È un difensore colombiano il protagonista della rubrica sui giovani talenti di questa settimana: si tratta di Davinson Sánchez, centrale colombiano alla prima stagione in Europa dove gioca nell’Ajax.
Nome: Davinson Sánchez Mina
Data di nascita: 12 giugno 1996
Nazionalità: colombiana
Ruolo: difensore
Squadra: Ajax
Ha rifiutato il Barcellona per un ruolo da protagonista, e i risultati gli stanno dando ragione. Davinson Sánchez ha preferito cominciare la sua esperienza europea in un campionato di profilo più basso, l’Eredivisie, ma già da una squadra di livello e con la possibilità di giocare da titolare. L’ha fatto all’Ajax, dove fin da subito ha trovato la fiducia del tecnico Peter Bosz e l’ha ripagata con prestazioni positive, tanto da diventare un punto fermo della retroguardia biancorossa e giocare dal primo minuto tutte le partite di campionato, esclusa la giornata inaugurale nella quale però era appena sbarcato dalla Colombia. Una delle cose che sorprendono è la tenuta fisica e mentale, perché da oltre un anno non si è mai fermato: ha debuttato con l’Ajax appena sedici giorni dopo aver disputato la finale di ritorno di Copa Libertadores vinta con l’Atlético Nacional contro l’Independiente del Valle, e da lì non è più uscito di formazione. Proprio in coppa si è rivelato a livello internazionale, come colonna portante del Verdolaga che da un anno buono è fra le migliori squadre del Sud America: anche per questo ha attirato su di sé l’interesse del Barça, che però avrebbe voluto fargli fare un anno nella seconda squadra, in Segunda División B (la terza serie spagnola): livello decisamente basso per uno come lui, già pronto a palcoscenici superiori.
Sánchez è un difensore centrale, che agisce sul centro-destra di una difesa a quattro. È molto bravo di testa, infatti ha segnato tre dei quattro gol stagionali (dato notevole, per uno del suo ruolo) con delle incornate da calcio d’angolo, l’altro invece è arrivato contro l’Heracles lo scorso 4 dicembre con un tiro da trenta metri dopo essersi fatto gran parte di campo palla al piede senza opposizione. Difensivamente (ossia ciò che conta per valutarlo) è molto ostico da arginare, perché quando si piazza davanti all’avversario difficilmente si fa anticipare, ma può ancora migliorare in tal senso. Non è ancora un punto fisso della Colombia, solo una presenza a novembre nella sconfitta per 3-0 con l’Argentina, ma in un campionato come quello olandese dove spesso le difese sono tutt’altro che ermetiche lui si sta imponendo senza grosse difficoltà, domenica alle 14.30 sarà messo alla prova dal Klassieker contro il Feyenoord (scontro diretto fra seconda e prima, con l’Ajax sei punti dietro in classifica e all’ultima chiamata per rientrare in corsa) per dimostrare ancora una volta il suo valore. A neanche ventuno anni ha già un’esperienza invidiabile fra Europa e Sud America, non è da escludere che prima o poi a Barcellona ci vada sul serio e per giocare in prima squadra.
[Immagine presa da calciomercato24.com]
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