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La crisi, ormai è noto, ha colpito anche il mondo del calcio e quest’estate il calciomercato sembra più bloccato che mai. Tutti propensi a cedere -salvo gli sceicchi coi petroldollari, loro di problemi finanziari non ne hanno di certo. La coppia Lotito-Tare, per quanto criticata dalla tifoseria, non si può negare abbia fatto male in questi ultimi anni: il bilancio societario della Lazio è in attivo, numerosi gli investimenti e le plusvalenze da questi derivate ed una squadra tornata ai vertici del campionato.

 

Dopo la stagione appena conclusa, con la Champions assaporata a più riprese e poi sfumata nelle ultime giornate, l’obiettivo principale di mercato è rinforzare quella rosa non ancora adeguata a sostenere 3 competizioni stagionali. Le basi già ci sono, quindi, servirebbe solo qualche innesto mirato. A capo però è cambiata la direzione: si sperava rimanesse, la squadra lo avrebbe voluto, invece Edy Reja ha preferito salutare tutti a causa di un rapporto non troppo idilliaco con  la dirigenza; il toto-allenatore è impazzato per il periodo a cavallo Maggio e Giugno, dopo diversi nomi di spessore (Di Matteo e Zeman su tutti), il ds Tare ha preferito puntare su un tecnico fino ad allora sconosciuto: Vladimir Petkovic, bosniaco, reo da una stagione fallimentare al Samsunspor, in Turchia, coronata da un esonero, ma con un passato glorioso nel campionato svizzero, in particolare allo Young Boys. Soprannominato “il Dottore”, ha mostrato subito una forte personalità ed un rigore che hanno ribaltato gli scetticismi iniziali, con lui è incominciata una nuova era per la Lazio.Il modus operandi del nuovo allenatore impone un gioco offensivo, segue lo stile “zemaniano”, i moduli prediletti sono il 3-4-3 o il 4-3-3 – più i loro derivati – sono quindi necessari diversi rinforzi (in ogni reparto) per adeguare la squadra agli ordini del tecnico; ma le direttive del bosniaco sono state chiare: vuole una rosa essenziale, senza esuberi, puntando prevalentemente sui giovani (che hanno ben figurati con il 2° posto nel campionato Primavera) e dando un’opportunità a tutti.

PORTA – Marchetti confermato, uno dei baluardi della scorsa stagione. Si è deciso anche per il rinnovo di un altro anno per l’argentino Bizzarri, nella scorsa stagione si è presentato sempre pronto quando veniva chiamato. Carrizo, rientrante da una buona stagione a Catania, non è rientrato nei piani degli etnei che non l’hanno riscattato, adesso è nella lista dei partenti per lasciare libera una casella da extracomunitario.
Infine, il giovane Berardi, rimane caposaldo fra i pali della Primavera, con il grande desiderio di ricevere maggiori chiamate in prima squadra.

DIFESA – Uno dei reparti che ha maggiormente sofferto la scorsa stagione fu la difesa.
Si cerca prevalentemente un centrale che garantisca il cambio a Dias e Biava, più un terzino sinistro. Partiti con il rinnovo dell’esperto Scaloni, connazionale di Bizzarri e con lo stesso identikit (salvo per il ruolo, ovviamente); inizialmente, gli occhi di Tare erano caduti sul difensore carioca Breno: svincolato dal Bayern Monaco, ha vissuto una stagione in ombra per via di un grave infortunio ed un processo penale il cui esito si è mostrato negativo, quindi obiettivo sfumato visto che il giovane talento dovrà scontare una pena di oltre 3 anni in carcere. Dopo i vari rumors che vociferavano un possibile ritorno della bandiera Nesta, i nomi nel calderone sono stati molti, ora più che mai si sta trattando concretamente per Xandao: ultima stagione in prestito allo Sporting Lisbona (noto per il goal di tacco contro il City di Mancini), ma di proprietà del Desportivo Brasil; 24 anni, 1.93 cm, centrale solido e di prospettiva, la differenza da colmare per il suo acquisto sono 500.000 euro ed una clausola imposta dalla Traffic (società detentrice del suo cartellino) per avere il 10% sulla futura cessione che a Lotito non va giù.
Per la fascia sinistra il sogno è Balzaretti, messosi in luce nei recenti Europei, ma difficilissimo da raggiungere vista la fermezza del presidente Zamparini (“rimane al 110% a Palermo!”) e per le intenzioni del giocatore di volare in Francia, sponda PSG, dove sarebbe vicino alla fidanzata. Sono ricorrenti anche le voci riguardanti il giovane e promettente terzino uruguagio del Nacional Motenvideo, Rolin, per il quale però il prezzo del cartellino sarebbe ritenuto alto (5 mln) con la possibilità che lieviti in occasione delle Olimpiadi. Nome nuovo sicuramente più concretizzabile dei due precedenti è quello di Peluso, dell’Atalanta, con la quale si potrebbe giungere ad un accordo visti i buoni rapporti intercorsi fra le società nella cessione di Stendardo (rientrato dal prestito, ma partente in via definitiva per Bergamo).
Da sciogliere i nodi legati ai rinnovi di Diakité e Cavanda: il giocatore francese vuole uno stipendio più elevato, le sue intenzioni sono di rimanere, in vista delle buone prestazione dello scorso anno probabilmente le due parti troveranno un accordo; il terzino belga invece è in bilico fra un nuovo prestito in B o una conferma, decisione a discrezione di Petkovic.
Un grande punto di domanda è legato al futuro dello spagnolo Garrido: il suo ingaggio risulta pesante per essere una riserva, la società lo lascerebbe partire, ma il nuovo tecnico lo sta valutando nel ritiro di Auronzo e non è scontato che venga ceduto.
Sembrano invece certe le partenze di Stankevicius, troppo discontinuo, per il quale riecheggiano sirene spagnole, e dell’impalpabile Zauri ormai al tramonto della sua carriera.

CENTROCAMPO – Reparto in cui si registra l’unico acquisto della Lazio fino ad ora: Ederson, svincolato dal Lione ed arrivato a parametro 0 dopo un corteggiamento di diversi anni, molto duttile ed adatto alle visioni di gioco di Petkovic; ciliegina sulla torta: giocatore comunitario, con passaporto italiano.
Serve qualche mediano che abbia polmoni e fiato da vendere, uno sembra già essere in casa: Petkovic ha individuato nel primavera nigeriano Onazi un rinforzo ed un investimento, si vedrà. Acquistata la comproprietà di Candreva, si tratta per averlo a titolo definitivo, ma forse è un operazione che andrà conclusa per la prossima stagione, intanto il centrocampista sta ben figurando in ritiro. Rimarranno in biancoleceste anche Cana, ritenuto importante dal tecnico per la sua disponibilità a spaziare da difesa a centrocampo, ed il gioiellino Lulic, allievo del bosniaco (lo aveva allenato allo Young Boys) che ha attirato l’attenzione di diverse “Big”.
Dopo aver perso lo svincolato Barnetta (accasatosi allo Schalke 04), la ricerca del centrocampista è ferma, in attesa di rinforzare i reparti più urgenti
In partenza si registra invece Matuzalem, che ha steccato la prima con Petkovic arrivando in ritardo di diversi giorni in ritiro, messo sul mercato dalla società dopo le scuse e quasi contro la volontà del brasiliano; per il “Tata” Gonzalez il discorso è invece differente: le sue caratteristiche lo fanno un uomo ideale per la concezione del centrocampo del neo-allenatore, ma su di lui c’è l’interesse di diversi club europei e la possibilità di registrare una proficua plusvalenza.
Sicuramente partente è invece il rientrante Foggia, sul quale la società non intende più puntare.

ATTACCO – Manca una punta di spessore: senza Klose, il reparto avanza arranca. La telenovela di questa prima parte di mercato si è registrata sull’asse turco che sembrava potesse portare ad Yilmaz: bomber del Trabzonspor, nonché capocannoniere della Superliga, desiderava l’Europa e l’Italia per far svettare la sua carriera nel pieno dello svolgimento (27 anni); invece no, è rimasto in Turchia, ai rivali del Galatasaray, dopo rapporti travagliati fra la società capitolina e quella di Trebisonda. Nulla di fatto, allora (ancora una volta) la riserva Petkovic l’ha scoperta in casa: Zarate, rientrante dall’Inter edinizialmente dato come sicuro partente, ora pronto ad un rinnovo ed a riprendersi la Lazio.
Altro rientrante, ma che molto probabilmente andrà via, è Floccari: vorrebbe rimanere a Roma, e sta anche facendo di tutto per convincere Petkvic, ma l’età ed il suo elevato ingaggio fanno sì che il giocatore non rientri più nei piani societari. Su di lui ci sono molti club, ha solo l’imbarazzo della scelta. Anche Alfaro, investimento dello scroso Gennaio, non è mai riuscito a convincere ed andrà in presto a fare esperienza visto che comunque Tare non vuole smettere di credere sull’uruguagio.
Ora di nomi ne girano tanti, l’italo-svedese Guidetti, giovane classe ’92 di proprietà del City e reo di una gran stagione al Feyenoord, ma sul quale gli occhi di mezza Europa hanno fatto alzare di molto il costo; più tutti i vari giocatori allenati in precedenza dal bosniaco. Ancora non è chiaro quale sarà la futura punta della Lazio, nel frattempo Petkovic si gode i numeri del gioiellino Rozzi, classe ’94 e promessa della Primavera biancoceleste.
Sicuro partente è invece Sculli, rientrato dal prestito al Genoa e neanche convocato in ritiro, per lui sono aperte diverse piste estere; dulcis infundo, Makinwa è giunto al termine della sua avventura alla Lazio nella stessa maniera in cui l’ha vissuta: impalpabilmente – non a caso, è stato soprannominato “Il Fantasma” -.