In Serie A la Lazio supera il Bologna con un netto 3-0, grazie alle reti di Gigot, Zaccagni e Dele-Bashiru, mantenendo viva la corsa scudetto e l’imbattibilità casalinga.
La Lazio risponde presente e conferma il suo stato di forma straordinario con un netto 3-0 contro il Bologna. La quinta vittoria consecutiva consente ai biancocelesti di rimanere agganciati al treno scudetto, grazie a un collettivo compatto e una solida imbattibilità casalinga. Con 27 gol segnati in campionato, la squadra di Baroni dimostra di essere una delle più incisive del torneo. Al contrario, il Bologna interrompe la sua striscia positiva di tre vittorie consecutive, pagando a caro prezzo l’espulsione di Pobega e la mancanza di incisività anche in parità numerica. La prossima gara contro il Venezia sarà l’occasione per rialzarsi.
Rosso che cambia tutto
La partita è iniziata su ritmi intensi, con entrambe le squadre che hanno cercato di imporre il proprio gioco. La Lazio ha sfruttato le corsie esterne, mentre il Bologna ha cercato di costruire centralmente. La prima occasione è arrivata da un errore di Lucumì, ma Castellanos non è riuscito a sorprendere Ravaglia. Orsolini ha risposto con una conclusione alta poco dopo. L’episodio chiave è arrivato al 35° minuto, quando Pobega ha rimediato un doppio giallo per un intervento imprudente su Guendouzi, lasciando i rossoblù in dieci.
Lazio implacabile nella ripresa
Con l’uomo in più, la Lazio ha preso il controllo della partita. Castellanos ha sfiorato il gol di testa, ma il vantaggio è arrivato al 68° minuto: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Gigot ha deviato sul secondo palo portando avanti i biancocelesti. Quattro minuti dopo, Zaccagni ha raddoppiato con un tiro preciso a conclusione di un contropiede letale. In pieno controllo, la Lazio ha chiuso la gara con la rete di Dele-Bashiru, che ha trasformato un rigore assegnato per fallo su Isaksen.
Un successo importante che consolida la corsa della Lazio, mentre il Bologna è chiamato a reagire immediatamente per cancellare la battuta d’arresto.
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