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È nuovamente un gol del giapponese, di testa come due anni fa, a sbloccare la partita dell’Inter a un quarto d’ora dal termine, prima del sigillo nel recupero dell’ex Rodrigo Palacio per il definitivo due a zero.

 

Debutto con vittoria dunque per Walter Mazzarri in campionato, e questo non può che essere un segnale positivo dopo le ultime imbarazzanti partite dello scorso campionato, quando i nerazzurri, all’epoca allenati da Stramaccioni, mancarono l’appuntamento con i tre punti nelle cinque giornate conclusive, in seguito all’1-0 contro il Parma firmato Rocchi dell’ormai lontano 21 aprile. La svolta al match è arrivata con i cambi, perché gli inserimenti di Icardi prima e Kovacic poi hanno cambiato il volto di una formazione che nel primo tempo aveva creato poco e niente, palesando diversi problemi in fase conclusiva pur riuscendo a mantenere un predominio territoriale piuttosto marcato. Il Genoa infatti si è presentato al Meazza con il quasi esclusivo intento di difendersi e arroccarsi dietro cercando di strappare uno 0-0 che a un certo punto dell’incontro sembrava anche possibile ottenere, prima del colpo di testa vincente di Nagatomo da zero metri che ha distrutto i piani rossoblù. Mazzarri, per la sua prima in campionato da tecnico dell’Inter, ha scelto un prudente 3-5-1-1 con il solo Palacio in avanti, supportato da Ricky Álvarez, mentre dei nuovi acquisti ne parte titolare uno, Campagnaro, tutti gli altri vanno in panchina, dalle punte Icardi e Belfodil all’ultimo arrivato Taïder, così come Mateo Kovacic ancora non al top dopo l’infortunio. È un debutto anche per Fabio Liverani, scelto da Preziosi per sostituire Ballardini e al suo debutto assoluto come allenatore dopo 288 presenze in Serie A da giocatore con le maglie di Perugia, Lazio, Fiorentina e Palermo: 4-3-2-1 con Lodi, Santana e Vrsaljko volti nuovi più i rientranti Cofie, Gilardino e Perin. Prima della partita saluto di Dejan Stankovic, che lascia l’Inter dopo nove anni e mezzo, trecentoventisei presenze con quarantadue gol e quindici trofei, numeri da leggenda.

PRIMO TEMPO
L’Inter cerca di partire forte facendo valere il fattore campo, ma il Genoa è bravo a chiudere tutti i varchi e a non lasciare uomini in maglia nerazzurra liberi in zone pericolose del campo. Al 12′ primo pericolo portato da Guarín, che lancia in profondità Palacio il cui scatto è vanificato da una splendida copertura in diagonale del debuttante Vrsaljko, terzino destro croato arrivato dalla Dinamo Zagabria e migliore in campo per gli ospiti; dal calcio d’angolo susseguente colpo di testa di Ranocchia e palla fuori non di molto. Ci vogliono altri dieci minuti e più per rivedere un altro tentativo, arriva al 26′ quando un diagonale di Jonathan supera tutto lo specchio della porta senza trovare la deviazione di un compagno, stesso discorso per Guarín intorno al 35′ sempre dalla parte di destra, quella più battuta dagli uomini di Mazzarri, complice anche l’ottima partita del già citato Vrsaljko sulla fascia opposta, bravo sia in fase difensiva sia in fase offensiva. Con Palacio chiuso in mezzo ai due centrali genoani e poco movimento dei due centrali di centrocampo Cambiasso e Kuzmanovic a suonare la carica sono Guarín e Álvarez (il migliore in assoluto, finalmente applaudito con gusto dal pubblico del Meazza al momento dell’uscita dal campo nel finale), sempre pronti a seguire l’azione e a cercare di liberare i compagni, seppur senza fortuna perché il primo tempo va in archivio con zero tiri in porta da parte di entrambe le squadre, con il Genoa pericoloso esclusivamente al 43′ con un colpo di testa fuori di Juraj Kucka su cross di Antonelli.

SECONDO TEMPO
Nessun cambio, c’è da attendere il minuto cinquantuno per vedere una modifica negli undici di partenza, cioè quando Mazzarri capisce che con una sola punta non si può continuare e leva lo statico Kuzmanovic per inserire Icardi, subito nel vivo del gioco pochi secondi dopo il suo ingresso in campo con un colpo di testa bloccato da Perin che risulta essere il primo tentativo nello specchio della porta di tutto il match. Occasione enorme anche per il Genoa al 57′, una palla giocata a memoria da Santana pesca sul secondo palo Kucka, complice anche la dormita di Jonathan, lo slovacco riesce anche a saltare Handanovic ma poi non ha spazio per la conclusione e deve crossare in mezzo, Ranocchia respinge su Lodi il cui tiro viene ribattuto dalla difesa nerazzurra, distratta sul taglio iniziale dell’argentino, il contropiede porta a un’altra occasione per sbloccare lo 0-0 ma il diagonale di Guarín quasi dalla linea di fondo non trova per poco Palacio e supera tutta l’area piccola senza nessuna deviazione. Ancora ottimo Vrsaljko con una diagonale difensiva per impedire a Icardi di arrivare su un taglio centrale di Álvarez, dentro pure Kovacic al posto di Cambiasso (alla partita numero quattrocento in A) e dopo tante opportunità l’Inter la sblocca al 75′: azione insistita con Guarín che anziché calciare serve Jonathan sul fondo, cross di prima intenzione deviato da Antonelli che fa impennare il pallone, sul secondo palo Palacio e Nagatomo sono appostati quasi sulla linea di porta ed è il giapponese, di testa, a mettere dentro per l’1-0. Terzo gol al Genoa per Nagatomo, il secondo di testa dopo quello decisivo per lo 0-1 di Marassi del 13 dicembre 2011. L’aver sbloccato la partita tranquillizza l’Inter, ora più convinta dei propri mezzi, all’81’ Icardi di testa colpisce la traversa su azione da corner, sempre sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina poco dopo Perin smanaccia un’incornata di Ranocchia sul secondo palo. Nel secondo dei tre minuti di recupero progressione palla al piede di Guarín, assist centrale per Palacio che stavolta riesce a infilarsi in mezzo ai difensori genoani e in diagonale con il sinistro batte Perin segnando il gol che chiude definitivamente la partita, nonché il suo primo al Genoa da avversario dopo averne fatti trentotto in cento partite fra il 2009 e il 2012.

Positiva dunque la prima uscita in campionato dell’Inter, un 2-0 che dà morale in vista di una stagione che si preannuncia come quella del riscatto obbligatorio dopo due annate fallimentari, la prestazione è stata solo a tratti positiva ed è migliorata solo con l’aggiunta di una punta, perciò Mazzarri dovrà sperimentare una formula più offensiva a partire dalla trasferta di domenica prossima a Catania. Seconda sconfitta su due gare stagionali per il nuovo Genoa di Fabio Liverani dopo quella in Coppa Italia della settimana scorsa (derby con lo Spezia perso ai rigori), si chiude dopo sette partite l’imbattibilità in campionato, visto che i rossoblù non avevano mai perso negli ultimi due mesi della scorsa Serie A, conquistando i punti necessari al mantenimento della categoria grazie a cinque pareggi (gli ultimi tre per 0-0, compreso quello con l’Inter valso la matematica salvezza) e due vittorie dopo il 2-0 di napoli del 7 aprile. Il riscatto per la squadra del presidente Preziosi sarà piuttosto difficile, perché domenica prossima a Marassi arriva la Fiorentina.

IL TABELLINO
Inter (3-5-1-1):
Handanovic; Campagnaro, Ranocchia, Juan Jesus; Jonathan, Guarín, Cambiasso (72′ Kovacic), Kuzmanovic (52′ Icardi), Nagatomo; R. Álvarez (85′ Taïder); Palacio. Allenatore: Mazzarri
Genoa (4-3-2-1): Perin; Vrsaljko, Portanova, Manfredini, Antonelli; Cofie (89′ Sturaro), Lodi, Kucka; Santana (85′ Floro Flores), Bertolacci (71′ Konaté); Gilardino. Allenatore: Liverani
Arbitro: Marco Guida di Torre Annunziata (Di Fiore – Passeri; Iannello; Valeri – Ostinelli)
Reti: 75′ Nagatomo, 92′ Palacio
Ammoniti: Gilardino, Perin, Manfredini (G), Jonathan, Guarín (I)

[Immagine presa da gazzetta.it]