Colpo di prestigio degli scaligeri, che hanno ingaggiato il difensore messicano Rafael Márquez, proveniente dal Club León: questa la sua scheda di presentazione.
Nome: Rafael Márquez Álvarez
Data di nascita: 13 febbraio 1979
Nazionalità: messicana
Ruolo: difensore
Costo trasferimento: sconosciuto
Nelle ultime ore si era sparsa la voce, riportata da alcuni siti internet, che il difensore messicano Rafa Márquez, colonna della nazionale Tricolor, fosse a un passo dalla firma con un club italiano, la Lazio. La notizia era soltanto in parte vera, perché il centrale trentacinquenne arriva sì in Italia, ma per firmare con l’Hellas Verona, squadra che si era già interessata a lui durante i recenti Mondiali, facendo intendere di voler provare a prenderlo ma senza dare una vera e propria conferma. Invece i dirigenti gialloblù, in primis il direttore sportivo Sean Sogliano (già autore di un colpo d’esperienza strepitoso dodici mesi fa, ossia l’acquisto di Luca Toni), hanno continuato a lavorare senza sbandierare la trattativa, e nella giornata di oggi il presidente del Club León, Jesús Martínez, ha annunciato tramite il proprio profilo Twitter che Márquez è stato ceduto al Verona, confermando il viaggio in Italia del giocatore, che ha fortemente voluto una nuova esperienza dopo aver conquistato due volte il campionato messicano. Dopo quattro anni Rafa torna dunque in Europa, lasciata nel 2010 per tentare l’avventura americana con i New York Red Bulls, all’epoca sembrava che la sua carriera fosse ormai giunta al termine, nonostante avesse solo trentuno anni, ma quest’anno in Brasile ha dimostrato di essere ancora in gran forma, con quattro partite e un gol decisivo, segnato nella gara della terza giornata della fase a gironi contro la Croazia (rete del momentaneo 1-0, partita poi vinta 3-1), che ha portato gli uomini di Miguel Herrera agli ottavi di finale. Márquez, che aveva già segnato nel 2006 e nel 2010, è così entrato nel ristretto numero dei giocatori capaci di segnare in tre edizioni consecutive dei Mondiali, e considerato che si tratta di un difensore centrale (anche se spesso in carriera ha giocato mediano davanti alla difesa) il dato non è da poco. Negli anni al Barcellona, dove ha trascorso la parte più importante della sua carriera (2003-2010) dopo essere stato portato in Europa dal Monaco (1999-2003), si è fatto apprezzare per la prestanza fisica, il colpo di testa e il senso della posizione, magari non è mai stato considerato tra i migliori difensori del mondo, e nemmeno il referente principale del suo club perché giocava accanto a un totem come Carles Puyol, ma è sempre riuscito a ritagliarsi uno spazio importante al Barça, conquistando da protagonista diversi trofei tra cui quattro volte la Liga e due volte la Champions League. In patria è da tantissimo tempo considerato un punto di riferimento per il calcio messicano, un leader nato che non a caso veste la fascia di capitano della nazionale (con cui ha totalizzato centoventiquattro presenze), a Verona guiderà la difesa di Andrea Mandorlini, che nella passata stagione ha subito ben sessantotto gol (terza peggior retroguardia del campionato) nonostante l’ottimo decimo posto finale, la sua esperienza sarà di grandissimo aiuto ai gialloblù, chiamati alla conferma dopo una stagione al di sopra delle aspettative iniziali.
[Immagine presa da facebook.com]