Dopo un mese senza vittorie i nerazzurri colgono nuovamente i tre punti mettendo a segno un poker contro il Verona, firmato da un autogol e tre marcatori diversi.
L'ultimo successo era stato lo scorso 26 settembre, 2-1 contro la Fiorentina in rimonta con i gol di Cambiasso e Jonathan, stasera si sono rivisti gli stessi due marcatori (anche se quello di Jonathan è più un'autorete di Moras) e la vittoria è tornata, dopo due pareggi e una sconfitta che avevano vanificato in parte il buon inizio della squadra di Mazzarri e fatto alzare qualche critica in settimana. Cinica nel sfruttare soprattutto i calci d'angolo ma ancora con qualcosa da registrare in difesa, l'Inter supera la prova Verona con diverse luci ma anche qualche ombra, scavalcando di nuovo l'avversario odierno che nella giornata precedente si era issato fino al quarto posto e arrivava al Meazza con buone sensazioni e un ruolino di marcia interessante di tre vittorie e un pari nelle ultime quattro. È stata un po' sfortunata la formazione di Mandorlini, in quanto tutti e quattro i gol interisti sono arrivati su rimpallo o addirittura quasi fortuiti, ma tralasciando la cattiva sorte stasera più di qualcosa non ha funzionato nei gialloblù: troppe amnesie difensive, specialmente nella figura di Moras (anche espulso a fine partita), grossa sofferenza per ampi tratti della partita con incapacità di contenere le avanzate avversarie, in particolare sulle fasce, e pochi palloni giocabili per Iturbe, vero e proprio valore aggiunto nelle ultime uscite ma stasera poco presente all'interno del match. Certo, Barcellona-Real Madrid è stata tutta un'altra cosa, ma al Meazza si è visto il doppio dei gol e la gara non è certo da buttar via, anche se a fine partita entrambi gli allenatori avranno presumibilmente fatto notare ai propri giocatori diverse imperfezioni difensive (e se non è accaduto probabilmente avverrà al prossimo allenamento) perché sono state queste a fare la differenza, e chissà che Thohir non l'abbia fatto notare tramite sms a Moratti dalla notte asiatica. Due novità di rilievo nell'undici iniziale dell'Inter: torna titolare Ricky Álvarez, assente domenica scorsa a Torino per un fastidio accusato prima della sosta e che gli aveva impedito di rispondere alla convocazione della nazionale argentina, conferma dal primo minuto per Mateo Kovacic dopo il "sacrificio" per far entrare Carrizo, in una sorta di via di mezzo tra centrocampista e trequartista, la difesa è la stessa delle ultime tre uscite e quindi viene ancora rimandato il debutto stagionale di Walter Samuel. Mandorlini, tifoso ed ex giocatore dell'Inter (vinse il campionato 88-89 con Trapattoni), sceglie Martinho assieme a Toni e Iturbe in avanti anziché Juanito Gómez, in difesa spazio all'ex terzino del Cagliari Alessandro Agostini, che vince il ballottaggio con Albertazzi. Prima del fischio di inizio grandi applausi in tribuna all'indirizzo del presidente nerazzurro Massimo Moratti, ormai vicino a lasciare la carica dopo l'ingresso in società di Erick Thohir.
PRIMO TEMPO
Una furia l'approccio alla partita dell'Inter, che in meno di un quarto d'ora segna già la partita portandosi su un comodo doppio vantaggio. Al 9' primo calcio d'angolo della sfida procurato da una bella giocata a sinistra sull'asse Álvarez-Nagatomo, dalla bandierina Cambiasso batte sul secondo palo per Jonathan che calcia non benissimo (il tiro era diretto fuori) ma prende in pieno Vangelis Moras e la deviazione del difensore greco fa finire il pallone in rete. Forse è un po' ingeneroso privare il difensore brasiliano del suo secondo gol in campionato, ma le regole parlano di autorete in caso di deviazione su un tiro non diretto nello specchio e dai replay si evidenzia che il destro di Jonathan sarebbe finito sul fondo, in ogni caso è il primo gol casalingo realizzato nei primi tempi in campionato. Poco più di due minuti e l'Inter guadagna il secondo corner di serata, ancora Cambiasso verso il centro, salta Rolando che la sfiora soltanto, Guarín calcia verso la porta, Jorginho ribatte sulla linea ma fa carambolare il pallone addosso a Rodrigo Palacio che segna praticamente senza rendersene conto, un po' com'era successo domenica scorsa a Gilardino in Genoa-Chievo. Ottavo gol in dieci partite per l'argentino, di gran lunga miglior marcatore dell'Inter, e partita già in discesa dopo pochi minuti. Il 2-0 ottenuto quasi subito crea un eccessivo rilassamento nei padroni di casa, non continui dopo l'inizio scoppiettante, il Verona si risistema dopo il doppio colpo subito e prova a ingranare, il primo spunto arriva al 25' quando una combinazione fra Iturbe e Cacciatore con cross di quest'ultimo pesca Toni in area, l'attaccante ex Palermo anticipa Rolando ma di testa manda alto. Alla mezz'ora altra bella giocata di Jonathan (tra i migliori in campo) chiusa da un tiro molto potente che però non solo non inquadra la porta ma finisce addirittura in fallo laterale, l'Inter va vicina al 3-0 (lo farebbe anche, ma Palacio è in fuorigioco) ma quando sembrava ormai maturo il tris casalingo è il Verona ad accorciare le distanze, una sponda di Luca Toni, che attira su di sé tutta la difesa interista, libera Martinho per l'inserimento centrale, sinistro da dentro l'area di rigore e Carrizo è battuto. Tornano a segnare gli scaligeri contro l'Inter, non succedeva dal 5 novembre 2000 (2-2 al Bentegodi) e al Meazza addirittura dal 23 marzo 1997 (2-1, rete di Maniero), poi 439' recuperi esclusi prima di rivedere una rete esterna dei gialloblù. Sette minuti più tardi però i gol di distanza fra le due squadre tornano a essere due, al 39' spunto di Nagatomo che si accentra e calcia con il destro, la palla finisce sul palo e poi viene controllata da Palacio, il tiro non è un granché ma lo raccoglie Esteban Cambiasso che di sinistro supera Rafael, a dire la verità più interessato a chiedere un improbabile fuorigioco che a tentare la parata. Terzo gol in campionato per l'attuale capitano (in attesa di Zanetti) con dedica a Iván Ramiro Córdoba, ricoverato di recente in ospedale per una peritonite. Prima dell'intervallo Guarín va vicino alla seconda marcatura consecutiva ma il suo destro da fuori, come spesso gli accade, è potente ma non preciso.
SECONDO TEMPO
Nessun cambio, la ripresa si apre così come si era chiuso il primo tempo ossia con Guarín protagonista, il colombiano stavolta becca la porta cercando di piazzare la sua conclusione ma Rafael è attento e riesce a deviare, più tardi altro tiro dell'ex Porto ma stavolta il tentativo è da dimenticare. Al 57' il gol che di fatto chiude la partita: è ancora un calcio d'angolo a punire il Verona, la battuta in questo caso è di Álvarez sul primo palo, Palacio prolunga verso la porta con Rafael che respinge e da pochi passi Rolando, quasi litigando con il pallone, fa 4-1. Primo gol in Italia per il centrale portoghese arrivato in prestito dal Porto, il decimo giocatore nerazzurro a segno in campionato, record assoluto in tutta la Serie A. L'Inter va anche vicina alla cinquina, dopo quattro gol di rara bruttezza e casualità potrebbe arrivare anche una perla ma la grande serpentina di Jonathan termina con un tiro di sinistro che passa vicinissimo al palo alla destra di Rafael, la risposta del Verona è immediata e arriva con una conclusione di Toni sfiorata da Carrizo ma i gialloblù non ottengono il calcio d'angolo. Mazzarri comincia a pensare all'imminente turno infrasettimanale e la trasferta di martedì a Bergamo togliendo prima Cambiasso e poi Palacio, si ha quasi la sensazione che la partita sia chiusa malgrado manchi ancora un quarto di gara e così al 71' il Verona cerca di approfittarne segnando il 4-2: ancora un buon lavoro di Toni spalle alla porta, tocco sulla destra per Rômulo che rientra sul sinistro e conclude superando Carrizo. Secondo gol in campionato per il giocatore arrivato dalla Fiorentina, curiosamente l'altro l'aveva realizzato al Livorno così come Martinho, l'altro marcatore di oggi per gli ospiti. Ci sarebbe anche lo spazio per il 4-3 ma Toni segna a gioco fermo, tuttavia ci sono forti dubbi sul fallo fischiato contro l'attaccante e ai danni di Ranocchia, Mandorlini butta dentro Cacia spostando Iturbe verso il centro e l'argentino si fa notare con due tentativi di sinistro da fuori bloccati con sicurezza da Carrizo. Al fischio finale di Celi scontro a centrocampo fra Belfodil e Moras, l'arbitro vede tutto e caccia entrambi i giocatori, espulsione di rara ingenuità che potrebbe costare anche più di una giornata ai due protagonisti.
Sale nuovamente al quarto posto l'Inter, effettuando il controsorpasso ai danni del Verona che aveva approfittato del 3-3 di domenica scorsa in casa del Torino, i nerazzurri si portano momenteaneamente a un punto da Juventus e Napoli in attesa degli impegni domenicali delle due formazioni appaiate al secondo posto, mentre gli scaligeri potrebbero essere superati anche dalla Fiorentina in caso di successo dei viola contro i "cugini" del Chievo. Settimana prossima secondo turno infrasettimanale del campionato, l'Inter aprirà il programma anticipando martedì sera la sfida di Bergamo contro l'Atalanta, gli orobici nel pomeriggio sono stati sconfitti per 1-0 dalla Sampdoria, che a sua volta sarà il prossimo avversario dell'Hellas al Bentegodi.
IL TABELLINO
Inter (3-5-1-1): Carrizo; Rolando, Ranocchia, Juan Jesus; Jonathan, Guarín, Cambiasso (63' Kuzmanovic), Kovacic (75' Taïder), Nagatomo; R. Álvarez; Palacio (65' Belfodil). Allenatore: Mazzarri
Verona (4-3-3): Rafael; Cacciatore (83' Juanito), Moras, Maietta, Agostini (73' Cacia); Rômulo, Donati (55' Donadel), Jorginho; Iturbe, Toni, Martinho. Allenatore: Mandorlini
Arbitro: Domenico Celi di Bari (Manganelli – Iori; Liberti; Calvarese – Melchiori)
Reti: 9' aut. Moras, 12' Palacio, 32' Martinho (V), 38' Cambiasso, 56' Rolando, 71' Rômulo (V)
Espulsi: Belfodil (I) e Moras (V) a fine partita per reciproche scorrettezze
Ammoniti: Cambiasso, Palacio, Jonathan (I), Cacciatore, Donadel, Iturbe (V)
[Immagine presa da gazzetta.it]