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Vittoria in rimonta per 3-2 della Lazio che inguaia un Udinese in pieno affanno.

 

Negli ultimi anni, Udinese-Lazio era una sfida dal sapore d’Europa, fra due squadre ambiziose che si erano rivelate piacevoli sorprese degli scorsi campionati. Oggi, al Friuli va in scena una partita apatica di mezza classifica, coi friulani reduci da una striscia negativa e con un occhio (anche due) sulla zona retrocessione, i capitolini invece vogliono guardare in alto all’Europa League e devono sfatare il tabù  della vittoria in trasferta che manca da ormai troppi mesi.
Malgrado il rendimento alquanto deludente della sua squadra, il patron Pozzo continua a dare fiducia a Guidolin, tuttavia si sa che tutto ha un limite: partita delicatissima per il tecnico che ha solo un risultato possibile, la vittoria. Reja, invece, sta lentamente guidando la Lazio fuori dalla crisi d’identità che ha intaccato tutta la prima parte di stagione, inaugurare il girone di ritorno vincendo in trasferta non solo ridarebbe morale all’intera piazza, ma regalerebbe un importante continuità di risultati.

Qui Udinese – Guidolin insiste con il 3-5-1-1 per ritrovare i fasti dell’ultimo glorioso triennio dei friulani.
Fra i pali il gigante sloveno Brkic, dietro ad un reparto arretrato al completo, composto da Heartaux, Danilo e Domizzi. La scorsa trasferta di Genova non ha risparmiato la compagine bianconera che ne accusa ancora i postumi, Allan e Gabriel Silva squalificati, al loro posto ci saranno Basta e Douglas sugli out esterni, con Pereyra, Pinzi e Badu (che vince il ballottaggio con Lazzari) nella folta mediana. In avanti, Maicosuel preferito a Nico Lopez in appoggio a Di Natale: bestia nera della Lazio, sempre in rete contro i biancocelesti negli ultimi anni.

Qui Lazio – Reja sorprende tutti, sia per il nuovo modulo 3-4-1-2, che per le scelte tecniche operate. Confermato fra i pali Berisha, il giovane albanese sta facendo molto bene e, malgrado ufficialmente l’ennesima esclusione di Marchetti è per via influenzale, il suo rendimento calante e le voci di mercato iniziano a far emergere i primi dubbi. Difesa ancora in emergenza terzini, Radu e Konko hanno dato forfait dopo la Coppa Italia, Reja decide quindi di schierare una difesa a tre con Ciani a fianco della coppia Biava-Dias. Esterni di centrocampo Lulic e Cavanda, in mediana confermati Biglia e Onazi: se per il primo si tratta di un rimpiazzo dello squalificato Ledesma, il secondo viene premiato per la prestazione contro il Parma, anche se Gonzalez risulta indisponibile.  Candreva trequartista, dietro a Klose e Floccari, preferito a Perea.

Primo Tempo – All’inizio della gara è l’Udinese a controllare la partita, la carica del Friuli e la voglia di riscatto fanno da padrone ed i bianconeri sono i primi ad affacciarsi allo specchio della porta avversaria: Pereyra è il più attivo, prima guadagna un corner con un bel tiro deviato dai difensori capitolini, poi crossa in mezzo una palla insidiosa sulla quale un attento Berisha mette al sicuro un potenziale autogol di Biava. E’ solo il preludio al gol dei friulani che arriva poco dopo, a neanche dieci minuti di gioco: Maicosuel scatta sulla fascia e dribbla Cavanda che, di rimando, lo stende in area; sul dischetto va Di Natale che segna ed interrompe il suo digiuno dal gol.
Timida la reazione della Lazio che stenta ad arrivare, l’Udinese si distende ed i biancocelesti iniziano a guadagnare campo; tuttavia, la retroguardia di Guidolin è un muro ed intercetta ogni potenziale pericolo. Alla mezz’ora la prima vera chance della Lazio: Onazi recupera un buon pallone nella metà campo avversaria e s’invola verso l’area, il suo tiro viene intercettato e carambola sull’accorrente Lulic che pecca d’egoismo e, invece di servire i compagni smarcati, tenta la conclusione che viene nuovamente deviata. Crescono i capitolini: un traversone in area di Candreva carambola sui piedi di Floccare che tenta un pretenzioso tocco di tacco seguito da una girata al volo, pallone svirgolato alle stelle; ci prova ancora, poi, da un azione fotocopia della precedente, manca però il colpo vincente con il pallone che scivola via per tutta l’area piccola. L’asse Onazi-Candreva-Floccari rimane la più pericolosa, tuttavia nel finale della prima frazione è l’Udinese la più pericolosa con due contropiedi:  sul primo è Ciani a mettere una pezza, sradicando il pallone dai piedi di Badu appena prima del tap-in, sul secondo recrimina tutto il Friuli per il tiro di Maicosuel a tu per tu con Berisha che finisce a lato.

Secondo Tempo – Al rientro in campo è ancora l’Udinese che per prima prova a mettere al sicuro il risultato da una serie di calci d’angolo in area laziale, sale la tensione ed iniziano a volare i cartellini da ambo le parti: pesantissima la doppia ammonizione nell’arco di cinque minuti rimediata da Onazi, Lazio in dieci uomini e cambi per Reja: Lulic e Cavanda arretrano, la difesa torna a quattro uomini, escono Ciani e Floccari rispettivamente per Hernanes ed Ederson. La Lazio passa ad un 4-2-2-1, con Biglia ed Hernanes in mediana e Candreva ed Ederson trequartisti.
Quando ormai la partita sembra dirottata a favore della vittoria dei friulani, un altro episodio ribalta nuovamente la carte in tavola: da un cross apparentemente innocuo di Hernanes, Brkic esce male su Klose che, di mestiere, si procura un rigore finalizzato da Candreva. Risultato clamorosamente di nuovo in parità. Ci credono i capitolini, è Ederson a sfiorare il gol con un tiro a giro da fuori che termina di poco a lato del palo. Nel miglior momento degli avversari, l’Udinese fa esplodere il Friuli con un magnifico gol di Badu che stoppa di petto e fa partire un bolide d’esterno da fuori area imparabile per Berisha; Guidolin in panchina tira un sospiro di sollievo. La Lazio però non ha intenzione di arrendersi e mostra tutta la propria voglia di riscatto in trasferta: Ederson ravviva il gioco, dribbling e cross in area, prima Klose fallisce di testa una grande opportunità defilando troppo il pallone, poi la retroguardia friulana salva il risultato dopo un uscita di Brkic smanacciata sui piedi di Hernanes. “Il Profeta” sembra in giornata, dopo aver fallito l’appuntamento col gol ci riprova con una bomba, centrale, ancora nulla di fatto ma l’Udinese soffre ed, a un quarto d’ora dalla fine, la tenacia della Lazio viene premiata: l’ennesima uscita scomposta di Brkic rimbalza addosso allo sfortunato Lazzari e finisce in rete. Ancora una volta tutto da rifare per Guidolin.
Sul finale di partita, Ederson (uno dei più propositivi) si fa male, al suo posto entra Cana che viene affiancato a Biglia, con conseguente avanzamento di Hernanes sulla trequarti; sarà la mossa decisiva della partita. Nel frattempo, i bianconeri provano a rialzare la china con Nico Lopez che manca d’un soffio l’aggancio davanti a Berisha, ma sul ribaltamento di fronte Hernanes fa esplodere un mancino da fuori area potente e preciso che ragala incredibilmente i tre punti alla Lazio.

La Lazio esce dal Friuli rigenerata: finalmente una dimostrazione di carattere, grinta e voglia di vincere. Infranto il tabù della vittoria in trasferta, tornato anche al gol Hernanes – escluso di lusso della partita, gongola Lotito che dall’arrivo di Reja ha fatto guadagnare alla squadra sette punti in tre partite e la qualificazione ai quarti di Coppa Italia.
Udinese che deraglia: nove gol subito in tre partite, altrettante sconfitte e zona retrocessione che ormai è divenuta una realtà. Non funziona questa squadra che, soltanto negli anni scorsi, lottava per la zona Champions League. Troppi cambi, troppe scommesse rischiate e perdute. Che sia l’ultimo giorno di Guidolin sulla panchina dei friulani?