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Roma

L’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia svela un sistema di spaccio nella Curva Sud: coinvolti ultras romanisti legati al narcotraffico

Tre membri del Gruppo Quadraro, una delle frange più radicali del tifo organizzato della Roma, sono stati arrestati dalla Digos con l’accusa di spaccio di cocaina all’interno dello Stadio Olimpico. I tre, già trasferiti in carcere, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio. Tuttavia, quanto emerso finora potrebbe rappresentare solo la punta dell’iceberg: l’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, potrebbe presto estendersi a tutto il contesto della tifoseria organizzata giallorossa. A riportarlo è l’edizione odierna de Il Messaggero.

L’inchiesta ha preso avvio nel maggio scorso, grazie a una serie di intercettazioni ambientali e telefoniche che hanno fatto emergere un’attività di spaccio sistematica, condotta nei bagni della Curva Sud durante le partite. Oltre ai tre arrestati, ci sono altri tre indagati a piede libero, tra cui Angelo Senese, fratello di un noto narcotrafficante romano e figura di spicco all’interno del Gruppo Quadraro.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, lo spaccio era ben organizzato e strutturato: centinaia di scambi documentati e una rete efficiente che rispondeva a una forte domanda interna. La qualità della cocaina e la regolarità dell’approvvigionamento suggeriscono l’esistenza di un sistema radicato, con probabili collegamenti nei quartieri romani del Tuscolano e di Tor Bella Monaca, aree già note per la presenza di attività criminali legate al traffico di stupefacenti.

Gli inquirenti stanno ora cercando di identificare eventuali soggetti esterni allo stadio coinvolti nella rete, con l’obiettivo di risalire ai vertici dell’organizzazione. Il sospetto è che il fenomeno non sia isolato, ma parte di un sistema più ampio che sfrutta l’ambiente ultras per coprire attività illecite. Nelle prossime settimane sono attesi nuovi sviluppi, con possibili ulteriori arresti e perquisizioni.

Il caso solleva interrogativi inquietanti sul legame tra criminalità organizzata e alcune frange del tifo estremo. La Curva Sud, da sempre cuore pulsante del tifo romanista, rischia ora di essere travolta da un’inchiesta che potrebbe cambiare radicalmente la percezione dell’intero movimento ultras giallorosso.