Walker si presenta: “Voglio dare il massimo per questi colori, portare la mia esperienza per aiutare la squadra.”
Kyle Walker, nuovo terzino del Milan, ha parlato ai microfoni di Milan TV raccontando le sue emozioni dopo l’approdo in rossonero e alcuni aspetti della sua carriera e della sua personalità.
Un rituale da wrestler e il numero 32
Walker ha spiegato il suo particolare rituale pre-partita, che consiste nello sputare in aria l’acqua, ispirandosi a Triple H, suo wrestler preferito: “Seguivo molto il wrestling da ragazzo e ho sempre ammirato Triple H. Per me è come salire su un ring, ed è diventato un rituale porta fortuna”. Ha poi parlato della scelta del numero 32: “L’ho preso perché era libero e perché è stato il numero di David Beckham, un’icona per me”.
L’emozione di vestire la maglia del Milan
L’esterno inglese ha espresso il suo entusiasmo per questa nuova avventura: “Da bambino ho sempre seguito il Milan, indossare questi colori è un sogno e spero che la seconda metà di stagione sia positiva”. Ha anche rivelato di aver parlato con Tammy Abraham, che lo ha incoraggiato a trasferirsi in Italia: “Mi ha detto che dovevo venire qui e ha contribuito alla mia decisione”.
L’impegno per i giovani e il lavoro in palestra
Walker ha raccontato il suo progetto per aiutare i giovani calciatori nella sua città natale, Sheffield: “Lì ci sono poche opportunità, molti ragazzi sono per strada. Io sono stato fortunato e voglio restituire qualcosa alla mia comunità, anche solo aiutando un ragazzo a realizzare il suo sogno”. Sul lavoro fisico ha dichiarato: “Nel calcio moderno non basta solo il talento naturale. Lavoro in palestra per diventare più forte, veloce e performante”.
Il legame con i tifosi e la passione per il calcio
Walker ha elogiato il pubblico rossonero: “I tifosi del Milan sono incredibili, vivono per il calcio. È stato uno dei motivi per cui ho scelto di venire qui”. Ha anche ricordato il giorno in cui ha giocato in porta a San Siro con il Manchester City: “Fu una scelta tra me e Stones, alla fine toccò a me. Un’esperienza unica, ma non credo la ripeterei”.
Il futuro e l’ispirazione per i giovani
L’inglese ha raccontato di essersi ispirato a Dani Alves e Philipp Lahm, e spera che un giorno anche lui possa essere un modello per i giovani. Infine, ha parlato dei suoi tatuaggi, tra cui quelli dedicati alle squadre in cui ha giocato: “Ora dovrò aggiungere quello del Milan”.