Come ogni venerdì, SpazioCalcio va alla scoperta dei talenti del domani: oggi parliamo di Xadas, esterno offensivo dello Sporting Braga.
Nome: Bruno Alexandre Vieira Almeida
Data di nascita: 2 dicembre 1997
Nazionalita: portoghese
Ruolo: attaccante
Squadra: Sporting Braga
Era il 26 settembre 2016 quando il talento di Xadas ha tolto il suo velo: Segunda Liga, la squadra B del Braga affronta l’Aves, che poi sarà promosso in Primeira Liga a fine anno, e il giovane prospetto in maglia bracarense lascia andare un sinistro che muore all’incrocio facendo impazzire tutto il Primeiro de Maio. Da quel momento è stato un crescendo continuo fino a oggi, alla maglia da titolare nello Sporting Braga di Abel Ferreira e agli occhi di mezza Europa su di lui.
Il ragazzo di Milheirós de Poiares, trenta chilometri dall’Estadio do Dragão, dal Porto era stato scelto all’età di quattordici anni, visionato e prelevato dalla sua prima squadra, la Sanjoanense: qualche allenamento, un breve soggiorno nell’Academy e poi la firma sul foglio di via, scartato perché ritenuto troppo basso. Bruno cresce, e non solo di statura, eredita il soprannome del nonno e diventa Xadas, ma soprattutto continua a giocare nella Sanjoanense fino a che, nell’estate del 2014, non arriva lo Sporting Braga che lo sceglie e se lo porta subito nel Minho per centomila euro; a dirla tutta, la squadra che più di tutte si mosse per lui fu il Vitória Guimarães, nemica storica del Braga, ma Bruno alla fine rifiutò per seguire il suo compagno di squadra e caro amico d’infanzia, anche lui scelto in biancorosso, che di nome fa Gil Dias e che oggi veste la maglia viola della Fiorentina.
A Braga, Xadas parte dall’Under-19 per poi cominciare a scalare le gerarchie: il 2 aprile 2016 esordisce nella squadra B di Abel Ferreira. Nella stagione successiva, Xadas diventa un titolare inamovibile del Braga B: trenta partite, undici goal e sette assist, lampi di classe infinita come contro l’Aves e l’attenzione di Jorge Simão, coach della prima squadra, che ringrazia, lo prende e lo piazza in pianta stabile nella rosa della Primeira. Una data nel destino: il 2 aprile 2017, esattamente un anno dopo, Xadas debutta in prima squadra e collezionerà altre tre presenze tra i grandi, soprattutto anche grazie al fatto che il presidente António Salvador, a fine aprile, caccia Simão per chiamare proprio Abel Ferreira, che chiuderà il campionato al quinto posto guadagnandosi la riconferma sulla panchina bracarense.
Una cosa però, prima di andarsene, Jorge Simão l’aveva capita: a differenza di quanto Abel Ferreira faceva in squadra B, provò a spostare Xadas dal centro del campo alla fascia, quella destra, per sfruttare il suo rientro e il calcio del suo fatato piede mancino. Da lì in poi, la carriera del nuovo menino de ouro è letteralmente esplosa: come i vari Arjen Robben o Douglas Costa, il mancino in fascia destra è diventata una moda che Xadas ha cominciato a sfruttare, prendendosi in questa stagione la maglia da titolare e trovando il goal, proprio in quel modo, contro il Portimonense alla seconda giornata. Abel Ferreira lo ha definito sfrontato e coraggioso e per questo motivo lo ha voluto con sé in questa sua nuova avventura affidandogli la maglia numero dieci.
Da quando è arrivato a Braga, Xadas è una presenza fissa anche con la maglia delle nazionali giovanili del Portogallo: tra Under 19 e Under 20 ha totalizzato venti presenze e cinque goal, ma soprattutto ha dispensato talento in mondovisione al Mondiale coreano di quest’estate, con due goal ai padroni di casa di cui uno saltando tutta la difesa; la strada del Portogallo si è interrotta ai quarti contro l’Uruguay e Xadas ha lasciato con due assist prima dell’eliminazione ai rigori, segnando comunque il suo. Oggi fa parte della scuderia di Jorge Mendes, garanzia assoluta, e con il Braga ha rinnovato fino al 2022. Bruno alla fine ha scelto il pallone, accantonando la sua grande passione per la musica e per il canto, e la storia contemporanea, almeno fino a oggi, gli ha dato ragione visto che al Municipal hanno già bussato le grandi di Portogallo ma anche Manchester United e Bayern Monaco: la sensazione è che quel contratto fino al 2022 difficilmente arrivi al capolinea e che, con Jorge Mendes di mezzo, la prossima fermata sia tutt’altro che lontana dal centro del calcio mondiale.
[Immagine presa da ojogo.pt]
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