La Procura di Roma indaga sull’acquisto di Manolas da parte del Napoli nel 2019, ipotizzando falso in bilancio, ma la situazione sembra meno controversa rispetto alla questione Osimhen.
La Procura di Roma ha mosso al Napoli l’accusa di falso in bilancio per l’acquisto di Kostas Manolas nell’estate 2019, in un’indagine connessa alla questione Osimhen. Ma qual è il contesto dell’operazione? Nell’estate 2019, il Napoli pagò 34 milioni di euro per Manolas, storico difensore della Roma, noto per il famoso gol contro il Barcellona che siglò il passaggio del turno in Champions League. Questa vendita generò una notevole plusvalenza per la Roma, che registrò 30 milioni di profitto. Fin qui, l’operazione sembrava regolare.
Parallelamente, Amadou Diawara passò dalla Roma al Napoli per 18 milioni di euro più 2 milioni in bonus, in una trattativa apparentemente separata ma legata alla stessa negoziazione tra i club. Manolas guadagnava 4,5 milioni di euro, mentre Diawara firmò un contratto di circa 2 milioni annui, in linea con la richiesta dell’allora tecnico Fonseca. Tuttavia, il rendimento di Diawara non fu all’altezza delle aspettative: sebbene avesse giocato 74 partite al Napoli, il suo tempo in campo con la Roma fu limitato, tanto da essere ceduto all’Anderlecht per soli 3 milioni, con una clausola del 50% sulla futura rivendita.
È proprio questo rendimento modesto che ha portato alcuni a sollevare dubbi su una possibile plusvalenza sospetta. Tuttavia, Diawara rimase alla Roma per due anni e mezzo, il che rende la situazione diversa rispetto alla vicenda Osimhen, in cui si ipotizzano plusvalenze artificiose. Secondo gli investigatori, l’affare Manolas-Diawara potrebbe non offrire gli stessi riscontri sospetti della trattativa per Osimhen, lasciando pochi margini per proseguire sull’accusa.