La Juventus cade a Roma ma il Napoli non ne approfitta e ottiene solo un pareggio con la Samp. Crollano l’Inter e la Lazio, ne approfittano Milan e Fiorentina: quattro squadre in due punti per il terzo posto. In coda vince il Siena mentre il Palermo non trova ancora la vittoria e il Pescara va in crisi.
Milan-Parma 2-1: 39’ Paletta autogol, 77’ Balotelli, 93’ Sansone (P). Il Milan vince l’anticipo del venerdì contro un buon Parma ed ora può concentrarsi solo sul Barcellona, in attesa del derby la prossima giornata. Nel primo tempo i rossoneri però faticano causa un Parma offensivo ben messo in campo e per nulla arrendevole. Le occasioni non mancano con gli emiliani che sfruttando la propria corsia destra con Rosi e Biabiany impensierendo la difesa rossonera che in diverse occasioni si salva in corner con Amauri che è il più pericoloso tra i ducali. Per il Milan un buon Boateng ispira ma Pavarini non è mai chiamato a grandi interventi. Al 39’ a sorpresa cambia il risultato: cross innocuo di Boateng sul quale si getta in scivolata Paletta anticipando tutti e insaccando nella propria porta per il vantaggio rossonero. Nella ripresa è un Milan più deciso che fa la partita anche se le migliori occasioni le ha in contropiede. Prima sfiora il raddoppio con Boateng poi lo trova con una punizione perfetta di Balotelli: è il 77’ e la partita è chiusa. Un calo di concentrazione nel recupero regala il gol della bandiera al Parma con Sansone che a porta vuota, dopo un non eccellente controllo, insacca un traversone basso di Biabiany. Vittoria per il Milan che porta i rossoneri a 44 punti che scavalca l’Inter e agguanta la Lazio al terzo posto in attesa del derby della prossima giornata. Per il Parma una sconfitta che continua a marcare il periodo non ottimale della squadra di Donadoni che resta fermo a 32 punti.
Chievo-Palermo 1-1: 5’ Formica (P), 55’ Thereau rig. Partita non emozionante che porta un punto ad entrambe le squadre ma che ai rosanero serve ben poco. Per i ragazzi di Malesani la partita si era messa subito in discesa con il vantaggio dopo solo 5 minuti: errato disimpegno della retroguardia veneta che regala il pallone a Formica che di prima intenzione calcia con il sinistro battendo Puggioni e portando in vantaggio i suoi. Il Chievo fatica a costruire con un Palermo che difende con praticamente tutti gli effettivi dietro la linea della palla. Per sbloccare nuovamente il risultato serve un episodio ed arriva al 55’: fallo di mano di Garcia e calcio di rigore per il Chievo: dal dischetto va Thereau che con freddezza spiazza l’ex Sorrentino e pareggia. I veneti sfiorano il raddoppio ancora con Thereau mentre in Palermo si affida ai guizzi di Fabbrini. Nemmeno l’ingresso di Miccoli nel finale cambia le sorti del match. Finisce 1-1 con un buon punto per i veneti che salgono così a quota 29 punti mentre il Palermo resta l’unica squadra in Serie A a non aver mai vinto fuori casa e sale con questo punticino a quota 19. Ancora troppo poco per sperare nella salvezza.
Roma-Juventus 1-0: 58’ Totti. Rinasce la Roma battendo la capolista che così subisce una brutta battuta d’arresto. Nel primo tempo la partita regala due ghiotte occasioni, una per parte: la prima è per i giallorossi con Pjanic che lancia Osvaldo che dribbla Buffon ma non trova la porta. La seconda è per i campioni d’Italia che con Pirlo sfiorano il vantaggio con una punizione perfetta ma Stekelenburg si supera. Nella ripresa il ritmo e le occasioni, soprattutto per i giallorossi, aumentano con una Juve che risente probabilmente della sfida in Champions. Ancora Osvaldo lanciato da Totti calcia a lato. Poi tocca a Vucinic non trovare la porta con una conclusione dal limite. Infine è la Roma ad aumentare la pressione e a trovare il meritato vantaggio: prima Pjanic impegna Buffon con un tiro dal limite poi è lo stesso bosniaco e servire un pallone d’oro a Osvaldo che colpisce di testa a colpo sicuro ma centrale e Buffon respinge. Al 58’ il vantaggio giallorosso: punizione di Pjanic ribattuta, la palla arriva a Totti che calcia potentissimo e trova la rete dell’1-0. La Juventus non riesce a reagire e rischia di subire anche il secondo gol sulle ripartenze giallorosse. Finisce 1-0 per la Roma. Con questa vittoria la squadra di Andreazzoli sale a 37 punti in un disperato tentativo di rientrare in zona Europa (che può raggiungere ancora dalla Coppa Italia) mentre la Juventus resta ferma a 55 punti con il Napoli che non sfrutta l’occasione e si avvicina di solo un punto.
Catania-Bologna 1-0: 42’ Almiron. Il Catania vince ancora al Massimino e trova 3 punti che permettono ai siciliani di continuare a sognare per l’Europa. L’inizio del match è tutta catanese: i padroni di casa sfruttano la velocità di Gomez per impensierire la difesa bolognese. Ispirato anche da Lodi il Catania crea occasioni da gol con Marchese e Gomez ma la difesa di Pioli si salva. Nel finale la pressione degli uomini di Maran aumenta sfruttando i calci piazzati e la tecnica di Lodi. La prima occasione è per Bergessio che su una palla di Gomez colpisce il palo interno sfiorando il vantaggio. Vantaggio che arriva dopo qualche istante con Almiron che si inserisce e di testa insacca un corner perfetto di Lodi per il vantaggio del Catania. Nella ripresa con l’ingresso di Gabbiadini il Bologna aumenta la sua pressione offensiva fino a creare alcune palle gol soprattutto con il neo entrato ma senza sfiorare veramente la rete del pareggio. Anche Gilardino ci prova ispirato da Diamanti ma la difesa dei padroni di casa è sempre attenta e respinge ogni occasione degli emiliani. Nel finale è ancora il Catania invece a mancare il raddoppio con Izco che da buona posizione calcia a lato. Vince il Catania e vola a 39 punti ad un passo dall’Europa. Sconfitta per il Bologna che resta a 26 punti, sempre a +5 dalla salvezza.
Genoa-Udinese 1-0: 33’ Kucka. Vince il Genoa e Ballardini rimane imbattuto. Il primo tempo è ottimo dei padroni di casa che con un pressing alto e costante impediscono ai friulani di costruire gioco. Il Genoa si rende pericoloso soprattutto con conclusioni da fuori soprattutto con Vargas e Kucka ma spesso i tiri sono imprecisi e non impegnano Padelli. L’Udinese ci prova con le ripartenze e con palle inattive ma Frey non è mai chiamato a grandi interventi. Anche il Genoa sfrutta le palle inattive e attraverso queste crea le più ghiotte occasioni: la prima è con Kucka che di testa manda a lato una punizione di Bovo. È lo stesso slovacco al 33’ a trovare la rete del vantaggio: calcio d’angolo sulla quale Padelli esce ma va completamente a vuoto mancando il pallone, la palla arriva a Kucka che di testa insacca facilmente. Nella ripresa Guidolin inserisce Muriel nel tentativo di aumentare la pressione offensiva. La prima parte della ripresa è però spesso spezzettata e interrotta da falli frequenti. Su una di queste Bovo cerca la rete ma Padelli questa volta è attento. Nel finale di partita il Genoa punta a non subire la rete con l’aiuto di Borriello che cerca di far salire la squadra nelle ripartenze. Nel finale l’Udinese crea le due migliori occasioni dell’incontro: la prima con Benatia che di testa da buona posizione non inquadra clamorosamente la porta. La seconda è creata da Di Natale che con si libera sul versante destro dell’area, crossa sul secondo palo per l’ex Merkel che da buona posizione manca la porta. Finisce 1-0 per il Genoa che con questa vittoria crea un piccolo solco tra sé e la zona retrocessione, ora distante 4 punti. Sconfitta per l’Udinese che rimane nella pancia della classifica a 36 punti, vedendosi scavalcare dalla Roma e dal Catania.
Napoli-Sampdoria 0-0: Il Napoli non sfrutta la sconfitta della Juventus e si avvicina di un solo punto alla capolista. Gli uomini di Mazzarri faticano a giocare nel primo tempo causa un campo in pessime condizioni e una Sampdoria che pressa alto e difende praticamente con tutti gli effettivi. Nonostante un Hamsik non in giornata (almeno per il primo tempo) i partenopei creano due occasioni, una con Insigne e una con Cavani, ma Romero è attento anche se non impeccabile. Dal canto suo la Sampdoria non si limita solamente a difendersi e invece riparte sfruttando la velocità di Icardi e Sansone. È proprio con quest’ultimo che i doriani creano la migliore occasioni con una conclusione dal limite con il sinistro ma De Sanctis è attento e devia in corner. Nella ripresa Mazzari inserisce Pandev e con l’ingresso del macedone il Napoli riesce ad essere più incisivo e pericoloso in attacco sfruttando anche il calo fisico della Sampdoria. La più grande occasione è con Hamsik che riceve un assist stupendo di Pandev e calcia dal limite con il sinistro, ma Romero è superlativo e devia sul palo. Con il passare dei minuti i partenopei cercano di trovare la via del gol ma il campo e la poca lucidità impedisce al Napoli di costruire palle gol attraverso il gioco. Diverse volte gli uomini di Mazzarri si ritrovano nell’area della Sampdoria ma non riescono a sfondare e a trovare il vantaggio. Finisce 0-0 tra i fischi (un po’ ingenerosi) dei tifosi partenopei. Con questo punto il Napoli si avvicina di un solo punto alla capolista che tra due giornate sarà proprio ospite al San Paolo. Per la Sampdoria è un punto prezioso che conferma il cambiamento di rotta con l’arrivo di Delio Rossi e del suo staff. I doriani salgono a quota 29 punti in buona posizione tranquillità.
Pescara-Cagliari 0-2: 53’ e 61’ Sau. Vince il Cagliari a Pescara cancellando tutto quanto sta accadendo attorno alla società e al suo presidente. Il primo tempo non è certo tra i più spettacolari. Le squadre sono spesso imprecise e senza idee con i due portieri mai seriamente impegnati. Tra la noia generale l’unico guizzo è nel finale ed è di Weiss che colpisce un legno sfiorando il gol. Il finale di tempo poteva far bene sperare per gli abruzzesi che però dopo pochi minuti nella ripresa passano in svantaggio. Cross dalla destra per Sau che di testa incrocia e batte Perin. Il gol tramortisce i padroni di casa che dopo solo 8 minuti subiscono il raddoppio che taglia definitivamente le gambe al Pescara: ancora una palla proveniente dalla fascia destra che arriva a Sau che dentro l’area può stoppare e in girata batte nuovamente Perin per il raddoppio sardo. Il Pescara con la disperazione si getta in avanti ma non costruisce praticamente nulla. I tifosi abbandonano in anticipo lo stadio e nel finale sale il nervosismo che sfocia con il rosso diretto a Weiss per un fallo da dietro su Ibarbo. Finisce 2-0 per il Cagliari che sale a 28 punti. Crisi nera per il Pescara che ora vede complicarsi seriamente la salvezza e la panchina di Bergodi inizia a traballare.
Torino-Atalanta 2-1: 42’ Cerci, 75’ Denis rig. (A), 87’ Birsa. Il Torino vince una partita ampiamente controllata e dominata dopo aver corso il rischio di non portare a casa i 3 punti. Gli uomini di Ventura partono subito forte e creano un’occasione d’oro con Barreto che spara alto da buonissima posizione un assist di Bianchi. I granata insistono e impegnano un paio di volte Consigli con i tiri di Cerci e Bianchi. La rete del vantaggio arriva solamente allo scadere del tempo quando Cerci viene lanciato a rete: l’attaccante granata parte da destra e con un sinistro a girare perfetto batte Consigli per il meritato vantaggio. Nella ripresa Colantuono inserisce Livaja ma il copione dell’incontro non cambia con il Torino che fa la partita e l’Atalanta non riesce a costruite nulla. Al 75’ l’episodio però che rischia di cambiare definitivamente il match: Livaja anticipa Gillet in uscite che lo stende: rigore per i bergamaschi e giallo per il portiere granata. Sul dischetto si presenta Denis che calcia male ma Gillet devia soltanto e la palla si insacca alle spalle. Proprio quando sembrava consumarsi la beffa il Torino riesce nel finale a trovare di nuovo il vantaggio: cross dalla destra che finisce sul secondo palo dove c’è Birsa che con troppa facilità anticipa Scaloni e insacca per il raddoppio dei padroni di casa. Finisce 2-1 per il Torino che vince con ampio merito salendo a 31 punti in classifica mentre per l’Atalanta continua il periodo di flessione restando ferma ancora a 27 punti. La posizione per ora è ancora rassicurante ma il ruolino di marcia, tutt’altro che positivo, potrebbe rischiare di compromettere una prima parte di stagione eccellente.
Fiorentina-Inter 4-1: 13’ e 65’ Ljajic, 33’ e 55’ Jovetic, 87’ Cassano (I). Vittoria schiacciante e netta della Fiorentina nel posticipo domenicale contro l’Inter. Sin dal primo tempo non c’è stata storia con diverse occasioni per i viola che sfociano nel vantaggio al 13’: cross dalla sinistra di Pasqual, Jovetic sfiora e la palla arriva a Ljajic che di testa coglie in controtempo Handanovic. Il gol non cambia l’andamento del match. La Fiorentina continua a fare la partita e Handanovic salva in diverse occasioni la propria porta. Al 33’ non può nulla sul tiro capolavoro di Jovetic che dal limite dell’area batte un’incolpevole Handanovic. Nella ripresa Stramaccioni prova ad inserire Alvarez per Kovacic ma nulla cambia. Al 55’ è ancora Jovetic che solo sul dischetto del rigore insacca trasformando uno strepitoso assist di tacco di Aquilani. La Fiorentina continua a spingere fino a chiudere la partita (mai stata aperta forse) ancora con Ljajic che con un tiro a girare batte nuovamente Handanovic per il 4-0. Nel finale una conclusione dalla distanza di Cassano fissa il risultato sul definitivo 4-1. Vittoria ampiamente meritata per i viola che avrebbero potuto anche realizzare un maggior numero di reti se sulla loro strada non ci fosse stato comunque un ottimo Handanovic che si è superato su Jovetic e compagni in diversi occasioni. Con questa vittoria la squadra di Montella sale a 42 punti proprio ad un punto dai nerazzurri rientrando in piena corsa per la Champions. Sconfitta pesante per la squadra di Stramaccioni che resta ferma a 43 punti. I nerazzurri visti oggi sono apparsi forse troppo brutti per essere veri e la prossima giornata c’è un Milan più agguerrito che mai.
Siena-Lazio 3-0: 6’ e 61’ Emeghara, 23’ Rosina. Crolla la Lazio a Siena e viene raggiunta dal Milan al terzo posto. Ora le squadre a lottare per la Champions sono 4 in due soli punti. La partita la fa praticamente solo il Siena che dopo 6’ passa con Emeghara che di testa anticipa tutti sfruttando un cross dalla sinistra. La Lazio è imprecisa in fase di costruzione e povera di idee e viene punita ancora dai toscani al minuto 23: ancora un traversone in area per l’accorrente Rosina che di piatto sinistro anticipa Marchetti e raddoppia per i suoi. Il secondo gol subito non risveglia i laziali che rimangono in balia degli avversari subendone il gioco e la maggiore motivazione. Nella ripresa il copione non cambia tant’è che è ancora il Siena a trovare il gol al 61’: Gonzalez sbaglia un disimpegno che di fatto lancia Emeghara che brucia Biava in velocità e anticipa Marchetti per il 3-0. A dieci dal termine la Lazio prova a scuotersi con una punizione di Hernanes ma Pegolo è attento. Ci prova anche Ederson che scheggia la parte superiore della traversa. Con il passare dei minuti la pressione biancoceleste sale ma senza riuscire a trovare lo sbocco per il gol. Finisce 3-0 per il Siena che con questa vittoria alimenta le possibilità di una salvezza incredibile (senza penalità ora il Siena sarebbe a pari punti con l’Atalanta). Sconfitta per la Lazio che costa il terzo posto ora coadiuvato con il Milan e con Inter e Fiorentina rispettivamente a uno e due punti. La lotta per la Champions si fa più serrata che mai.
Classifica Serie A dopo la 25^ giornata:
Juventus 55, Napoli 51, Lazio e Milan 44, Inter 43, Fiorentina 42, Catania 39, Roma 37, Udinese 36, Parma 32, Torino (-1) 31, Sampdoria (-1) e Chievo 29, Cagliari 28, Atalanta (-2) 27, Bologna 26, Genoa 25, Pescara e Siena (-6) 21, Palermo 19.
Samuele Zaboi
Immagine da: www.legaseriea.it