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Álvaro Morata Milan

L’attaccante spagnolo Morata ha parlato apertamente della depressione vissuta negli anni più difficili della sua carriera: “Due versioni di me, una con i compagni, l’altra da solo”.

Alvaro Morata rompe il silenzio e rivela un lato inedito della sua carriera, fatto di paure, fragilità e momenti di profonda solitudine. In un’intervista intensa e toccante, l’attaccante spagnolo – attualmente al Galatasaray in prestito dal Milan – ha parlato apertamente della depressione che ha affrontato durante alcuni passaggi delicati della sua carriera, tra Atletico Madrid, Nazionale spagnola ed Europei 2024.

“Ci sono stati momenti difficili, anche se non si vedevano dall’esterno. Rodrigo, Carvajal, il dottor Celada, i fisioterapisti… tutti sapevano che qualcosa non andava. Rodrigo mi racconta spesso di quando stavamo discutendo per una partita a ping-pong. È stato uno dei primi a capire che c’era qualcosa di più profondo”, ha raccontato Morata, citato da Relevo. “A volte mi manda un messaggio solo per sapere come sto. È tutto ciò che mi rimane da certi momenti”.

Il bomber spagnolo ha ricordato anche un episodio emblematico: “Una volta ho preso un sonnifero mentre Grimaldo stava giocando alla PlayStation. Da lì hanno iniziato a capire che ero sotto farmaci. C’erano due versioni di me: quella con i compagni e quella da solo”.

Morata ha vissuto momenti di grande pressione, spesso bersaglio di critiche e insulti, soprattutto dopo errori in campo o rigori sbagliati. Ma è stata la famiglia a tenerlo in piedi. “Mia moglie Alice e i miei figli mi hanno sempre incoraggiato a lottare. Ma non si tratta solo di andare avanti. So cosa ho passato e lo rifarei mille volte. Sto invecchiando, e oggi rifletto di più su tutto, anche sugli errori”.

L’ex attaccante di Juventus, Chelsea e Real Madrid ha ammesso di essere impulsivo e di aver spesso preso decisioni senza piena consapevolezza. “Quando ho sbagliato il rigore domenica, ne ho parlato con mia moglie. Bisogna fermarsi e riflettere. Questo vale nel calcio, ma anche nella vita”.

Una testimonianza forte e coraggiosa, che mostra come anche i campioni possano crollare sotto il peso delle aspettative. E come la sensibilità, spesso nascosta dietro una maglia, sia parte integrante dell’essere umano.