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PIRLO

Dall’emozione di tornare in campo con le leggende rossonere ai ricordi indelebili della Champions del 2003: Andrea Pirlo ripercorre i suoi dieci anni al Milan

Andrea Pirlo è tornato a indossare la maglia del Milan in occasione di una partita tra le leggende rossonere e, ai microfoni del club, ha raccontato tutta la sua emozione nel rivivere quei ricordi. “Il Milan è stato parte fondamentale della mia vita e carriera. Tornare in campo con gli ex compagni è sempre bellissimo, ci ritroviamo come una famiglia, ed è ogni volta molto emozionante”, ha detto.

Il Maestro, come è stato soprannominato per le sue punizioni e la sua visione di gioco, ha spiegato come il suo stile fosse unico: “Il mio modo di interpretare il ruolo era diverso. Ho cercato di renderlo mio, e i calci di punizione sono stati un valore aggiunto”.

Tra i momenti più intensi della sua carriera, Pirlo ha ricordato la Champions League vinta a Manchester nel 2003: “Era la prima per molti di noi. Un percorso lunghissimo, dai preliminari alla finale contro la Juventus. Ricordo ancora l’arrivo all’Old Trafford: un’emozione incredibile, l’inizio di un’epoca d’oro”.

Il decennio in rossonero è stato per lui il più significativo: “Eravamo un gruppo unito, una vera famiglia. Ogni giorno era un piacere andare al campo. Abbiamo condiviso tutto, e questo è stato il nostro punto di forza”.

Parlando del centrocampo di quegli anni, Pirlo non ha dubbi: “Abbiamo mantenuto un livello altissimo per tanto tempo. Non è stato solo un biennio: siamo cresciuti insieme, con grandi campioni al mio fianco”.

C’è anche un po’ di rammarico per i trofei sfiorati: “Forse avremmo potuto vincere qualche campionato in più o un’altra Champions. Ma guardando a quanto abbiamo vinto, non possiamo che essere orgogliosi”.

Il ricordo della finale persa a Istanbul nel 2005 è ancora vivo, ma la rivincita del 2007 ha avuto un sapore speciale: “Qualcuno da lassù ci ha dato una mano. Era destino”.

I dieci anni al Milan lo hanno segnato profondamente: “Sono diventato uomo lì. Avrei voluto restare, ma non è stato possibile. L’amicizia con i miei compagni è ciò che mi porto nel cuore”.

Infine, sull’addio: “Mi dispiace che molti pensino sia stata una mia decisione. In realtà, non c’erano più le condizioni. Lasciare il Milan è stato uno dei momenti più tristi della mia carriera”.