Il portiere dell’Udinese Okoye accusato di illecito sportivo per un’ammonizione sospetta: si cercano alternative per la porta per la prossima stagione.
Secondo quanto riportato dal Messaggero Veneto nella prima pagina dell’edizione odierna, il portiere dell’Udinese Maduka Okoye è stato deferito dalla Procura federale per un presunto illecito sportivo. Il procedimento riguarda un’ammonizione ricevuta durante la partita contro la Lazio, disputata nel marzo 2023. La vicenda si inserisce nell’ambito di un’indagine più ampia legata al fenomeno delle scommesse sospette nel calcio italiano.
IL CASO OKOYE
L’ammonizione di Okoye è finita sotto osservazione dopo che sono stati rilevati flussi anomali di scommesse sul suo cartellino giallo, con una quota particolarmente alta: otto volte la posta. Le giocate, concentrate soprattutto in punti scommesse della provincia di Udine, hanno generato vincite complessive superiori ai 120 mila euro. Questo dato ha spinto la Procura federale ad approfondire l’episodio, arrivando al deferimento del giocatore nigeriano, che ora rischia una squalifica fino a quattro anni.
L’Udinese, in attesa degli sviluppi giudiziari, ha iniziato a valutare le possibili alternative per la porta. Il club friulano ha sondato Agustin Rossi, attualmente al Flamengo, ma il portiere argentino ha chiesto un ingaggio da 1,5 milioni di euro, cifra considerata troppo alta per le casse bianconere. Intanto, Daniele Padelli confermato come secondo portiere con il rinnovo del contratto, mentre Elia Sava dovrebbe partire in prestito nella prossima finestra di mercato.
Sul fronte dei giovani, l’Udinese segue con attenzione il portiere classe 2006 Gianmarco Nunziante, di proprietà del Benevento. Il club dei Pozzo ha presentato un’offerta da un milione e mezzo di euro, rifiutata dal club campano. Su Nunziante c’è anche l’interesse della Juventus, che potrebbe inserirsi nella trattativa nei prossimi giorni.
La situazione di Okoye rappresenta un problema serio per l’Udinese, che si trova ora costretta a ripensare la gestione del reparto portieri a pochi giorni dall’inizio del ritiro estivo. Il deferimento, se confermato in giudizio, potrebbe comportare non solo l’assenza del portiere titolare, ma anche un danno d’immagine per la società.