In una partita segnata da innumerevoli errori arbitrali e con due episodi da prova televisiva Roma e Inter ottengono un pareggio di poca utilità per entrambe le squadre.
Dalla settimana delle polemiche alla serata degli orrori. L’avvicinamento a questa sfida, potenzialmente un big-match e in tempi recenti gara valevole per campionati e finali di coppa, è stato segnato da critiche e accuse nei confronti della classe arbitrale e della FIGC, creando un clima risultato nocivo per lo spettacolo. Oggettivamente questo Roma-Inter ha prodotto ben poche cose belle, tra settori chiusi per discriminazione territoriale (le due curve e un pezzo dei distinti), pugni, rigori non dati e interventi non sanzionati dall’inadatto arbitro Bergonzi, ci sono state più lamentele che occasioni da gol e questo la dice lunga su come la partita sia stata vissuta dai protagonisti in campo. Cercando di analizzare la gara al netto delle valutazioni sbagliate da parte del fischietto ligure a dare la migliore impressione in questa serata piovosa dell’Olimpico è stata l’Inter, vuoi per la buona prestazione fatta partendo da sfavorita vuoi per il maggior numero di occasioni create (ma la chance più importante è stata di marca giallorossa, con una super parata di Handanovic su Pjanic), tuttavia la Roma non si può certo dire che abbia fatto male, con un finale in crescendo a testimoniare una buona condizione fisica, cosa da non sottovalutare visto il momento della stagione e gli impegni europei delle principali rivali per la zona Champions League (utopico al momento pensare di riprendere la Juve). Purtroppo però, e non è la prima volta quest’anno, a far notizia sono stati i casi da moviola, piuttosto lampanti: ambedue le squadre possono prendersela con Bergonzi per due rigori non dati a testa, ma quello che fa più clamore è il doppio pugno (di Daniele De Rossi nel primo tempo, di Juan Jesus nella ripresa) non visto né dall’arbitro né dai giudici di porta (e per l’ennesima volta ci si chiede quale sia la loro utilità), sul quale presumibilmente e auspicabilmente interverrà il giudice sportivo Tosel tramite la prova televisiva nella giornata di lunedì. Curioso che questi episodi siano accaduti nello stesso giorno in cui l’International Board ha bocciato per l’ennesima volta la moviola in campo (quanto sarebbe servito per accorgersi tramite le immagini dei pugni?) e a qualche giorno di distanza dalle dichiarazioni del designatore uscente Stefano Braschi, secondo cui finora ci sono stati solamente cinque errori gravi in tutto il campionato. Come ci è arrivato a questo numero? Mah… Altro punto a sfavore dello spettacolo è stato quello delle assenze: Roma depotenziata dall’indisponibilità di Maicon e Totti con Florenzi e Pjanic arruolabili solo per la panchina, Inter priva di Hernanes lasciato fuori dall’undici titolare perché ancora non al meglio dopo un lieve acciacco fisico. Garcia sceglie un tridente con Gervinho, recuperato in extremis, e Ljajic ai lati del centravanti Destro, come terzini giocano Torosidis e Romagnoli, difensore centrale adattato sull’esterno; Mazzarri per la prima volta in campionato schiera titolare Mauro Icardi (dall’inizio solo contro il Cittadella in Coppa Italia ad agosto) e rilancia Cambiasso in mezzo al campo, anch’egli al rientro dopo dei problemi muscolari. Oltre ventimila i posti non disponibili causa squalifica: Curva Nord, Curva Sud e Distinti Sud dell’Olimpico rimangono desolatamente vuoti, con diversi tifosi giallorossi rimasti fuori dallo stadio a protestare dopo aver inscenato, in mattinata, un sit-in sotto la sede della FIGC.
PRIMO TEMPO
Handanovic immediatamente chiamato alla respinta di pugno su punizione di Ljajic dopo due minuti, successivamente su lancio di De Rossi Gervinho sfugge a Samuel riuscendo solamente a sfiorare il pallone e permettendo così un’agevole parata da parte del portiere sloveno. Al quarto d’ora primo caso da moviola: cross dalla destra, Icardi è in vantaggio su Benatia e cerca di coordinarsi per la battuta a rete, il difensore marocchino si aiuta con entrambe le mani per impedire all’avversario di arrivare sul pallone e lo sbilancia quel tanto che basta per far finire il tiro sul fondo, per Bergonzi è tutto regolare (lui è stato l’ultimo a dare un rigore in favore dei nerazzurri in campionato, l’8 maggio 2013 contro la Lazio). Altra palla gol per l’Inter, stavolta pulita, quando su cross da sinistra di Álvarez Palacio si ritrova solissimo al centro dell’area, colpo di testa alto e occasione sciupata. Sono i nerazzurri a fare la partita ed è un dato in controtendenza con il solito, soprattutto perché di norma è la Roma a imporre la propria superiorità fisica e tecnica, specialmente a centrocampo dove evidentemente l’assenza di Pjanic si fa sentire eccome. Altre due occasioni per gli ospiti, al termine di un’azione manovrata Guarín spreca tutto calciando malamente sul fondo, un minuto dopo il colombiano stavolta crossa al centro ed è Nagatomo a mandare fuori inserendosi centralmente in anticipo su un difensore. La Roma un gol lo farebbe pure, o meglio se lo farebbe da solo Handanovic con una colossale papera dopo un palo colpito da Mattia Destro, il gioco era fortunatamente per il portiere fermo a causa di un fuorigioco dell’attaccante cresciuto nel settore giovanile nerazzurro (c’era anche un tocco di Nainggolan con la mano a inizio azione, ovviamente non ravvisato dagli arbitri). Si va al riposo senza recupero, non prima del pluricitato pugno di De Rossi a Icardi durante un calcio piazzato con la palla già in movimento, sarebbe dovuto essere penalty ed espulsione per il capitano romanista.
SECONDO TEMPO
Nessun cambio, si riparte con l’unica ammonizione della serata (eppure Castán nel primo tempo aveva commesso un paio di interventi piuttosto pericolosi) mostrata al diffidato Samuel per un fallo ai danni di Strootman. Bravo Handanovic in uscita su Ljajic, ben penetrato in area, è l’ultima giocata dell’opaca prestazione del serbo, fuori poco dopo per far posto a Pjanic. Con il montenegrino in campo la Roma sale di livello, Mazzarri è costretto a mettere in campo Hernanes (fischiatissimo per il suo trascorso laziale) ma sono i padroni di casa ad avere la supremazia territoriale in questa fase di gioco, al 67′ un cross rasoterra di Torosidis pesca sul secondo palo Gervinho, provvidenziale l’intervento di Rolando alla disperata per impedire all’ivoriano di tirare quasi dal limite dell’area piccola, subito dopo bel tiro di Nainggolan fuori non di molto e conclusione del nuovo entrato Hernanes anch’essa lontana di circa un metro dai pali della porta difesa da De Sanctis. Anche la Roma protesta per un contatto molto dubbio Samuel-Destro (non sembra ci sia un primo fallo dell’attaccante, quindi la caduta del difensore crea un danno procurato), la grande opportunità per andare in vantaggio i giallorossi ce l’avrebbero a un quarto d’ora dalla fine, quando Nainggolan serve un pallone smarcante a Pjanic in area, controllo e tiro dell’ex Lione e risposta da campione di Handanovic, il giusto modo per rifarsi dopo qualche errore di troppo nelle ultime uscite. Il secondo pugno di serata, di Juan Jesus ai danni di Romagnoli (sul fianco, mentre Icardi l’aveva ricevuto in faccia), avvelena ulteriormente una partita brutta, il forcing finale è dell’Inter senza riuscire a creare iniziative degne di nota, dopo quattro minuti di recupero arriva il triplice fischio di Bergonzi, che pone fine a una prestazione sottotono sia sua sia delle due squadre.
Chi può essere soddisfatto di questo punto? La Roma evidentemente no, in quanto veniva da otto vittorie consecutive tra Serie A e Coppa Italia all’Olimpico e dallo 0-3 dell’andata, per i giallorossi niente pressione nei confronti della Juventus, impegnata nel posticipo contro il Milan, e anzi possibilità di vedere il Napoli nuovamente rifarsi sotto, in caso di successo degli azzurri alle 18.30 in casa del Livorno, alla vigilia dello scontro diretto in programma al San Paolo domenica 9 marzo. Può andare bene all’Inter? Nemmeno, i nerazzurri si sarebbero potuti avvicinare alla Fiorentina e al quarto posto, invece ora rischiano di essere superati dal Verona e quasi raggiunti dal Parma (i gialloblù di Donadoni battendo il Sassuolo andrebbero a meno uno con una partita, proprio contro la Roma, da recuperare tra un mese), con il Torino sempre in scia e prossimo avversario al Meazza. Chi ha perso senza dubbio è la cinquina arbitrale (malissimo Bergonzi, inutile l’apporto degli addizionali), male anche lo “spettacolo” sugli spalti perché sarebbe stato meglio avere un Olimpico al massimo della propria capienza.
IL TABELLINO
Roma (4-3-3): De Sanctis; Torosidis, Castán, Benatia, Romagnoli; Nainggolan, De Rossi, Strootman; Gervinho (89′ Florenzi), Destro (81′ Bastos), Ljajic (55′ Pjanic). Allenatore: Garcia
Inter (3-5-2): Handanovic; Rolando, Samuel, Juan Jesus; Jonathan (88′ Zanetti), Guarín, Cambiasso, R. Álvarez (64′ Hernanes), Nagatomo; Icardi (74′ Botta), Palacio. Allenatore: Mazzarri
Arbitro: Mauro Bergonzi di Genova (Ghiandai – Manganelli; Musolino; De Marco – Pinzani)
Ammonito: Samuel (I)
[Immagine presa da gazzetta.it]