Bookmaker Bonus Benvenuto Visita
Betnero Bonus Scommesse del 100% fino a 70€ Info Bonus
Betway Fino a 100€ Bonus Benvenuto Scommesse sul Primo Deposito Info Bonus
Casinomania Bonus Scommesse del 100% fino a 50€ Info Bonus
888sport Bonus Sport del 100% fino a 25€ sulla Prima Ricarica Info Bonus
SNAI Bonus Sport 300€ + Bonus Casino 300€ Info Bonus
William Hill Triplo Bonus Scommesse da 300€ – Codice: ITA300 Info Bonus

Vincono tutte in testa tranne la Fiorentina che pareggia nel posticipo contro la Samp. In coda vincono il Bologna e il Chievo che affonda il Genoa mettendo forse a rischio la panchina di Del Neri. Il Milan prosegue la sua rincorsa in classifica con la vittoria a Catania.

 

Catania-Milan 1-3: 11’ Legrottaglie (C), 53’ e 92’ El Shaarawy, 56’ Boateng. Continua il momento positivo del Milan che vince anche a Catania e continua la sua risalita in classifica. Il primo tempo è equilibrato con nessuna delle due squadre che riesce a prevalere in modo netto sull’altra, ma sono i padroni di casa a passare in vantaggio al minuto 11: cross di Lodi dalla bandiera e Legrottaglie, solo, con un colpo di testa batte Amelia. Il Milan non riesce a reagire e rischia nell’immediato di subire un altro gol. Durante il resto del primo tempo la squadra di Allegri si assesta ma senza mai essere pericolosa con Andujar impegnato solo in alcune uscite. Nella ripresa cambia tutto. Un’ingenuità di Barrientos lascia i suoi in dieci uomini dopo pochi minuti e il Milan ne approfitta subito: al minuto 53 trova il pareggio con il capocannoniere El Shaarawy che in posizione di fuorigioco con un tocco facile insacca su un passaggio di Robinho. Il Catania subisce lo shock e tre minuti dubito subisce il gol capolavoro di Boateng che con un tiro a girare da fuori area batte Andujar. Il Milan può dilagare ma si divora 3 occasioni nitide per chiudere il match. Nel finale dopo un rosso diretto a Boateng per un fallo da dietro i rossoneri chiudono la partita ancora con il faraone che con un tiro imparabile che sbatte prima contro il palo interno realizza la rete del definitivo 1-3.

Juventus-Torino 3-0: 57’ e 84’ Marchisio, 67’ Giovinco. Il derby della Mole se lo aggiudica la Juventus che batte con merito il Torino con un rotondo 3-0. La prima mezz’ora del match è bloccata con entrambe le squadre che tengono benissimo il campo. Al minuto 36 l’episodio che cambia il match: entrataccia di Glik su Giaccherini ed è rosso diretto per il granata, Torino in 10. Passano pochi minuti e un fallo di mano evidente di Basha (ci poteva stare il secondo giallo) regala un rigore alla Juve, sul dischetto va Pirlo ma spara alto. Il primo tempo finisce in parità. Nella ripresa il Torino si copre maggiormente e la Juve fatica a sfondare fino al minuto 57 quando su un cross di Giovinco con un inserimento eccezionale Marchisio di testa sblocca il risultato. Ora i campioni di casa controllano la partita e 10 minuti più tardi raddoppiano con diagonale preciso di Giovinco. Il Torino ora si preoccupa a non subire la goleada, ma il terzo gol arriva lo stesso a 6 minuti dal termine, ancora con il solito Marchisio (nettamente il migliore in campo), questa volta con il sinistro. Finisce 3-0 per la Juventus, ma dietro di lei non cambia nulla mantenendo invariati i distacchi dalle inseguitrici. Il Torino invece resta di poco sopra la zona retrocessione con un solo punto sopra il quart’ultimo posto ora occupato da Bologna e Palermo.

Napoli-Pescara 5-1: 9’ e 78’ Inler, 15’ Hamsik, 18’ Bjarnason (P), 58’ rig. e 63’ Cavani. Manita dei partonopei che asfaltano il Pescara e tengono il passo della capolista. Parte forte il Napoli di Mazzarri che dopo un quarto d’ora si trova già in vantaggio di due reti: al 9’ ci pensa lo svizzero Inler che con una conclusione potente di destro batte Perin sbloccando il risultato. Dopo soli 6 minuti tocca allo slovacco Hamisk trovare la via del gol: splendido palleggio in area che salta un difensore avversario, poi controlla e batte Perin da dentro l’area piccola. Sembra il preludio di una goleada partenopea ma gli abruzzesi reagiscono a dopo 3 minuti accorciano le distanze con un colpo di testa di Bjarnason. La partita si riapre, il Pescara soffre ma riparte in contropiede anche se le occasioni più nitide sono dei padroni di casa. Il primo tempo termina 2-1. L’inizio della ripresa vede il Napoli cercare di chiudere subito la partita, soprattutto con Cavani ma senza riuscire a trovare il terzo gol. Al minuto 58 c’è però l’episodio che decide l’incontro: proprio il centravanti uruguaiano si guadagna un calcio di rigore dopo una serpentina nella retroguardia pescarese, è rigore e rosso per Bocchetti. Cavani dal dischetto è impeccabile anche se Perin intercetta l’angolo. Passano solo 5 minuti e ancora Cavani trova la rete su assist di Hamsik per il 4-1. Nel finale ancora Inler, ancora da fuori area con una splendida conclusione, trova la rete per il definitivo 5-1. Il Napoli tiene il passo della Juve mentre il Pescara trova la seconda sconfitta consecutiva dal cambio di panchina anche se ha mostrato, fino a 3-1 di essere rimasto in partita e con una buona personalità.

Bologna-Atalanta 2-1: 16’ Diamanti, 50’ Denis (A), 70’ Gabbiadini. Il Bologna vince un partita importante che la allontana dall’ultimo posto in classifica. Gli uomini di Pioli scendono in campo determinati e dopo 16 minuti trovano il vantaggio con Diamanti: calcio di punizione dalla trequarti, calcia potente verso la porta, il pallone viene deviato e si insacca alle spalle di un incolpevole Consigli. L’Atalanta non ci sta e prova subito a scuotersi; trova anche il pari con Manfredini, ma il gol viene annullato. I bergamaschi non demordono anche se terminano il primo tempo in svantaggio. È infatti nella ripresa che trovano il gol del pari con Denis che di sinistro, al volo, batte Agliardi per il gol dell’1-1. La partita si fa emozionante con nessuna delle due squadre che si accontenta del pari. Il gol decisivo arriva a 20 minuti dallo scadere con il gol dell’ex Gabbiadini che dagli sviluppi di un calcio piazzato in girata segna la rete decisiva per la vittoria bolognese. Il Bologna sale a quota 14 staccandosi dalla zona retrocessione, Atalanta sempre ferma a 18, nella pancia della classifica.

Genoa-Chievo 2-4: 14’ rig.,22’ e 46’ Paloschi (C), 40’ Said, 56’ Jankovic, 89’ Stoian (C). Partita pirotecnica a Marassi che vede il Genoa uscire clamorosamente sconfitto e con la panchina di Del Neri che torna ad essere traballante. Parte forte il Chievo che sblocca il risultato al quarto d’ora con Paloschi che trasforma un rigore ottenuto per fallo di Sampirisi. 8 minuti più tardi è ancora Paloschi che anticipa Frey in uscita per il raddoppio dei veronesi. Il Genoa prova a scuotersi e trova su calcio d’angolo la rete che riapre le speranze con il giovane Said. Nel finale di tempo è ancora Paloschi a trovare il gol sigillando la sua tripletta personale e portando i suoi all’intervallo in vantaggio per 3-1. L’inizio della ripresa è tutto a favore dei genoani che hanno un atteggiamento arrembante nel tentativo di ribaltare il risultato. Al minuto 56’ Jankovic trova un gran gol calciando al volo di destro che si infila sotto la traversa di Sorrentino. L’espulsione di Andreolli lascia il Chievo in 10 arroccato in difesa per respingere l’assalto dei genoani che non riescono a trovare il gol del pareggio cercato con continuità ed insistenza. Il gol arriva nel finale, ma è ancora del Chievo che colpisce in contropiede e fissa il risultato sul definitivo 4-2 con la rete di Stoian che sfrutta un errore di Frey che non trattiene la palla e la concede al calciatore gialloblù che non può far altro che insaccare. Vince il Chievo e raccoglie tre punti d’oro staccando le ultimissime posizioni della classifica. Male il Genoa che torna a perdere dopo la vittoria di Bergamo e ora si ritrova al terzultimo posto, in piena zona retrocessione.

Inter-Palermo 1-0: 74’ Garcia (autogol). Vince l’Inter con moltissima fatica contro un Palermo ben messo in campo dall’ex Gasperini. Primo tempo equilibrato senza grandissime occasioni di gol. I rosanero sono ben messi in campo, chiudono gli spazi e concedono poco agli uomini di Stramaccioni cercando di ripartire in contropiede. L’Inter prova ad affidarsi ai lampi di Coutinho e alle palle inattive ma il primo tempo finisce a reti bianche nonostante diverse conclusioni interiste, nessuna delle quali realmente pericolosa. La ripresa non cambia il tema dell’incontro: il Palermo è chiuso e riparte (anche se Handanovic non effettuerà neanche una parata), l’Inter non riesce a sfondare; entrano Guarin e Nagatomo per Milito e Zanetti. I nerazzurri sono più pimpanti, cercano il vantaggio ma Ujkani è sempre attento. L’episodio decisivo arriva a un quarto d’ora dal termine: cross innocuo di Ranocchia, Garcia interviene i scivolata ma devia nella propria porta, è il vantaggio interista. Il Palermo non riesce a reagire, l’Inter dal canto suo controlla e amministra il vantaggio portando il risultato fino al novantesimo. Vince l’Inter che tiene il passo delle prime, da Domenica ritorna Cassano e a San Siro ci sarà il Napoli in una sfida che deciderà che è la vera anti-Juve. I bianconeri saranno invece i prossimi avversari del Palermo che dopo la brutta sconfitta nel derby ritrovano la prestazione ma non i punti dimostrano quanto sia imprescindibile Miccoli per questa squadra.

Lazio-Parma 2-1: 25’ Biava, 34’ Klose, 66’ Belfodil (P). Prosegue il periodo positivo dei biancocelesti che resta a sei punti dalla vetta della classifica. La partenza degli uomini di Petkovic è convincente: al minuto 24’ passano con Biava che il più lesto a raccogliere il pallone dopo una mischia in area del Parma su sviluppi di un calcio d’angolo portando in vantaggio i biancocelesti. Padroni di casa che dopo 9 minuti trovano il raddoppio con il solito Klose che conclude un’azione rapida sviluppata da una rimessa laterale anticipando Mirante in uscita. Il primo tempo termina con il doppio vantaggio laziale e un Parma praticamente assente. Nella ripresa gli uomini di Donadoni provano a trovare la scossa ma con difficoltà fino al 66’ quando Sansone viene atterrato in area da Mauri: è calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Belfodil, Bizzarri para ma lo stesso Belfodil è il più veloce sulla respinta e sigla il gol che riapre il match. Nel finale la Lazio soffre i tentativi gialloblù di agguantare il pari ma strappa una vittoria importantissima che dà continuità, non solo di prestazioni ma anche di risultati dell’ultimo periodo. Perde invece il Parma dopo l’ottima vittoria contro l’Inter mostrando ancora una volta di mancare di continuità restando comunque a ridosso della zona Europa.

Siena-Roma 1-3: 25’ Neto (S), 63’ e 91’ Destro, 86’ Perrotta.  La Roma trova la vittoria solo nel finale in una partita dominata in lungo e in largo. A passare in vantaggio sono però i padroni di casa che su l’unico tiro verso la porta giallorossa trovano il gol del vantaggio con un colpo di testa di Neto su calcio d’angolo. La Roma non demorde e gioca costantemente nella metà campo senese. Il gol del peri arriva nella ripresa con l’ex Destro che di testa sblocca il rimette in corsa i suoi. L’assedio a questo punto degli uomini di Zeman aumenta e il Siena cerca di difendersi con i denti per poter stappare il pari. Dopo aver sfiorato diverse volte il gol i giallorossi guidato da un Totti inspirato trovano il gol del sorpasso a 4 minuti dallo scadere con il subentrato Perrotta che con un destro preciso batte Pegolo. Nel finale dilaga la Roma che ancora con Destro trova il gol del definito 3-1 a conclusione di una splendida azione. Vittoria meritata della Roma che trova la terza vittoria consecutiva con l’importante costante di subire poco, sia dal punto di vista del gioco, sia soprattutto dai gol. La Roma rimane agganciata alla zona Europa nell’attesa che qualcuno là davanti rallenta. Sconfitta per il Siena che resta fermo a 11 punti arrestando la grande rincorsa in cerca della salvezza senza dimenticare che i toscani rimangono quelli che hanno fatto più punti tra quelle nella zona retrocessione (senza penalità sarebbe a quota 17).

Udinese-Cagliari 4-1: 33’ Pereyra, 39’ Angella, 48’ Danilo, 66’ Pasquale, 80’ Dessena (C). Vittoria di larga manica e meritata per gli uomini di Guidolin. I friulani non hanno mai messo in dubbio la vittoria. Il vantaggio però arriva in modo rocambolesco dopo aver sfiorato un paio di volte il gol per sbloccare il risultato: Fabbrini riceve da Di Natale, sbaglia in controllo ma involontariamente Conti serve Pereyra che di prima calcia benissimo dove Avramov non può arrivare. Passano soli 6 minuti e Angella sugli sviluppi di un calcio d’angolo trova il raddoppio. Il Cagliari si rende pericoloso più per l’incertezza di Brkic che per le vere occasioni create. Nella ripresa non cambia il canovaccio della gara. Dopo solo 3 minuti è ancora l’Udinese a trovare il gol con Danilo che insacca da posizione favorevole su assist pregevole del capitano Di Natale. Al 66’ Pasquale con un tocco a porta sguarnita su passaggio di Fabbrini chiude l’incontro. Inutile la rete nel finale di Dessena su assist del subentrato Cossu. Seconda battuta d’arresto consecutiva per i sardi che se avevano mostrato una buona prestazione contro il Napoli quest’oggi non hanno giocato bene come nelle ultime giornate. L’Udinese reagisce dopo la bruttissima prestazione dell’Olimpico contro la Lazio e ritrova la vittoria  che la porta a quota 19 in classifica, nella zona tranquilla della classifica.

Fiorentina-Sampdoria 2-2: 21’ e 75’ Savic (F), 48’ Krsticic, 72’ Rodriguez (autogol). Dopo un inizio equilibrato in cui nessuna delle due formazioni riesce ad aver il sopravvento dopo il quarto d’ora di gioco la Fiorentina inizia ad attaccare con maggiore insistenza nel cercare la via del gol. Gol che arriva al minuto 21 su sviluppi di un calcio d’angolo: è perfetto l’inserimento di Savic che di testa batte Da Costa per il vantaggio viola. La reazione della Sampdoria è veemente e va vicina al pari in due occasioni: nella prima un Viviano non perfetto non respinge benissimo un tiro di Tissone servendo di fatto Krsticic che sbaglia da pochi passi, mentre nella seconda Tissone colpisce una traversa piena a Viviano battuto. Nel finale cresce nuovamente la Fiorentina ma il risultato all’intervallo non cambia. L’inizio della ripresa mostra una Samp diversa che trova immediatamente il pareggio con Krsticic che dopo un dribbling in area calcia potente di sinistro e batte Viviano. La Fiorentina subisce il colpo ma piano piano prova a reagire, soprattutto su palla inattiva, ma senza risultati. A sorpresa a passare i vantaggio è la Samp che sfonda dall’out di sinistra con Obiang che crossa in mezzo, Rodriguez anticipa tutti ma insacca nella propria porta per il più classico degli autogol per il vantaggio doriano. La Fiorentina reagisce immediatamente e su palla inattiva trova il pari ancora con Savic al 75’. Nel finale rosso per Mustafi per una brutta entrata su Pasqual. Finisce 2-2 con i viola che sfiorano il vantaggio a tempo scaduto con Aquilani. La Fiorentina lascia l’Inter da sola al terzo posto mentre la Sampdoria conferma di essere in ripresa dopo le due vittorie consecutive salendo a quota 17 punti.

Classifica 15^ Giornata di Serie A:

Juventus 35, Napoli 33, Inter 31, Fiorentina e Lazio 29, Roma 26, Milan 21, Parma 20, Udinese e Catania 19, Atalanta (-2) 18, Sampdoria (-1) 17, Cagliari 16, Torino (-1) e Chievo 15, Bologna e Palermo 14, Genoa 12, Siena (-6) e Pescara 11.

Samuele Zaboi

immagine da: www.legaseriea.it