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Massimo Cellino Brescia

ll direttore sportivo del Brescia Castagnini conferma: niente pagamento degli stipendi, si va verso la liquidazione. Cordata americana mai davvero interessata.

Il Brescia Calcio è a un passo dal baratro. A confermare le voci che si rincorrevano nelle ultime ore è il direttore sportivo Renzo Castagnini, che ha parlato con amarezza ai microfoni di Bresciaingol.it. “Fino a ieri ho provato a far cambiare idea a Cellino, ma non c’è stato nulla da fare”, ha dichiarato. Parole che certificano la scelta del presidente Massimo Cellino di non saldare i 3,2 milioni di euro relativi a stipendi e trattenute dei tesserati entro la scadenza fissata per oggi.

La decisione potrebbe avere conseguenze devastanti: senza il pagamento, il club rischia il fallimento in un momento già drammatico, segnato dalla battaglia legale contro i quattro punti di penalizzazione che, allo stato attuale, condannerebbero le Rondinelle alla retrocessione in Serie C.

Castagnini ha parlato anche del tentativo fallito di cedere la società a una cordata nordamericana, rappresentata in Italia da Francesco Marroccu, ex dirigente molto vicino a Cellino, e dallo sponsor Daniele Scuola. “Non si sono mai dimostrati seriamente interessati all’acquisto. Il presidente era quasi disposto a regalare il club”, ha rivelato il direttore sportivo, visibilmente provato. “Sto malissimo. È una cosa troppo grave”, ha aggiunto.

Ora si va verso il mancato rispetto della scadenza e, con esso, lo scenario peggiore: la messa in liquidazione del club. Il passo successivo sarà portare in tribunale i libri contabili, i bilanci e le scritture fiscali degli ultimi tre anni. Il titolo sportivo del Brescia verrebbe quindi consegnato alla sindaca Laura Castelletti, che diventerebbe la prima interlocutrice per eventuali soggetti interessati a far ripartire il calcio nella città lombarda.

Una situazione che lascia attoniti i tifosi e getta un’ombra pesante sul futuro di una piazza storica del calcio italiano. Dopo anni di alti e bassi, il Brescia rischia di scomparire dai radar del professionismo, travolto da una crisi societaria che sembra ormai irreversibile.