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Aleksander Čeferin UEFA

L’Italia si prepara a ospitare Euro 2032 insieme alla Turchia, ma le critiche del presidente UEFA Ceferin sulle infrastrutture calcistiche accendono il dibattito

Le recenti dichiarazioni di Aleksander Ceferin, presidente della UEFA, hanno acceso i riflettori sulle condizioni degli stadi italiani. Non ha usato mezzi termini, definendo le infrastrutture calcistiche del nostro Paese una “vergogna”. Un giudizio netto, che ha sollevato un acceso dibattito e che, con ogni probabilità, continuerà a far discutere nei prossimi mesi, soprattutto in vista di Euro 2032, torneo che sarà co-organizzato da Italia e Turchia.

Nonostante la severità delle parole, Ceferin ha espresso fiducia nel cambiamento: “Credo che ora anche il governo italiano abbia capito che deve intervenire. Ho molta fiducia in Gabriele Gravina, mio primo vicepresidente, che farà tutto il possibile per colmare il divario infrastrutturale”. Un messaggio chiaro, che mette pressione ma al tempo stesso apre alla speranza di un rilancio strutturale del calcio italiano.

Nel percorso verso Euro 2032, Italia e Turchia sono chiamate a selezionare cinque sedi definitive ciascuna, da presentare alla UEFA entro il 1° ottobre 2026. L’approvazione ufficiale delle candidature avverrà nel meeting del 10 giugno 2027. Per quanto riguarda l’Italia, tre stadi sembrano già sicuri della nomina: Allianz Stadium di Torino, Stadio Olimpico di Roma e San Siro di Milano. Lo ha confermato anche il presidente Gravina, insieme al ministro dello Sport Andrea Abodi.

Il quarto impianto in pole position è il Franchi di Firenze, attualmente oggetto di importanti lavori di ristrutturazione. Gravina lo ha definito un candidato forte, anche se non ancora ufficiale. Se Firenze dovesse essere confermata, resterebbe solo un’ultima sede da scegliere, oltre a una sede di riserva da comunicare alla UEFA.

Tra le città in lizza per l’ultimo posto figurano Napoli, Bari, Genova, Cagliari, Verona, Bologna e Palermo. Tuttavia, per essere selezionate, queste città dovranno necessariamente avviare (o proseguire) interventi di adeguamento degli impianti, in linea con gli standard UEFA, sempre più stringenti per eventi di questa portata.

Il cammino verso Euro 2032 rappresenta quindi un’occasione cruciale per l’Italia: non solo per ospitare una manifestazione internazionale, ma anche per rinnovare un patrimonio sportivo che, come sottolineato da Ceferin, necessita urgentemente di interventi concreti e lungimiranti.