentire.
Sebastian fa della velocità e della tecnica palla al piede i suoi punti di forza, quando parte in velocità è difficile riprenderlo e fermalo, gli altri punti forti sono il dribbling e le giocate nello stretto. Ma se la sua statura minuta fa di Sebastian un giocatore abile, perde colpi nel corpo a corpo e nei contrasti.
Sebastian è un giocatore sottovalutato dai più, come visto a Parma ha bisogno di giocare con continuità ed ha bisogno di sentire la fiducia non solo del mister ma anche dei tifosi e quest’ultima manca in casa bianconera, dove parte del tifo non perde occasione per scagliarsi contro di lui.
Sarà, e si vede, difficilissimo per lui quest’anno trovare spazio in questa Juve che può puntare su un parco attaccanti di tutto rispetto: con Tevez e Llorente praticamente titolari fissi  e con Quagliarella e Vucinic come seconda scelta, sarà ancor più difficile adesso dopo l’arrivo di Osvaldo.
Giovinco non merita di essere trattato così, come dice Conte, perché, anche se gioca poco, ha sempre dato il suo contributo alla squadra portando scompiglio nelle difese avversarie grazie alla sua velocità.