Un'altra tripletta del fenomenale attaccante uruguayano, sempre più capocannoniere, spinge il Napoli a soli tre punti dalla certezza del secondo posto che vale la fase a gironi di Champions League e allontana ulteriormente la formazione interista dalle coppe europee.
Gran parte della differenza tra le due squadre che si sono affrontate stasera al San Paolo è stata tutta nell'attacco: una aveva un goleador infallibile come Cavani, l'altra è rimasta per tutti i novanta minuti senza un singolo attaccante sul terreno di gioco, come poteva quest'ultima avere la meglio? La stagione nerazzurra assume sempre più i contorni di una lentissima agonia destinata a terminare, il prossimo 19 Maggio, con una mancata qualificazione anche all'Europa League, perché adesso nemmeno tre vittorie nelle rimanenti partite potrebbero bastare per garantire il quinto posto (o il sesto dietro la Roma con i giallorossi vincitori della Coppa Italia), ultimo valevole per la coppa "di riserva". Era oggettivamente un compito improbo per il povero Stramaccioni, ancora una volta alle prese con una lista infortunati da fare invidia a un reparto ospedaliero, quello di uscire con qualcosa in tasca dal San Paolo, perché il divario tra le due formazioni era troppo netto, e il 5 Maggio per l'Inter è stato di nuovo da incubo con la quattordicesima sconfitta in campionato, record negativo nell'era Moratti, nonostante una gara volenterosa. Il Napoli il secondo posto l'aveva già blindato nell'ultimo mese, ma senza la certezza matematica Mazzarri e i suoi dovevano necessariamente giocare per vincere e così è stato, con Cavani in serata di grazia che ha reso le cose molto più facili. Già, il Matador: ha sfondato quota cento gol in maglia azzurra, si sta sempre più avvicinando al record di Maradona ma potrebbe essere all'ultimo mese in Serie A, perché gli interessamenti dei grandi club europei non mancano di certo e qualche offerta a De Laurentiis arriverà per forza di cose, nonostante tutti sappiano che il bomber di Salto se ne andrà solo se qualcuno dovesse pagare la clausola di rescissione. Con gli oltre sessanta milioni di € del cartellino di Cavani e i circa trenta milioni di € della Champions League il presidente napoletano potrebbe costruire una squadra in grado di combattere realmente fianco a fianco con la Juventus per lo scudetto (non come quest'anno dove la distanza è sempre stata comunque piuttosto marcata in favore dei bianconeri) e di fare ulteriore strada in Europa dopo l'ottima campagna della scorsa stagione, ma dall'altra parte è chiaro che uno come Edinson può essere sostituito solo da pochissimi centravanti al mondo. Il suo destino, così come quello di Mazzarri, sarà deciso a fine stagione, fra qualche settimana, per il momento i tifosi azzurri si godono il record di punti nei campionati a venti squadre (superati i settanta di due stagioni fa) e la qualificazione ormai in tasca all'Europa che conta senza passare dai preliminari che invece toccheranno al Milan, salvo improbabili crolli dei rossoneri. Chi con il crollo ha invece avuto a che fare da cinque mesi a questa parte è stato Stramaccioni, costretto a inventarsi un 3-5-2 con Guarín e Álvarez davanti per la mancanza di tutti gli attaccanti (i puristi del modulo lo definirebbero un 3-7-0), perché Rocchi è in panchina ma non nelle condizioni ottimali per giocare. Bocciatura per Inler nel Napoli, che nonostante il gol della scorsa giornata al Pescara si accomoda in panchina per Behrami, in difesa Gamberini prende il posto di Campagnaro, out per infortunio (un caso che sia arrivato dopo la notizia del suo accordo proprio con l'Inter per la prossima stagione?). Al San Paolo si vede uno striscione dedicato a Javier Zanetti, operato in settimana dopo la rottura del tendine d'Achille: bel gesto della tifoseria di casa.
PRIMO TEMPO
Neanche il tempo di capire quale possa essere il tema della partita che il Napoli è già in vantaggio: Pandev verticalizza per Cavani, Chivu sbaglia il movimento e la difesa si apre, l'uruguayano controlla dentro l'area e per lui è impossibile non mettere in rete il gol lampo dopo due minuti e quarantaquattro secondi. Rete numero trentatré in stagione per l'ex Palermo, tante quante quelle realizzate nelle altre due stagioni in azzurro, ma con ancora la possibilità di migliorare, come poi succederà nel corso della gara. L'Inter cerca di reagire e lo fa bene con una punizione al 6' di Guarín che calcia di destro verso la porta a oltre 100 km/h, De Sanctis respinge centralmente e sulla ribattuta Juan Jesus vede la sua conclusione deviata in calcio d'angolo, dal corner parte il contropiede del Napoli con Demaili che però è egoista e ignora i compagni preferendo la soluzione del tiro, sbilenco e a lato. Al quarto d'ora nella zona d'attacco interista ci finisce anche Álvaro Pereira, lui che sarebbe un esterno, l'uruguayano si muove anche bene come punta improvvisata e si gira al limite andando alla conclusione con il sinistro, De Sanctis si distende a terra e devia sul fondo, successivamente due palle gol per il Napoli con Hamšík che non arriva su cross di Pandev e Cavani che calcia a lato ma al 22' succede un evento che ha quasi del miracoloso: Giannoccaro fischia un calcio di rigore a favore dell'Inter per fallo di Zúñiga su Álvarez. C'è quasi incredulità per la decisione, non tanto per la scelta di dare penalty (il fallo c'è) quanto perché ai nerazzurri un tiro dal dischetto mancava da oltre sei mesi, ventitré partite di campionato più sette di Coppa Italia e quattro di Europa League dopo quello realizzato da Milito il 3 Novembre 2012 sul campo della Juventus. Dagli undici metri va Álvarez, di fatto al suo primo rigore da professionista, sinistro a incrociare angolato che De Sanctis riesce anche a toccare ma non quanto basta per evitare l'1-1, il sesto gol dell'argentino negli ultimi due mesi. Al 28' ci prova ancora Demaili da fuori, stavolta la conclusione dello svizzero è migliore e va in porta, Handanovic para poi sulla ribattuta viene segnalato un fuorigioco. Rigore da una parte e rigore anche dall'altra: al 32' Giannoccaro fischia ancora una volta la massima punizione per un ingenuo fallo di Jonathan su Zúñiga, peraltro con Pandev in possesso di palla, tira Cavani e anche qui è un penalty molto angolato, nonostante il capocannoniere del campionato non sia affatto impeccabile nei rigori: centesima realizzazione con la maglia del Napoli in neanche tre stagioni, azzurri nuovamente davanti nel punteggio. Prima dell'intervallo due volte Hamšík potrebbe fare 3-1 ma di sinistro manda alto di poco e di destro si fa parare il tiro da Handanovic.
SECONDO TEMPO
Cambiasso torna in campo dopo l'infortunio, gli fa posto Benassi. Ranocchia al 52' si procura un calcio d'angolo che batte Kuzmanovic in mezzo proprio per il centrale difensivo il cui colpo di testa esce di poco alla destra di De Sanctis, l'Inter è curiosamente più pericolosa dei padroni di casa nonostante la formazione estremamente rimaneggiata e la totale assenza di attaccanti, il Napoli fino al 60' soffre molto e si mantiene nella propria metà campo senza mai riuscire a uscire, De Sanctis è bravo a metterci le mani su un tiro di destro da parte di Álvarez, ben liberatosi dentro l'area al minuto cinquantotto. Mazzarri cerca di riassestare la sua squadra con i cambi (uno obbligato per infortunio di Gamberini, dentro Rolando, l'altro vede Armero entrare al posto di Demaili con annessa modifica tattica) e la cosa sembra funzionare perché i partenopei ritrovano la brillantezza sparita nel quarto d'ora iniziale di ripresa e Cavani, al 67', dà l'illusione del gol con una girata su cross di Pandev che prende il palo di sostegno dietro la porta facendo sembrare invece il pallone in rete a una parte dello stadio che esulta a vuoto. La sua tripletta è comunque soltanto rimandata, arriva al 78' ancora su invito del macedone ex di turno, il cui cross sul secondo palo supera una difesa interista piuttosto statica e un'uscita a metà di Handanovic, Cavani è invece prontissimo sul secondo palo a mettere dentro a porta vuota per la sua terza tripletta stagionale, l'ottava da quando veste la maglia azzurra. Tre è il numero perfetto nella serata del Matador: ha segnato tre gol, al terzo minuto, al trentatreesimo del primo tempo e al trentatreesimo della ripresa. Il match si conclude su questa giocata, l'Inter non può più fare molto altro ma è comunque da sottolineare la prestazione tutt'altro che arrendevole da parte dei nerazzurri, capaci di fronteggiare una squadra molto più forte per quasi ottanta minuti giocando alla pari seppur tra infinite difficoltà.
Il Napoli non potrà più vincere lo scudetto, andato ufficialmente alla Juventus nel pomeriggio dopo l'1-0 sul Palermo, ma chiudere in seconda posizione è comunque un risultato più che positivo e rappresenterebbe il miglior piazzamento nell'era post-Maradona, basteranno tre punti nelle gare contro Bologna, Siena e Roma per essere sicuri di tenere dietro il Milan, ma potrebbero anche servirne di meno nel caso in cui i rossoneri non dovessero vincerle tutte. Fare calcoli in casa Inter è difficile e forse anche superfluo, la Lazio è tornata sopra con il 6-0 al Bologna e Mercoledì sarà il prossimo avversario al Meazza, con la presenza in campo di Klose che in questo weekend ha fatto anche meglio di Cavani segnando ben cinque gol in poco più di un tempo. Una vittoria sui biancocelesti darebbe un minimo di morale (a proposito: si dice che nell'ultimo infrasettimanale del campionato possa esserci il ritorno tra i convocati di uno fra Cassano e Palacio) ma per riprendere l'Europa sarà necessario anche avere qualche risultato favorevole dagli altri campi, specialmente da Palermo dove giocherà l'Udinese.
IL TABELLINO
Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Gamberini (62' Rolando), Cannavaro, Britos; Maggio, Behrami, Demaili (66' Armero), Zúñiga; Hamšík, Pandev (86' L. Insigne); Cavani. Allenatore: Mazzarri
Inter (3-5-2): Handanovic; Ranocchia (83' Schelotto), Chivu, Juan Jesus; Jonathan, Benassi (46' Cambiasso), Kovacic, Kuzmanovic (83' Pasa), A. Pereira; Guarín, R. Álvarez. Allenatore: Stramaccioni
Arbitro: Antonio Danilo Giannoccaro di Lecce (Bianchi – Vuoto; Dobosz; Rocchi – Irrati)
Reti: 3', 33' rig., 78' Cavani, 23' rig. R. Álvarez (I)
Ammoniti: Jonathan, Juan Jesus, Ranocchia (I), Behrami (N)
[Immagine presa da sport.sky.it]