Garcia, ex allenatore del Napoli accusa De Laurentiis di scelte sbagliate e gestione invadente, criticando anche Mazzarri per la mancanza di eleganza nei confronti del suo lavoro.
Rudi Garcia, ex allenatore del Napoli, ha rilasciato dichiarazioni polemiche sulla sua esperienza alla guida dei partenopei, puntando il dito contro il presidente Aurelio De Laurentiis. In un’intervista a Carré di Raphael Domenach, il tecnico francese non ha risparmiato critiche dirette e riflessioni amare sul suo esonero.
Secondo Garcia, il patron avrebbe commesso un grave errore nel licenziarlo: “Il vero colpo di teatro sarebbe stato tenermi. Così si sarebbe qualificato per la Champions, invece di finire decimo. Forse ora si è reso conto di essere stato un po’ cog****e e ha cercato di coprire i suoi errori”. Garcia ha poi aggiunto che si aspettava un comportamento diverso: “Pensavo di lavorare con un gentleman, invece si è rivelato uno che si immischia in cose che non gli competono. Ho pagato per avergli detto di rimanere al suo posto. A sessant’anni non posso accettare di fare giocare i calciatori secondo le sue indicazioni”.
Il tecnico ha anche evidenziato difficoltà strutturali nella gestione del club: “Quando sono arrivato, i giocatori volevano andare via e si lamentavano degli stipendi. Senza Giuntoli mancava un punto di riferimento per intervenire nei momenti critici. Sarebbe stato corretto dichiarare che l’obiettivo era solo la qualificazione in Champions”.
Garcia ha inoltre criticato le scelte di mercato: “Avevo chiesto un difensore come Aguerd e un mediano fisico, ma sono arrivati giocatori di prospettiva che ora sono in prestito. Quest’anno hanno investito per Buongiorno e McTominay, ma non quando serviva a me”.
Non sono mancate parole dure per Walter Mazzarri, suo successore al Napoli: “Non ha classe. Non mi ha mai ringraziato per i punti che gli ho lasciato. E ricordo la sua intervista poco elegante in cui spiegava come avrebbe fatto giocare il Napoli, mentre io ero ancora l’allenatore”.
Garcia chiude con una riflessione: “Sapevo che accettare il Napoli era un rischio, ma era la Serie A, era il campione d’Italia. Peccato che non tutto abbia funzionato come avrebbe dovuto”.