Fragoroso 1-4 dei rossoblù che ottengono la loro prima vittoria in campionato ai danni di un’Inter inguardabile, segnando quattro gol in un tempo e dando una lezione di calcio a Mazzarri.
Il poker è servito. Zeman riprende a far divertire i tifosi delle sue squadre e non più soltanto gli avversari in un pomeriggio di gloria nel quale il Cagliari è tornato a sbancare il Meazza, dove non si imponeva addirittura dal 2000 (ed era Coppa Italia). Un trionfo clamoroso nello stile del boemo, che per tutta la carriera ha basato il suo calcio sull’attacco totale e sulle giocate in velocità per assaltare le difese avversarie, pensando sempre a fare un gol in più degli avversari e non preoccupandosi troppo di ciò che accade nel reparto arretrato. Il Cagliari, ultimo in classifica fino a stamattina, si è presentato al Meazza senza paura e ha demolito l’Inter in un tempo, colpendo praticamente ogni volta che affondava nelle larghissime maglie della retroguardia nerazzurra e facendo rivivere per un pomeriggio i fasti del Foggia di vent’anni fa. Il gol di Sau e la tripletta di Ekdal hanno messo in ginocchio l’Inter, autolesionista nel concedere il primo svantaggio e ridotta in dieci da metà primo tempo, ma sarebbe irrispettoso e sbagliato dire che l’episodio spartiacque della partita è stato il secondo giallo di Nagatomo: già dal via si vedeva come i sardi avessero molta più corsa e grinta dei padroni di casa, arrivavano sempre primi sul pallone e lo gestivano molto meglio, nemmeno la disattenzione costata il pari di Osvaldo ha sfaldato i rossoblù, capaci di risistemarsi e riprendere a bombardare la porta di Handanovic, al quale non è bastato parare un rigore per evitare la goleada. Imbarazzante l’atteggiamento della squadra di Mazzarri, scesa in campo forse con troppa sicurezza per via del 2-0 di mercoledì contro l’Atalanta, l’Inter è mancata totalmente per quanto riguarda lucidità e freschezza, mostrando i soliti limiti noti da almeno un anno che Mazzarri non è mai riuscito a correggere: sette punti dalla vetta dopo sole cinque giornate, mai due vittorie di fila in campionato e ancora una volta incapacità di ribaltare il risultato una volta subito lo svantaggio (con il tecnico toscano l’Inter ha vinto solamente due volte dopo essere finita sotto nel punteggio, l’anno scorso contro Fiorentina e Lazio). L’allenatore interista ha detto di aver sbagliato nel non aver fatto turnover, però rispetto ai titolari di mercoledì contro l’Atalanta i cambi erano quattro (Andreolli per Ranocchia, Nagatomo per Jonathan, Hernanes per Guarín e Osvaldo per Icardi), perciò le lacune a livello fisico dovrebbero essere ricercate altrove, così come dovrebbe essere fatto un profondo ripensamento sul modo in cui l’Inter prepara le partite. A Zeman è bastato riproporre il suo classico 4-3-3, con Dessena in luogo dell’infortunato Conti e il tridente Ibarbo-Sau-Cossu: semplicissimo, ma tremendamente efficace.
PRIMO TEMPO
Fin dalle prime battute il Cagliari si rende pericoloso e al decimo minuto è già in vantaggio: lungo lancio dalle retrovie verso Cossu, Nagatomo salta in contrasto con il numero sette ma sbaglia l’intervento liberando Marco Sau, a questo punto la posizione di fuorigioco dell’attaccante sardo non è più sanzionabile e l’ex Foggia non ci pensa due volte a battere a rete per il suo terzo gol contro l’Inter. Lo svantaggio praticamente regalato è il primo segnale di un pomeriggio da incubo, Palacio prova a limitare i danni e va al tiro con Cragno chiamato alla respinta in tuffo, al 17′ l’argentino si guadagna una punizione dal limite e con furbizia batte velocemente sul secondo palo dove Pablo Daniel Osvaldo non ha problemi a insaccare l’uno a uno. Timide proteste del Cagliari ma il gol è regolarissimo, l’italo-argentino raggiunge così di nuovo Tévez in vetta alla classifica marcatori con quattro reti. Dura pochissimo la riscossa nerazzurra perché al 27′ Nagatomo, ammonito tre minuti prima, interviene in maniera scriteriata da dietro a centrocampo su Cossu, e Banti non può far altro che mostrare il secondo giallo al giapponese. Inter in dieci e di nuovo sotto, al 29′ Dessena calcia di destro da fuori, Handanovic respinge centralmente e sulla ribattuta il più lesto ad arrivare è Albin Ekdal che fa 1-2. È soltanto l’inizio di un quarto d’ora perfetto per l’ex juventino, che al 34′ fa doppietta deviando a porta vuota un traversone di Ibarbo, favoloso nell’andare via a Juan Jesus e Dodô sulla fascia con un’accelerazione letale, il Cagliari ottiene un comodo doppio vantaggio e non ha nessuna intenzione di fermarsi, anche perché dietro l’Inter non capisce più nulla e si fa male da sola: al 42′ Vidic stende Sau, per Banti è calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Cossu ma Handanovic para anche questo penalty, i compagni si complimentano con lo sloveno ma si dimenticano di difendere sul successivo corner, mischia in area e ancora una volta Albin Ekdal risolve mettendo in rete l’incredibile 1-4 e la sua prima tripletta in Serie A. Si va al riposo in una situazione surreale, da incubo per l’Inter e da delirio puro per il Cagliari.
SECONDO TEMPO
Fuori Medel, in ritardo su due dei quattro gol del Cagliari, dentro Guarín, ma per l’Inter la fine è già segnata da un bel po’. Pur avendo una timida reazione (Osvaldo segna ma è in fuorigioco) i nerazzurri non riescono a pungere, nonostante la difesa del Cagliari sia tutt’altro che ermetica, e con il passare dei minuti la spinta interista si affievolisce sempre più, rendendo i sardi padroni indisturbati del campo, del risultato e della gara. Al 54′ in contropiede Cossu viene liberato davanti a Handanovic e potrebbe aumentare ulteriormente il parziale, sul suo traversone è provvidenziale l’intervento di Hernanes che si sostituisce ai difensori, nuovamente del tutto assenti. A parte un paio di tentativi, uno con Palacio che si libera e calcia trovando la respinta di Cragno e un altro con un innocuo colpo di testa di D’Ambrosio, l’Inter non si avvicina mai a riaprire la gara e anzi rischia più volte di concedere il quinto, Dessena calcia rasoterra e Handanovic si deve distendere, al 70′ Farias appena entrato si presenta con un destro finito sull’esterno della rete. Al 90′ Osvaldo, ultimo a mollare, tenta di ridurre lo svantaggio con un destro deviato in corner, giocata comunque inutile perché la partita era già andata da un’ora buona.
Arriva la prima vittoria in campionato per il Cagliari, reduce da un pari all’esordio sul campo del Sassuolo e da tre sconfitte consecutive, i rossoblù del presidente Giulini (tifoso interista ed ex membro del CDA nerazzurro) trovano in trasferta il successo che gli permette di lasciare l’ultimo posto in classifica, dato curioso visto che fuori casa i sardi avevano vinto solo una volta nell’ultimo anno e mezzo, e in campionato non battevano l’Inter al Meazza dalla stagione 94-95. Perde l’imbattibilità la formazione nerazzurra con una prestazione grottesca, ci saranno tante valutazioni da fare sull’operato di Mazzarri e dei giocatori nei giorni che precederanno la sfida di Europa League contro il Qarabag, partita adesso cruciale per lasciare alle spalle questo risultato negativo.
IL TABELLINO
Inter (3-5-2): Handanovic; Andreolli, Vidic, Juan Jesus; Nagatomo; Hernanes, Medel (46′ Guarín), Kovacic, Dodô (42′ D’Ambrosio); Osvaldo, Palacio (69′ Icardi). Allenatore: Mazzarri
Cagliari (4-3-3): Cragno; Balzano, Ceppitelli, Rossettini, Avelar; Crisetig, Dessena (90′ João Pedro), Ekdal; Ibarbo (69′ Farias), Sau (73′ Longo), Cossu. Allenatore: Zeman
Arbitro: Luca Banti della sezione di Livorno (Barbirati – Gava; Iori; Tommasi – Minelli)
Reti: 10′ Sau, 18′ Osvaldo (I), 29′, 34′, 44′ Ekdal
Espulso: Nagatomo (I) al 27′ per doppia ammonizione
Ammoniti: Rossettini, Sau, Balzano (C), Guarín (I)
Note: al 42′ Handanovic (I) ha parato un calcio di rigore a Cossu (C)
[Immagine presa da giornalettismo.com]