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Straniero numero diciannove che SpazioCalcio.it presenta in attesa dell’inizio della nuova stagione di Serie A: tocca a Gervinho, pupillo di Rudi Garcia che l’ha voluto a Roma dopo averlo allenato al Lille.

 

Nome: Gervais Lombe Yao Kouassi “Gervinho”
Data di nascita: 27 maggio 1987
Nazionalità: ivoriana
Ruolo: attaccante
Costo trasferimento: 8.000.000€

È arrivato a Fiumicino presentandosi in modo piuttosto curioso e divertente, con un cappellino nel quale c’era scritto il suo nome e una felpa invernale nonostante gli oltre trenta gradi di Roma, ma i tifosi giallorossi sperano di potersi divertire vedendolo giocare in campo. Gervinho è la grande scommessa di Rudi Garcia, perché il tecnico francese è stato il suo principale sponsor, tanto da convincere James Pallotta e Walter Sabatini a sborsare otto milioni di euro più altri due di bonus per far cadere le resistenze dell’Arsenal, che inizialmente non voleva cederlo, e a tesserare il brasiliano Babú per poi cederlo all’estero e liberare un posto da extracomunitario. In Inghilterra, a dire il vero, non sarà mai ricordato come un grande giocatore: arrivato all’Arsenal nel 2011 dopo aver vinto la Ligue 1 con il Lille (Garcia allenatore, faceva parte del tridente con Eden Hazard e Moussa Sow) si è subito distinto in negativo nel suo debutto al St. James’ Park contro il Newcastle, tuffandosi in area di rigore e venendo espulso per aver reagito alle successive provocazioni di Joey Barton, non proprio la persona più adatta con cui litigare. Nei due anni all’Emirates le sue prestazioni sono state estremamente discontinue, ha giocato spesso come uno dei tre dietro l’unica punta nel 4-2-3-1 di Wenger (sia sulla fascia sinistra sia su quella destra) oppure addirittura come attaccante centrale in caso di necessità, ma non è mai riuscito a imporsi del tutto anche per delle doti tecniche non proprio straordinarie, tanto che spesso si ricordano sue azioni dove prendeva palla sulla fascia, puntava l’avversario e poi provava il dribbling facendosi sottrare il pallone o facendolo finire fuori o conclusioni sbilenche a pochi metri dalla porta. Il nazionale della Costa d’Avorio (ha partecipato ai Mondiali del 2010) ha tuttavia una buona velocità e questa è stata la caratteristica che Wenger ha apprezzato di più, dandogli comunque molta fiducia nonostante un rendimento mediocre e uno score realizzativo non di alto livello (undici gol in sessantatré partite). Alla Roma avrà un compito non facile, perché nel tridente del 4-3-3 di Garcia dovrebbe sostituire Pablo Daniel Osvaldo, prossimo alla cessione, ma rispetto all’italo-argentino non è un bomber di razza e potrebbe avere qualche problema nell’eguagliare i sedici gol realizzati nello scorso campionato dal suo predecessore, perciò in campo dovrà cercare di rendersi utile anche nelle giocate per i compagni (soprattutto Lamela e Totti, che lo affiancheranno nel reparto offensivo) più di quanto non abbia fatto con la maglia dei Gunners. Il nuovo allenatore giallorosso però crede ciecamente nelle sue qualità, avendolo allenato con successo e facendolo rendere al meglio nei due anni al Lille, pertanto nonostante non sembri un acquisto di spessore bisogna fidarsi di Garcia e vedere cosa sarà in grado di fare alla Roma.

[Immagine presa da panorama.it]