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Al Meazza decide un colpo di testa del centrale difensivo argentino, i nerazzurri ottengono i tre punti dopo cinque giornate di digiuno dove erano arrivati solamente due pareggi e tre sconfitte.

 

Quarantanove giorni dopo rieccola, la tanto ricercata e desiderata vittoria: vista quasi come una maledizione, un incantesimo spezzato (così l'ha definito Mazzarri nel dopogara) un mese e mezzo dopo quel tacco di Palacio nel derby che aveva chiuso il 2013 interista con un sorriso a trentadue denti. C'è voluto il Sassuolo, già demolito all'andata con un irripetibile 0-7, per far terminare la crisi di risultati durata tutto gennaio, questo striminzito e faticoso uno a zero, parente molto alla lontana del trionfo di settembre a Reggio Emilia, può essere considerato un punto di ripartenza per cercare di non trascinarsi a fine stagione aspettando solo l'ultima di campionato e il rompete le righe. È stata la serata delle prime volte: debutto di Hernanes, grande acquisto del mercato di riparazione, e prima volta dopo la rescissione del contratto con Marco Branca, quasi festeggiata in curva con degli striscioni piuttosto duri nei confronti dell'ex direttore dell'area tecnica, ma anche la prima volta in stagione di Walter Samuel nel tabellino dei marcatori, un leader silenzioso visto pochissimo in campo nel recente periodo (non giocava dall'eliminazione in Coppa Italia a Udine) e tornato a prendersi quel ruolo di referente difensivo che gli spetta di diritto per i meriti conquistati in tanti anni di grandiosa carrirera. Probabilmente questi sono gli ultimi mesi da calciatore del centrale nato a Firmat, quasi certamente gli ultimi all'Inter (non dovesse ritirarsi potrebbe far ritorno in Argentina), di certo però non ha l'aria di uno che conta i giorni alla "pensione" con la testa già al ritiro, il ritorno in campo è stato salutare per l'Inter e per Mazzarri, altamente criticato in settimana e costretto a cercare un appiglio in uno dei mostri sacri dello spogliatoio, messaggio subito recepito perché l'argentino ha blindato la difesa (ottima la prova dei compagni di reparto Juan Jesus e Rolando) e trovato la zuccata vincente per vincere la partita, contro un Sassuolo ancora cantiere aperto dopo la rivoluzione di fine mese con una squadra totalmente cambiata tra uomini e allenatore. Visti i tanti cambi rispetto a settembre da parte neroverde non c'era una necessità di vendicare l'umiliazione dell'andata ma solo il tentativo di fare bene e conquistare un risultato positivo per proseguire la lotta alla salvezza, specialmente dopo la vittoria del Bologna in mattinata, si è visto però in maniera lampante che il gruppo deve ancora assimilare i tanti cambiamenti delle ultime due settimane, e servirà farlo in fretta perché il tempo per recuperare non è poi così tanto. Dopo la batosta di Torino Mazzarri ne cambia ben quattro: fuori Campagnaro, Taïder, l'infortunato Álvarez e il criticato Kovacic, spazio all'uomo della provvidenza Samuel oltre all'ultimo arrivato Hernanes, al ritrovato Guarín e a Milito, per un 3-5-2 finalmente più propositivo in fase offensiva. Floccari e Berardi guidano l'attacco emiliano, conferma per Paolo Cannavaro al centro della difesa dopo l'esordio contro il Verona.

PRIMO TEMPO
La maggiore qualità (era ora) messa in campo dall'Inter dà qualche risultato nell'immediato non tanto sul gioco, sempre molto abbozzato con evidenti carenze di idee una volta in possesso palla, quanto sulla produzione offensiva, dopo tanto tempo non ridotta al minimo. Uno dei più propositivi è il rientrante Guarín, calato nuovamente nell'ambiente dopo l'assurda trattativa di scambio con la Juventus, suo il primo tiro in porta al quarto d'ora con un destro da fuori respinto da Pegolo in due tempi senza riuscire a evitare il calcio d'angolo. Al 20' la grande chance ce l'ha anche il nuovo innesto del centrocampo, Hernanes, il brasiliano si ritrova una palla vagante al limite dopo un rinvio errato di Paolo Cannavaro e può calciare con il destro, la sua conclusione scheggia il palo alla sinistra di Pegolo e termina sul fondo. Dopo metà tempo di profonda sofferenza e un cambio obbligato (infortunio per Biondini, dentro Chibsah) il Sassuolo prova a farsi vedere nell'area avversaria, Marrone di testa su corner manda alto e soprattutto Domenico Berardi, alla mezz'ora, chiama Handanovic alla prima parata della sua serata con una bella punizione a giro messa in angolo dal tuffo del portiere sloveno. Negli ultimi cinque minuti è però di nuovo l'Inter a premere forte, al 40' Palacio si invola palla al piede e dal fondo tocca arretrato per Milito, il cui destro leggermente deviato è preda di Pegolo ma avrebbe potuto – e dovuto – concludere molto meglio visto il tanto specchio della porta a disposizione, poco dopo il Principe ha un'ulteriore opportunità per tornare al gol (gli manca proprio dalla gara di andata, unici sigilli in stagione) sempre su suggerimento del compagno ma il passaggio stavolta è lungo e per controllarlo perde il tempo favorendo la chiusura del portiere ospite. Prima di andare al riposo Pegolo si concede un rischio non trattenendo un pallone in uscita alta, Palacio può colpire a centro area ma non impatta bene in girata e l'azione così sfuma.

SECONDO TEMPO
Nessun cambio, l'Inter la sblocca subito. Calcio d'angolo dalla destra battuto da Hernanes, palla messa verso il centro dal Profeta e colpo di testa in tuffo di Walter Samuel, in anticipo su Bianco. Pegolo è battuto, i nerazzurri passano con il terzo gol nel 2014, curiosamente anche gli altri due erano stati segnati da dei difensori (Nagatomo al Chievo e Rolando alla Juve), l'argentino non andava in rete dal derby d'andata della scorsa stagione, nella stessa porta aveva firmato l'unico centro del match come in questo caso. Trovato il vantaggio per la prima volta nel nuovo anno l'Inter cerca di non soffrire più che di voler incrementare il bottino, Jonathan ha una palla buona dopo una respinta di Pegolo su traversone di Hernanes ma svirgola malamente mandando sul fondo, in contropiede Palacio mette nuovamente in difficoltà la difesa neroverde attirandone addosso due, il suggerimento per il nuovo entrato Botta non è perfetto però risulta comunque un assist per Hernanes il cui destro potente viene parato da Pegolo, l'ingresso dell'ex Tigre è ancora una volta molto positivo e serve ai nerazzurri per tenere palla e trovare spunti interessanti, la palla così staziona quasi sempre nella metà campo avversaria e la difesa per una volta non è colta di sorpresa, tanto che Handanovic rimane inoperoso per tutta la ripresa. Nei due minuti di recupero doppia possibilità per raddoppiare sventata da Pegolo, prima su un tiro da fuori di Guarín e poi sulla successiva conclusione con il destro di Rubén Botta, bravo a liberarsi di un avversario in dribbling per calciare con il piede meno preferito.

Il pubblico del Meazza accoglie come una liberazione i tre fischi di Peruzzo, l'Inter abbandona quell'umiliante ultimo posto nella classifica dei punti ottenuti nel 2014 lasciando questo non invidiabile record proprio al Sassuolo. I tre punti conquistati stasera permettono ai nerazzurri di riagguantare il Verona al quinto posto con trentasei punti, otto in meno della Fiorentina prossimo avversario sabato nell'anticipo del Franchi, un vero e proprio banco di prova per capire quali possano essere le ambizioni della squadra di Mazzarri dopo il ritorno alla vittoria. Quarta sconfitta consecutiva per gli emiliani, la seconda con Malesani in panchina, la zona salvezza rimane sempre a una lunghezza di distanza perché il Chievo è stato sconfitto per 3-0 dall'Udinese ma per uscire dalle ultime tre servirà fare risultato contro il Napoli la prossima settimana, in una sfida proibitiva anche se non impossibile visto l'1-1 dell'andata.

IL TABELLINO
Inter (3-5-2):
Handanovic; Rolando, Samuel (80' Campagnaro), Juan Jesus; Jonathan, Guarín, Kuzmanovic (84' Taïder), Hernanes, Nagatomo; Milito (65' Botta), Palacio. Allenatore: Mazzarri
Sassuolo (5-3-2): Pegolo; Rosi, Bianco (74' Missiroli), Cannavaro, Ariaudo, Longhi; Brighi, Biondini (23' Chibsah), Marrone; D. Berardi, Floccari (80' Floro Flores). Allenatore: Malesani
Arbitro: Sebastiano Peruzzo di Schio (Liberti – Paganessi; Schenone; De Marco – Cervellera)
Rete: 48' Samuel
Ammoniti: Rosi (S), Botta (I)

[Immagine presa da repubblica.it]