La Juventus torna alla vittoria dopo le due sconfitte in rapida successione di Firenze e Madrid e lo fa dominando su un Genoa non pervenuto, dimostrando di aver ritrovato, almeno per un pomeriggio, quella cattiveria invocata da Conte ieri in conferenza stampa. La sfida è decisa dai gol del primo tempo di Vidal su rigore e di Tevez, risultato ancora una volta il migliore in campo.
La risposta della Juve alla vittoria del Napoli è arrivata prontamente, e questo 2-0 sul Genoa scaccia via anche i fantasmi apparsi dopo le due sconfitte consecutive contro Fiorentina e Real Madrid. Oltre che a vincere i bianconeri sono riusciti infatti anche a convincere, giocando un bel calcio, votato all'attacco, aggressivo e attento, con pochissimi rischi corsi dietro (aspetto importante, si ritorna alla rete inviolata dopo quattro partite) e con tante occasioni create se pur poi non portate a termine, vuoi per qualche imprecisione, vuoi per alcuni interventi decisivi di Perin. Il Genoa dall'altra parte è difficilmente giudicabile, avendo di fatto rinunciato a giocarsela fin da subito, schierando in campo ben quattro terzini di ruolo e Gilardino unico terminale offensivo. Nella ripresa Gasperini, a lungo allenatore delle giovanili della Juve nonchè ex giocatore bianconero, ha provato a cambiare le cose inserendo i giovani Fetfatzidis, Konaté e Centurion, senza però vedere alcun giovamento, tanto che la statistica finale sui tiri in porta sarà un impietoso 9-0 per gli uomini di Conte. Tecnico bianconero che per la sfida di oggi decide di riproporre il classico 3-5-2 dopo la parentesi del 4-3-1-2 europeo, mantenendo però invariata la coppia d'attacco Tevez-Llorente. Cambiano invece gli effettivi di centrocampo, dove tornano gli esterni Isla e Asamoah con Marchisio che si accomoda in panchina, e di difesa, dove Caceres e Ogbonna non trovano spazio a vantaggio del trio consolidato Barzagli-Bonucci-Chiellini.
PRIMO TEMPO
Subito ritmi molto alti allo Stadium con Llorente e Pogba tra i più vivaci: sono loro a confezionare le prime occasioni bianconere, al 2' quando lo spagnolo si defila bene e serve il francese chiuso poi da Portanova all'ultimo momento e al 5' quando il secondo cerca il primo con un bel cross senza trovare però la sua deviazione. Al 12' si fa vedere ancora Llorente, che lavora benissimo il pallone servendo Pogba in una posizione favorevole per il tiro in mezzo all'area, però il Polpo ritarda la conclusione e si fa murare da Perin, al primo di una lunga serie di interventi quest'oggi. La Juve continua a pressare e a proporsi in maniera intensa nella metacampo rossoblù, riuscendo a sfiorare ancora un paio di volte il gol del vantaggio, come al 19' quando Vidal colpisce la traversa con un tiro quasi improvvisato, da fermo, che avrebbe sicuramente superato un immobile Perin. Su un calcio d'angolo poco dopo è Chiellini a non inquadrare di poco lo specchio della porta colpendo di testa, altro preludio al gol che sembra immediato. E infatti al 22' Asamoah sfrutta il momento favorevole per guadagnare un calcio di rigore, venendo steso sulla linea del limite dell'area da un ingenuo Biondini. Dagli undici metri ci va lo stesso Vidal che spiazza Perin conseguendo il suo quarto gol in Serie A quest'anno, il 21esimo totale. Farà discutere la decisione dell'arbitro Doveri, che punisce giustamente il fallo del centrocampista genoano, ma che avrebbe anche dovuto fischiare un calcio piazzato dal limite e non dagli undici metri; si tratta comunque di una decisione difficile da prendere, dipendente da pochi millimetri. La Juve comunque passa in vantaggio meritatamente, ma non sembra aver intenzione di fermarsi qui, infatti al 26' va subito vicina al 2-0 trovando però uno strepitoso Perin su un tiro ravvicinato di Pirlo, autore di un'azione pregevole in tandem con Tevez. Il Genoa, dal canto suo, prova a difendersi come può e a ripartire sfruttando la velocità sulle fasce, ma dietro la squadra è distratta e perde molti palloni, davanti è imprecisa e non si rende mai pericolosa nè per i difensori bianconeri nè tantomeno per Buffon. La Juve deve approfittarne e lo fa al 35', quando il suo Apache si inventa un gol straordinario (controllo e difesa del pallone su passaggio di Asamoah, dribbling a rientrare sul sinistro e tiro secco che supera Perin) a coronamento di una prima frazione di gioco di Juve vera.
SECONDO TEMPO
Il Genoa torna in campo con due facce nuove, Konatè e Fetfatzidis, che prendono il posto di un impalpabile Gilardino e di Antonelli. Tuttavia la musica non cambia e la Juve continua a dominare territorialmente e caratterialmente, pur accettando di giocare su ritmi più bassi rispetto a quelli frenetici del primo tempo. Arrivano comunque una serie di occasioni molto ghiotte per portarsi sul 3-0, come per esempio al 52' quando Perin compie un doppio miracolo su Tevez e Llorente o venti minuti dopo quando il "Re Leone" prova a impreziosire la sua ottima prestazione con una conclusione da fuori che finisce alta di poco sulla traversa. Il resto della gara è ordinaria amministrazione per i bianconeri, con Conte che concede gli applausi dei 40 mila dello Stadium ai vari Asamoah, Llorente e Vidal, per consentire tra l'altro il debutto stagionale in campionato per Paolo De Ceglie. Al 90' infine il Genoa riesce finalmente a imbastire un'azione degna di nota, anche se il colpo di testa del greco Fetfatdzidis, uno dei più volenterosi quantomeno, non impensierisce più di tanto Buffon.
La Juve torna quindi a trionfare dopo i risultati avversi degli scorsi giorni, dimostrando una cattiveria ed un'attenzione sicuramente maggiore rispetto a quelle viste a Firenze e a Madrid. C'è da ricordare però che i bianconeri si erano ben comportanti anche in queste due uscite, dominando sulla Fiorentina per una buona ora di gioco domenica e giocando alla pari se non meglio del Real mercoledì. Oggi però serviva una vittoria e così è stato, del resto non poteva essere altrimenti visto l'approccio azzeccato e le prestazioni convincenti di tutti gli interpreti scelti da Conte. Basti pensare agli esterni, Isla e Asamoah, con il primo finalmente apparso sicuro e determinato in campo, e il secondo decisivo in occasione di entrambi i gol con un rigore procurato ed un assist; ma anche a Llorente e Tevez, la cui intesa oggi si è vista più che mai. Lo spagnolo ha sorpreso perché ha dimostrato per la prima volta tutta la sua qualità palla al piede oltre che la prestanza fisica che gli ha permesso comunque di effettuare sempre delle sponde interessanti per i compagni e la voglia di sacrificio che qualche volta lo costringe anche a commettere fallo. L'argentino invece non stupisce più: ancora una volta risulta assoluto migliore in campo, nonché il preferito dai tifosi, perché incarna al meglio il prototipo di calciatore modello, capace di rincorrere l'avversario fino alla propria metacampo anche al 90' e allo stesso tempo di inventarsi giocate come quella che ha portato al 2-0 o di ammettere di aver simulato e accettare il cartellino giallo senza chiedere spiegazioni all'arbitro. Per il Genoa poco da dire, se non magari che la partita non potrebbe essere andata diversamente anche con una formazione diversa, trovandosi di fronte una Juve così. Nel prossimo turno (infrasettimanale) Gasperini avrà modo di riscattarsi in casa contro il Parma, mentre i bianconeri se la vedranno sempre allo Stadium contro il Catania.
TABELLINO
Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Isla, Vidal (87' Padoin), Pirlo, Pogba, Asamoah (72' De Ceglie); Tevez, Llorente (75' Giovinco). A disp.: Storari, Rubinho, Ogbonna, Peluso, Caceres, Marchisio, Motta. All.: Conte
Genoa (4-5-1): Perin; Antonini, Portanova, Manfredini, Marchese; Vrsaljko, Biondini, Bertolacci (79' Centurion), Kucka, Antonelli (46' Fetfatzidis); Gilardino (46' Konatè). A disp.: Bizzarri, Gamberini, Donnarumma, Sturaro, Sampirisi, Lodi, De Maio, Cofie, Stoian. All.: Gasperini
Arbitro: Doveri
Marcatori:23' Vidal, 36' Tevez (J)
Ammoniti:Tevez (J) e Fetfatzidis (G) per simulazione.
(fonte immagine: it.uefa.com)