Durante il giorno dell’ultimo Juventus-Inter nel pomeriggio Andrea Stramaccioni vinceva la NextGen Series; così convinse il presidente nerazzurro Massimo Moratti a consegnargli la panchina “dei grandi” all’indomani della sconfitta con i bianconeri nel posticipo.
Stavolta toccherà proprio a Stramaccioni guidare l’Inter nel derby d’Italia: “È l’undicesima giornata, credo sia importante capire, e questo lo dico a 360 gradi, che comunque qualsiasi risultato uscirà da questa gara sarà pur sempre l’undicesima giornata del campionato e l’Inter ha 20, 30, speriamo 40 partite compresa l’Europa League, davanti a sé. Sarà sicuramente una gara importante, ma è troppo presto perché il risultato che ne uscirà possa cambiare la connotazione della squadra. Credo possa essere un risultato che darà più un eco mediatico che altro. Potresti fare un risultato positivo domani e poi disperdere quello che hai fatto o trovare un risultato negativo che poi non deciderà il futuro“.
Il tecnico nerazzurro analizza lo stato di forma dei suoi: “Stiamo bene, siamo in un buon momento, mentalmente siamo cresciuti molto e in questo ci hanno aiutato anche i risultati positivi raggiunti finora, che ci hanno dato maggiore autostima e fiducia nelle nostre possibilità. Arriviamo in buone condizione e con tutte le carte in regola per giocarcela. Mi aspetto una gara di alto livello che mette di fronte le due squadre che la classifica dice che sono davanti. Probabilmente, loro con qualcosa che mettono in campo di più rodato e noi a un passaggio importante per valutare i nostri progressi fatti in questi due mesi di lavoro“.
Stramaccioni, a precisa domanda, dice di non voler firmare per il pareggio: “E lo dico in maniera sincera perché siamo l’Inter e perché io la penso così. Nelle poche partite che ho fatto da allenatore, anche in quelle di alto livello, non ho mai pensato di entrare in campo per non vincere. Poi è chiaro, affrontiamo una squadra di spessore, i campioni d’Italia“.
La successiva domanda riguarda il regista juventino Andrea Pirlo “È il giocatore, sui dieci della Juventus, che ha più qualità nel costruire gioco, lui è il playmaker della Juventus e della nazionale, credo sia normale avere più attenzione nei suoi confronti per fare in modo che possa costruire il gioco in maniera più difficoltosa“.
Qualcuno prova a poi a dire a Stramaccioni che Mourinho svelava in anticipo la formazione in occasioni di partite così importanti. Strama si diverte e replica: “Sono indecisissimo, anche in questo si vede la grossissima differenza tra me e José…“.
L’imbattibilità della Juventus potrebbe incutere timore, ma Strama non ha paura: “Se finora ha vinto è perché lo ha meritato sul campo, ma questo avvio di stagione, dove ha avuto qualche difficoltà nello sviluppo delle gare, non nel risultato, mi fa dire che l’Inter può giocarsela tranquillamente e ha le carte in regola per provare a vincere. Nessuna paura, ma solo rispetto per l’avversario“.
La Juve è, da due anni a questa parte, una “cooperativa del gol”: “E’ qualcosa di cui va tenuto conto perché sono capaci di andare in rete con tutti gli uomini e in avanti hanno interpreti con caratteristiche diverse, da Bendtner a Giovinco, ma comunque tutti capaci di palleggiare e favorire gli inserimenti dei centrocampisti“.
Stramaccioni spiega anche la possibilità di usare il tridente: “Si può anche giocare a una punta e stupire a rovescio. Il problema non è il numero degli attaccanti perché non è questo che rende l’Inter pericolosa. Non è detto che con una sola punta ci si possa difendere meglio, perché non riesci a sfogarti. La Fiorentina nel nostro torneo ha messo in difficoltà la Juventus perché non ha punte vere e ha mandato fuori giri la loro difesa e ha mandato fuori giri la Juve. Poi bisogna vedere anche le caratteristiche della tua squadra. Ma non lego la pericolosità al numero degli attaccanti, penso sia un passaggio importante per l’Inter per la nostra crescita, ma non è decisiva“.
All’allenatore nerazzurro viene domandato cosa abbia l’Inter in più rispetto alla Juventus: “Io posso dire che cosa mi sta piacendo della mia squadra. Siamo riusciti a migliorare in meno tempo di quanto forse tutti ci aspettassimo. Grazie all’impegno dei miei giocatori, a un po’ di fortuna e al fatto che andiamo tutti in una stessa direzione. Questo dà grande forza ed è una base importantissima per qualsiasi forma di lavoro sul campo“.
Impossibile non fare un riferimento poi all’antica e storica rivalità tra Juventus e Inter: “Questa è una cosa che mi ha colpito subito quando sono arrivato all’Inter perché, venendo da un’altra città, pensavo che la rivale numero uno fosse il Milan, mentre sono rimasto sorpreso del fatto che fosse la Juventus. Diciamo che su questo era già avviato, parlando sempre di rivalità sportiva chiaramente..(ndr, sorride)”.
L’Inter non potrà ispirarsi allo Shakhtar ed il motivo lo spiega Stramaccioni: “Noi non abbiamo gli esterni offensivi che ha Lucescu, ne abbiamo parlato tutta l’estate. Abbiamo i nostri punti di forza, se prevarranno sui loro faremo bene, se no soffriremo. Lo Shakhtar ha una struttura diversa, ideale per mettere in difficoltà la Juventus. Noi abbiamo un unico trequartista infortunato che è Sneijder e anche il secondo non è disponibile“.
Al tecnico nerazzurro viene chiesto cosa pensa dei “trenta sul campo”: “Gli scudetti sono quelli che sono decisi in maniera inequivocabile dalla giustizia sportiva. Adesso parlare di questo esula dalla partita di domani e sinceramente mi interessa solo dell’Inter. Loro, poi, sono liberi di attaccare quello che vogliono all’ingresso del loro stadio“.
Cosa dovrebbe migliorare l’Inter rispetto a Roma e Napoli, Stramaccioni ha le idee chiare: “Dobbiamo imparare a partire meglio della Roma e a finire meglio del Napoli: è una battuta, ma la Roma sicuramente ha avuto un approccio sfortunato, il Napoli aveva fatto tutto bene limitando l’avversario ed è stata punito su palla inattiva“.
Poi si torna a parlare di formazione: “Secondo me è un discorso di mentalità. Tu devi decidere se vuoi impostare la partita in un determinato modo, magari rendendo l’Inter più equilibrata e avendo così più possibilità di non perdere. In un altro caso, se decidi di aumentare i punti di forza, ti esponi di più e rischi. Credo che se decidessimo di giocare con un attaccante puoi giocare solo con uno dei tre che abbiamo e se decidi di farlo con due con due dei tre“.
Dopo aver chiarito la situazione di Wesley Sneijder: “Dovrebbe fare gli esami definitivi all’inizio della prossima settimana e quando ritornerà in campo, bisognerà vedere in che condizioni è“, Stramaccioni finisce la conferenza parlando di esami: “Stasera vado a letto tranquillo, secondo me conta avere le idee chiare su come affrontare la partita. Nel momento in cui le hai, l’affronti concentrato, ma tranquillo di quello che hai messo in campo. Poi ci sono le evoluzioni, la lettura della gara, che tante volte è giusta dall’inizio, altre va riletta in corsa. Sono due insiemi: la preparazione della gara e la lettura della gara, poi il bello del calcio è che se bastasse solo prepararle le partite potremmo riunire un pool di scienziati e essere tranquilli. Il mio esame di maturità grande l’ho fatto quando sono stato scelto per allenare l’Inter, adesso sono totalmente coinvolto del progetto e al timone di questo gruppo. Non sento la partita di domani in questo modo, adesso sarà un esame bello. A me piace giocarle partite del genere, perché danno stimoli. I miei giocatori, coloro che andranno in campo domani, credo abbiamo vinto molto di più dei giocatori della Juventus, quindi non hanno timore loro, zero io“.
Di seguito la lista dei convocati nerazzurri:
Portieri: 1 Samir Handanovic, 12 Luca Castellazzi, 27 Vid Belec.
Difensori: 4 Javier Zanetti, 6 Matias Silvestre,23 Andrea Ranocchia, 25 Walter Samuel, 31Alvaro Pereira, 33 Ibrahima Mbaye, 40 Juan Jesus, 55 Yuto Nagatomo.
Centrocampisti: 11 Ricardo Alvarez, 14 Fredy Guarin, 16 Gaby Mudingayi, 19Esteban Cambiasso, 21 Walter Gargano, 41 Alfred Duncan.
Attaccanti: 8 Rodrigo Palacio, 22 Diego Milito, 88 Marko Livaja, 99 Antonio Cassano.
[Immagine presa da Inter.it]