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SUCIC

Il centrocampista croato Sucic ha raccontato il suo approdo all’Inter, tra consigli dei connazionali.

Petar Sucic è uno dei volti nuovi dell’Inter e, in queste prime uscite al Mondiale per Club, ha già attirato l’attenzione con prestazioni solide e personalità. Intervistato da La Repubblica, il centrocampista croato classe 2003 ha raccontato le sue prime settimane in nerazzurro, tra entusiasmo, ambizione e qualche difficoltà logistica: “All’Inter voglio mettermi alla prova su un nuovo livello, su più fronti. Per questo sono qui”.

Prima di accettare la proposta dell’Inter, Sucic si è confrontato con alcuni compagni di nazionale che conoscono bene il calcio italiano e la realtà nerazzurra: “Ho parlato con Kovacic, Brozovic e Perisic. Mi hanno detto di fare le valigie. Mi danno dritte sulla vita a Milano, ma non ho ancora una casa, siamo partiti subito”. L’accoglienza nello spogliatoio è stata calorosa, come dimostra il gesto del capitano: “Appena ho firmato, ho ricevuto un bel messaggio di Lautaro”.

Nel corso dell’intervista, Sucic ha risposto anche a una domanda su una frase pronunciata da Cristian Chivu, tecnico della Primavera nerazzurra, che aveva detto: “Nei momenti difficili bisogna mangiare la m…”. Il giovane centrocampista ha condiviso il pensiero: “Ci ha motivati, ha ragione. Quando le cose vanno male, bisogna lottare”.

Inevitabile una battuta sul possibile arrivo al Milan di Luka Modric, leggenda del calcio croato: “Lasciamolo firmare. Fino a quel momento, non lo chiamo. Per dieci anni ho visto il suo calcio, sfidarlo sarebbe bellissimo”. Sucic ha poi parlato delle sue fonti di ispirazione: “Da piccolo studiavo Modric, Iniesta, Xavi, Busquets. Mi piaceva il gioco dell’Arsenal. Ma non voglio imitare altri. Mi piacerebbe essere ricordato per come sono”.

Infine, un commento sul clima e sull’adattamento alle condizioni del Mondiale per Club: “I brasiliani sono più abituati di noi a queste temperature. Ma conosciamo il nostro valore. Si parte alla pari. Si tratta di mettercela tutta per un’ora e mezza”.