Finisce 0-0 un soporifero Bologna-Lazio, un punto che accontenta entrambi.
Bologna-Lazio era una partita delicata, fra due squadre che hanno appena attraversato un cambio di rotta: fuori Pioli e dentro Ballardini (ex della partita) per i felsinei, fuori Petkovic e dentro Reja per i capitolini. Se per il primo si tratta del debutto, il secondo ha già avuto modo di convincere grazie alla vittoria sull’Inter rimediata lunedì scorso che ha ridato vigore all’ambiente. Da una parte, una classifica pericolosissima ai margini della zona retrocessione, dall’altra, una squadra che deve uscire dall’anonimato di mezza classifica e dare continuità di risultati.
Qui Bologna – Ballardini bagna l’esordio varando un cauto 3-5-1-1, in cui l’unica sorpresa è il greco Christodoulopoulos al centro della linea dei centrocampisti al posto di Khrin, diffidato. Senza Mantovani e Sørensen, in difesa spazio allo svedese Antonsson ed a Cherubin.
Per il resto, formazione tipo: Curci fra i pali, a completare il terzetto difensivo l’esperto centrale Natali, sugli out esterni Garics e Morleo, in mediana Pazienza e Kone, con Diamanti dietro a Rolando Bianchi in avanti.
Qui Lazio – Reja conferma la squadra già vista contro l’Inter, fatta eccezione per la fascia sinistra (squalificato Radu) in cui Lulic arretra terzino, al suo posto fiducia al giovane Felipe Anderson. Ancora indisponibile Marchetti, in porta nuovamente il Nazionale albanese Berisha, alla sua seconda partita in Serie A. Dopo la prematura uscita dal campo lunedì scorso, anche Konko da forfait: sostituito dall’instancabile Cavanda.
Formazione quindi 4-3-2-1, che in fase difensiva si trasforma in 4-5-1, con la coppia centrale confermata Biava-Dias, in mediana Gonzalez, Ledesma ed Hernanes, esterni, di supporto a Klose, il solito Candreva e Anderson.
Primo Tempo – Parte bene il Bologna con il cambio tecnico che sembra aver dato i propri frutti, il più propositivo è Diamanti che, con coraggio, ci prova per due volte dalla lunga distanza senza però impensierire Berisha.
Tuttavia, la partita va congelandosi: le due squadre si annullano, difendono con 9 uomini nelle rispettive parti di campo e nessun azione si concretizza. Più errori individuali che altro, rischia Dias su un pressing del solito Diamanti, Candreva invece è l’unico a spingere, cercare l’affondo, ma i suoi spunti non trovano sbocco con Klose asserragliato da Natali.
La prima vera occasione arriva alla mezz’ora, ed è targata Bologna: ripartenza in velocità, Garics lancia Bianchi in area di rigore che ci prova con un portentoso colpo di tacco (a imitare Palacio nel derby?), ma Berisha è reattivo e respinge. Tutto il resto è noia, fra i numerosi lanci lunghi sbagliati da entrambe le parti ed i fischi di un Dall’Ara assopito.
Secondo Tempo – La Lazio entra in campo senza Felipe Anderson (una sostituzione che sa di amara bocciatura per il brasiliano), al suo posto spazio al talentuoso Keita. Tuttavia, il copione non cambia: tiri dalla lunghissima distanza che non lasciano il segno, disattenzioni e tanta noia. Sale il nervosismo, arrivano i cartellini: il più pesante è il giallo di Ledesma, diffidato, salterà la prossima partita.
Ci vuole ancora mezz’ora per risvegliare il match, stavolta però sponda Lazio: un propositivo Keita sfrutta la sua velocità per saltare l’uomo, s’accentra e cambia gioco per Candreva che, cogliendo la difesa felsinea in controtempo, serve un liberissimo Klose a pochi passi dalla porta che frana sul pallone spedendolo clamorosamente alle stelle. Brivido per il Bologna, recrimina pesantemente la Lazio. S’infiamma la partita nel finale: un Diamanti ispirato trova Kone ben piazzato in area che, di sinistro, spedisce fuori d’un soffio.
Unici due guizzi di una partita che si chiude senza né vincitori né vinti.
Entrambe le squadre necessitano d’intervenire sul mercato per ritrovare un assetto tattico idoneo ai rispettivi obbiettivi.
Il pareggio è giusto e rispecchia quanto visto in campo. Troppi errori, da ambo le parti, su questo dovranno lavorare i due neo-allenatori. Il Bologna conquista un prezioso punto per la sfida salvezza, con un occhio oggi agli altri campi, la Lazio invece sembra aver ritrovato sicurezza nel reparto arretrato (due partite senza subire gol), ma si è dimostrata troppo Klose-dipendente in avanti.