Nell’ultima giornata del 2012 vincono tutte in testa tranne l’Inter che pareggia con il Genoa e si vede scavalcare dalla Lazio al secondo posto. Esordi amari per Rossi e Iachini. Nel posticipo poker della Roma che arresta la rincorsa all’Europa del Milan. La Serie A torna ora il 5 Gennaio.
Pescara-Catania 2-1: 23’ Celik, 35’ Barrientos (C), 95’ Togni. Vittoria all’ultimo respiro per il Pescara che regala prima di Natale una vittoria importantissima ai suoi tifosi. L’inizio della partita è tutto di stampo catanese però. I siciliani colpiscono con Castro un palo pieno dopo un errore clamoroso in fase di disimpegno di Terlizzi. Dopo una buona pressione offensiva degli ospiti è però il Pescara ha passare in vantaggio: al minuto 23 buona discesa di Weiss che dalla sinistra scarica centralmente per l’accorrente Celik che di piatto destro calcia di prima intenzione battendo Andujar. La reazione del Catania non si fa attendere e con forza cerca di recuperare la rete di svantaggio. Il gol del pareggio, meritato fino a quel punto, arriva al minuto 35: discesa di Izco sulla fascia destra, dribbling secco e palla all’indietro per Barrientos che con il sinistro di prima batte Perin con un tiro a fil di palo. Nella ripresa la partita è equilibrata ma vivace. Entrambe le squadre vogliono i tre punti, prima ci va vicino il Catania con un tiro di Bellusci ben respinto da Perin, poi il Pescara nel finale con un’azione di contropiede ma Andujar si supera e devia in corner. Il vantaggio arriva a tempo scaduto con Togni: punizione dalla distanza no irresistibile, Andujar parte in ritardo ed è il 2-1 abruzzese. Pescara che sale a 17 punti mentre il Catania resta fermo a 25, in prossimità della zona Europa League.
Cagliari-Juventus 1-3: 16’ Pinilla rig, 75’ e 92 Matri (J), 95’ Vucinic (J). Partita emozionante, intensa e ricca di episodi. La Juventus sbaglia l’approccio alla partita. Gli uomini di Conte scendono in campo fiacchi, senza la consueta cattiveria e fame che li contraddistingue. Il Cagliari è ben ordinato e su un guizzo di Sau guadagna un calcio di rigore al 16’: Sau è steso da Vidal, dal dischetto va Pinilla che calcia in alto alla destra di Buffon che può solo intercettare. È il vantaggio sardo. Nonostante una brutta prestazione nel primo tempo la Juventus costruisce alcune occasioni e reclama per un episodio in area cagliaritana con Quagliarella atterrato da Astori. Nella ripresa però la storia cambia: i campioni d’Italia scendono in campo come se fossero un’altra squadra: aggressivi, veloci e pericolosi. Vanno diverse volte vicini al pareggio i bianconeri reclamando anche nella ripresa per un rigore non concesso per una spinta su Asamoah che da pochi passi è stato sbilanciato e ha concluso di testa fuori. Pochi minuti dopo va vicino al gol Padoin che calcia di pochissimo a lato. La Juve insiste nella sua proiezione offensiva e trova un calcio di rigore per un atterramento di Giovinco. Dal dischetto si presenta Vidal che calcia però clamorosamente alto. Conte inserisce Matri e sarà lui l’uomo che cambierà il match: al 75’ trova il gol del pareggio approfittando del primo errore di Agazzi che respinge male un tiro dal limite regalando un facile tocco in rete per il pari momentaneo. I campioni d’Italia ci credono e sfiorano il vantaggio con Asamoah che cerca di testa la rete del sorpasso ma Agazzi compie una strepitosa parata. Nel recupero però la Juventus trova il sorpasso: Nenè nel rinviare calcia addosso a Vidal, la palla giunge a Matri che a tu per tu con Agazzi non sbaglia. È il sorpasso juventino, il Cagliari cede e finisce per subire anche il 3-1 di Vucinic che accompagna in porta una conclusione di Giovinco. Vince la Juventus con una rimonta nella ripresa e scappa in testa al campionato con +8 di vantaggio sulla seconda, che ora è la Lazio. Il Cagliari incontra la quinta sconfitta consecutiva e nonostante la buona prestazione di oggi resta fermo a 16 punti con l’obiettivo di cercare una svolta non solo sul campo, ma anche a tutto quello che gli sta attorno.
Inter-Genoa 1-1: 77’ Immobile (G), 85’ Cambiasso. Termina con un pareggio il 2012 dell’Inter. La squadra di Stramaccioni prima rischia di perdere clamorosamente, poi addirittura di vincerla nel recupero in rimonta. Il primo tempo è povero di emozioni. Il Genoa è ben messo in campo e chiude tutte le spazi affidandosi alle ripartenze con Immobile, Kucka e Vargas. Nei primi 45’ i due portiere non sono praticamente mai costretti a vere parate, ma solo ad uscite o alla classica ordinaria amministrazione. Nella ripresa l’Inter scende in campo con maggior piglio e cerca con più convinzione la via del gol lasciando però maggiori spazi per i contropiedi. Ed è proprio in uno di queste che il Genoa trova il vantaggio, tutto sommato meritato per le occasioni create: è il 77’ e Immobile si invola verso Handanovic, salta Ranocchia e trafigge l’estremo difensore sloveno. Stramaccioni a questo punto schiera quattro attaccanti nella disperata impresa di recuperare il risultato. Il pareggio arriva a 5 minuti dalla fine con Cambiasso che con uno dei suoi classici inserimenti centrali segna di testa su un cross di Cassano. L’arrembaggio nerazzurro aumenta con insistenza con l’obiettivo di trovare una vittoria insperata a 6 minuti dalla fine. L’Inter riesce anche a costruire una clamorosa occasione: Milito con la sua solita finta si libera sul versante sinistro dell’area, crossa forte e teso in mezzo, sul secondo palo c’è Livaja che da un passo colpisce un palo clamoroso mancando così il gol del sorpasso. Finisce 1-1, ancora una vittoria mancata per l’Inter che vede scappare la Juve a 9 punti e scivola al terzo posto coadiuvato con la Fiorentina. Un pari per il Genoa che serve poco per la classifica ma molto per il morale permettendo a Del Neri di lavorare meglio e con maggior entusiasmo per un 2013 che si rivelerà comunque pieno di insidie.
Atalanta-Udinese 1-1: 33’ Muriel (U), 40’ Denis rig. Nel ricordo di Morosini Atalanta e Udinese pareggiano l’ultima partita prima della sosta natalizia. Durante il primo tempo sono i bergamaschi ad avere il pallino del gioco. La pressione offensiva è costante sfruttando la rapidità di De Luca e i cross per Denis. A passare in vantaggio è però l’Udinese che alla prima occasione sfonda: cross di Pasquale sul secondo palo per l’accorrente Muriel che in scivolata, al volo, batte un non perfetto Consigli. La reazione bergamasca è veemente e a 5 minuti dal termine trova l’occasione per il pareggio con un calcio di rigore concesso per una spinta di Angella in area di rigore su azione di palla ferma. Dal dischetto si presenta Denis che spiazza Brkic e realizza la rete dell’1-1. Nella ripresa l’inserimento di Moralez porta ulteriore vivacità al reparto offensivo nerazzurro. È proprio l’argentino ad andare vicino alla rete del sorpasso ma Brkic blocca in uscita e la ribattuta di Denis sbatte su Badu che era accorso per salvare la porta friulana. L’inserimento di Di Natale non serve a cambiare il risultato che finisce 1-1. Un pareggio che non modifica sostanzialmente la classifica di nessuna delle due squadre che rimangono appaiate al centro della classifica.
Bologna-Parma 1-2: 54’ Sorensen (B), 56’ Valdes, 66’ Sansone. Vince in rimonta il Parma come la scorsa giornata mentre il Bologna perde dopo le due vittorie al San Paolo. Primo tempo di marca soprattutto bolognese che cerca di rendersi pericolosa soprattutto su palle inattive sfruttando la tecnica di Diamanti e i pericolosi inserimenti del rientrante Portanova (al Dall’Ara). Pavarini e Agliardi però non vengono mai impegnati seriamente. Nella ripresa la partita cambia subito direzione: passano solo 9 minuti e il Bologna passa con Sorensen che in girata trova il vantaggio. Vantaggio che però dura praticamente un solo minuto: al 56’ Taider si perde Valdes e sorprende Agliardi non piazzato benissimo. Il gol subito demoralizza il Bologna che dieci minuti dopo subisce il colpo definitivo del KO: Gobbi se ne va sulla fascia sinistra e crossa al limite per Sansone che calcia di prima con il sinistro e realizza la rete del sorpasso. Il giovane giocatore parmense esulta in modo polemico con Diamanti andando a gridargli qualcosa sotto il naso e per questa bizzarra esultanza (verrà ripreso anche da Donadoni quando lo sostituirà) si becca un cartellino giallo. Nel finale di partita il Bologna prova a reagire e nel finale tenta l’assedio ma senza risultato. Finisce 2-1 per il Parma che vince il derby emiliano e continua il momento positivo salendo a 26 punti e di fatto mostrando di essere la prima delle “non grandi”. Una sconfitta pesante soprattutto perché arrivata dopo l’impresa di Napoli per il Bologna che non riesce a scappare dalla zona retrocessione e resta a +3 dal terz’ultimo posto.
Palermo-Fiorentina 0-3: 50’ e 83’ rig. Jovetic, 89’ Rodriguez rig. Partita senza storia quella di oggi al Barbera. La Fiorentina di Montella vince con ampio merito avendo ragione di un Palermo mai pericoloso e che dovrà sfruttare la pausa natalizia per ritrovare se stesso e un barlume di gioco. I viola partono sin da subito con il piede sull’acceleratore rendendosi pericolosissimi sulle palle inattive e sfruttando il gioco delle fasce. I giocatori viola trovano però sulla loro strada un ottimo Ujkani che si oppone prontamente ad ogni occasione. Nella ripresa la reazione dei rosanero non arriva e la Fiorentina insiste con il suo gioco fino a trovare il meritato vantaggio con Jovetic. È il minuto 50 quando Cuadrado si inserisce nel giusto varco e serve Jovetic che salta Donati e di destro insacca. Il Palermo non riesce a reagire, Neto non è mai chiamato ad un vero intervento degno di nota all’83’ la Fiorentina chiude la partita: Toni si libera di Donati e con esperienza guadagna un calcio di rigore: dal dischetto si presenta Jovetic che con un cucchiaio realizza la rete del 2-0. Nel finale tocca a Rodriguez trasformare il definitivo rigore del 3-0. Benissimo la Fiorentina che vincendo aggancia l’Inter al terzo posto in classifica mentre i rosanero finiscono come peggio non potevano il 2012 in piena zona retrocessione.
Sampdoria-Lazio 0-1: 31’ Hernanes. La Lazio sbanca a Genova contro la Samp guidata per la prima volta dall’ex celeste Delio Rossi e diventa la prima inseguitrice solitaria della Juventus. Gli uomini di Petkovic soffrono i doriani per i primi 10 minuti ma alla lunga i biancocelesti prendono il controllo del campo fino a passare alla mezz’ora: Hernanes è il più lesto a raccoglie una palla morta ribattuta nell’area blucerchiata dopo una progressione di Lulic e a battere Romero, complice però una leggera deviazione di Gastaldello. La reazione della Samp è affidata a conclusione dalla distanza e alle palle inattive. I minuti passano e nemmeno l’inserimento nella ripresa di Pozzi riesce a dare ai padroni di casa la svolta che i tifosi vorrebbero. La Lazio chiude la partita con 6 difensori e porta a casa tre punti importantissima che la proietta al secondo posto solitario a 8 punti dalla capolista Juventus. Esordio amaro per Delio Rossi che perde la sua prima partita sulla panchina della Sampdoria lasciando la sua squadra a 17 punti, appena al di sopra della zona retrocessione.
Siena-Napoli 0-2: 86’ Maggio, 90’ Cavani rig. Vince il Napoli solo nel finale una partita difficile che ha faticato e non poco a sbloccare. Il primo tempo è molto equilibrato, dove il Siena del nuovo tecnico Iachini è ben messo in campo e impedisce al Napoli di costruire alcuna palla gol e cercando addirittura di colpire in contropiede. Il primo tempo termina a rete bianche. Nella ripresa Mazzarri inserisce anche Pandev rischiando il tutto per tutto ma i partenopei faticano a costruire palle gol. La partita si accende quando Hamsik ha la prima palla gol che Pegolo mette in corner. Il Napoli capisce che può far male al Siena e cerca con insistenza il gol del vantaggio. Vantaggio che arriva però solo a 4 minuti dalla fine: corner di Pandev sul secondo palo, raccoglie Hamsik che calcia potente sul primo palo dove c’è Maggio che di piatto destro batte Pegolo. Nel finale Pandev si guadagna il rigore che Cavani trasforma per il definitivo 0-2. Nel recupero espulso Calaiò per il Siena. Vittoria scaccia crisi per il Napoli che ritrova il sorriso proprio prima della sosta restando in coda delle inseguitrice della Juventus e cancellando la brutta settimana della penalizzazione. Il cambio di panchina non è servito al Siena che resta ancorato all’ultimo posto in classifica. Iachini dovrà sfruttare la sosta natalizia per dare la giusta accelerata per la seconda parte della stagione.
Torino-Chievo 2-0: 12’ Sardo (autogol), 26’ Gazzi. Torna alla vittoria il Torino e respira in classifica salendo a 19 punti. La partenza dei padroni dei casa è ottima guidati da un Cerci in giornata di grazia. Il vantaggio granata arriva al 12: corner dalla testa, sul primo palo va Glik che non trova però il pallone che sbatte contro Sardo che insacca nella propria rete per il vantaggio torinese. Nemmeno il gol subito riesce a scuotere il Chievo che complice l’ottima quadratura della squadra di Ventura non riesce mai a impensierire Gillet finendo addirittura a subire il raddoppio: discesa dalla destra di Cerci che mette in mezzo, la palla arriva a Gazzi che calcia con il sinistro, il tiro viene deviato da Andreolli e si insacca alle spalle di un incolpevole Sorrentino. Tre punti pesantissimi per il Torino che ritrova la vittoria dopo tante buone prestazioni ma con pochi frutti raccolti. Perde il Chievo che quest’oggi ha disputato una brutta partita che lo lascia fermo a quota 21 punti, posizione comunque tranquilla per la salvezza.
Roma-Milan 4-2: 13’ Burdisso (R), 23’ Osvaldo (R), 30’ e 61’ Lamela (R), 87’ Pazzini rig., 88’ Bojan. L’ultima partita del 2012 se la aggiudica la Roma che batte il Milan nel posticipo con un roboante 4-2. Gli uomini di Zeman partono fortissimo e dopo aver subito il Milan per i primi istanti di gioco si portano avanti al 13’ con Burdisso che di testa su calcio d’angolo batte Amelia. Poco dopo il Milan ha la ghiotta occasione per il pareggio con El Shaarawy che lanciato a rete tu per tu con Goicoechea si fa ipnotizzare dell’estremo difensore giallorosso che gli soffia il pallone. La Roma insiste con il suo gioco spettacolare e al 23’ trova il raddoppio: cross di Totti, stacca Osvaldo su Yepes che resta praticamente fermo e di testa la angola per il 2-0 giallorosso. Il primo tempo si conclude 3-0 grazie alla rete di Lamela che imbeccato splendidamente da De Rossi insacca per il tris giallorosso. Nella ripresa il Milan tenta una reazione ma a passare è ancora la Roma, ancora con Lamela questa volta di testa. La Roma è la squadra in Serie A che a segnato il maggior numero di reti di testa, mentre il Milan quella che ne ha subiti di più. Sul 4-0 il Milan ha una doppia occasione con Boateng ma ancora Goicoechea prima e il palo poi impediscono il gol della bandiera rossonera. Passano i minuti e nemmeno il rosso a Marquinos riesce a dare la scossa alla squadra rossonera. È il minuto 87 quando Pazzini trasforma il rigore del 4-1 e un minuto più tardi Bojan realizza la rete del 4-2. Nel recupero il Milan prova a credere nell’impossibile ma finisce 4-2 per gli uomini di Zeman. Roma che vince e cancella la sconfitta di Verona salendo a 32 punti. Con questa sconfitta invece il Milan vede allontanarsi la zona Europa che con una vittoria sarebbe stata praticamente a portata di mano.
Classifica Serie A 18^ Giornata:
Juventus 44, Lazio 36, Inter e Fiorentina 35, Napoli (-2) 34, Roma 32, Milan 27, Parma 26, Catania 25, Udinese 24, Atalanta (-2) 22, Chievo 21, Torino (-1) 19, Bologna 18, Sampdoria (-1) e Pescara 17, Cagliari 16, Palermo 15, Genoa 14, Siena (-6) 11.
Samuele Zaboi
Foto da: www.legaseriea.it
Buone feste e felice anno nuovo! L’appuntamento con la Serie A è per il 2013!