Ritorna il consueto appuntamento settimanale con la presentazione di uno dei tanti gioielli nati dal 1993 in poi che si stanno affermando a livello internazionale: il prescelto di oggi è Éder Álvarez Balanta, centrale difensivo in forza al River Plate.
Nome: Éder Fabián Álvarez Balanta
Data di nascita: 28 febbraio 1993
Nazionalità: colombiana
Ruolo: difensore
Squadra: River Plate
Al colosso colombiano Éder Álvarez Balanta è servita solamente una partita per far salire alle stelle la sua quotazione: subito dopo il debutto assoluto da professionista del 7 aprile 2013 (Racing Club-River Plate 0-2) l’ex difensore centrale di Fiorentina e Inter Daniel Passarella, all’epoca presidente dei Millonarios, dichiarò che il valore di mercato di Balanta era di venti milioni di euro, cifra già importante per un esordiente. Le successive partite del Coyote hanno però confermato la quotazione data dall’ex numero uno del River, perché dopo il match del Cilindro di Avellaneda (dove risultò il migliore in campo) sono arrivate ulteriori prestazioni di altissimo profilo, giocate con la personalità di un veterano e con l’aggiunta di due gol (consecutivi) segnati contro Godoy Cruz e Quilmes. La nuova sensazione del calcio sudamericano è un granitico difensore centrale mancino, con un fisico impressionante abbinato oltretutto a una buona velocità di base, bravo in marcatura pur non avendo ancora tanta esperienza e con un ottimo tempismo negli interventi, all’occorrenza può fare pure il terzino sinistro ma è principalmente un centrale; in tutto il Sud America sono pochissimi i giocatori che riescono a reggere il confronto con lui a livello fisico, e questo fa sì che nei contrasti abbia quasi sempre la meglio sugli avversari. Il River l’ha pescato in Colombia nel 2011 ma curiosamente ci ha messo due anni a debuttare e Ramón Díaz l’ha mandato in campo per la prima volta a causa di diversi infortuni nel reparto arretrato, pensare che rimanga a lungo nella squadra con la banda è difficile visto che sono già arrivati sondaggi concreti da club importanti come il Barcellona (Gerardo Martino ha avuto la possibilità di vederlo all’opera nel Torneo Final 2013 quando allenava il Newell’s Old Boys), mentre in Italia un pensierino su di lui pare l’abbiano fatto soprattutto Inter e Roma. Tolta qualche sporadica apparizione in Copa Sudamericana (dove ha ottenuto la sua prima espulsione in carriera, per doppia ammonizione contro il Lanús, e la sua squalifica ha pesato molto perché nel match di ritorno il River ha perso malamente in casa venendo eliminato) è a secco di esperienza internazionale, sarebbe potuto andare ai Mondiali Under-20 del 2013 ma non è arrivato il via libera da parte del club di Buenos Aires, sia perché avrebbe perso le ultime giornate di campionato sia perché non aveva ancora firmato un contratto da professionista. L’unico vero difetto è che è da educare tatticamente, spesso gli piace uscire palla al piede dalla difesa con troppa sicurezza lasciando varchi dietro (un po’ come Lúcio), in questo senso lo scontato approdo in Europa, magari fin dall’attuale finestra di gennaio (un difensore del genere farebbe la fortuna di tante squadre di Serie A), dovrebbe permettergli di correggere questa lacuna rendendolo in breve tempo uno dei migliori nel suo ruolo nonostante la giovane età. In nazionale è stato convocato due volte dal commissario tecnico José Pekerman ma senza esordire, ha comunque grandi possibilità di finire ai Mondiali e persino di partire titolare, la vetrina del Brasile potrebbe essere il suo trampolino di lancio definitivo.
[Immagine presa da rivermillonarios.com.ar]