Raffaele Palladino analizza la crescita della Fiorentina, le sfide future e l’importanza della meritocrazia nella squadra.
Raffaele Palladino, allenatore della Fiorentina, ha condiviso le sue riflessioni in un’intervista al Corriere Fiorentino, partendo dalla vittoria per 3-0 contro la Juventus prima della pausa: “È stata una partita perfetta, abbiamo sempre mantenuto il controllo. Questa vittoria rappresenta una prova di maturità per la squadra, come già visto contro Napoli e Panathinaikos. Essere in competizione con squadre come Lazio, Bologna, Milan e Roma ci riempie d’orgoglio”.
Quando gli viene chiesto se ha trovato il suo gruppo ideale, Palladino risponde: “Ci sono momenti in cui si può far ruotare i giocatori, ma ora è il momento di concentrarsi sulla meritocrazia”.
Le prossime sfide contro Atalanta e Milan sono cruciali? Palladino chiarisce: “Sono partite importanti, ma non decisive. Abbiamo nove finali da giocare in un campionato molto equilibrato, ogni punto conta”. Riguardo agli alti e bassi della squadra, aggiunge: “È normale avere oscillazioni durante la stagione, ma noi siamo stati un po’ estremi. Un gruppo forte supera le difficoltà, e l’episodio di Bove poteva segnare la nostra stagione, ma i ragazzi si sono rialzati”.
Palladino spiega perché la Fiorentina si esprime meglio contro le grandi squadre: “Contro le grandi devi giocare in contropiede, e noi abbiamo i giocatori adatti. Le difficoltà contro le difese basse sono anche dovute ai cambiamenti del mercato, avendo cambiato 19 giocatori”. Aggiunge: “Dedico il 99% del mio tempo alla Fiorentina. Ho sperimentato nuovi moduli e cambiato la gestione del gruppo, esperienze che a Monza non avevo vissuto. Dopo la vittoria contro la Juve, non sono riuscito a girare per Firenze senza essere fermato per foto e complimenti”.
Palladino affronta anche le critiche ricevute: “Non mi piace quando si dicono falsità, ma le critiche di Pradè le ho accettate, capisco che un direttore debba scuotere l’ambiente. Ho grande stima per la società e non mi sono sentito sotto pressione”.
Guardando al futuro, Palladino parla del mercato: “Abbiamo una buona ossatura, ma servono alcuni rinforzi. La società ha sposato la mia idea di puntare su giocatori italiani”. Parla anche di singoli come Kean: “Lo considero il centravanti ideale, amato dalla piazza e con potenziale di crescita. La clausola da 52 milioni riflette quanto ha dato e ricevuto”. Su Zaniolo e Colpani, Palladino ammette: “Zaniolo ha grande qualità e l’ambiente crede in lui. Colpani ha avuto difficoltà di adattamento. Quando i giocatori non rendono al massimo, soffro con loro”.
Infine, Palladino esprime affetto per Bove: “È un mio collaboratore prezioso, un fratellino. Se decidesse di smettere, avrà sempre un posto nel mio staff”.