Il centrocampista armeno Mkhitaryan elogia Chivu e volta pagina dopo l’addio di Inzaghi: “Guardiamo avanti. Cambia la mentalità”.
Henrikh Mkhitaryan non ha bisogno di molte parole per farsi sentire. Lo sa bene chi lo conosce da vicino, nello spogliatoio e in campo. Nell’intervista concessa a la Repubblica, il centrocampista armeno dell’Inter si apre con la consueta lucidità, parlando del nuovo corso nerazzurro, del Mondiale per Club e del passato recente, compresa la finale di Champions League persa contro il PSG.
“Dico quello che penso, senza cercare di piacere a qualcuno, che siano i compagni, i tifosi o chiunque altro. Quando a parlare sono gli altri, ascolto. Se apro bocca, e non lo faccio spesso, è per il bene della squadra”. Parole che raccontano bene il profilo di Mkhitaryan: leader silenzioso, ma sempre presente.
Al centro del suo racconto c’è Cristian Chivu, nuovo allenatore dell’Inter, promosso dopo l’addio di Simone Inzaghi. “Dal punto di vista umano è serio e simpatico – racconta l’ex Roma e Arsenal –. Ci supporta mentalmente e nella tattica. La filosofia e le idee sono nuove. Siamo partiti subito con un torneo vero, abbiamo poco tempo per entrare nei meccanismi. Prima capiamo quello che ci chiede e meglio è. Fin dal primo allenamento si è vista la sua impronta. Il modulo è quello, ma l’approccio è diverso rispetto a Inzaghi”.
Proprio sull’ex tecnico nerazzurro, ora all’Al Hilal, Mkhitaryan è diretto, senza giri di parole: “Ci siamo salutati in privato. Ho evitato di fare post sui social. Ha preso una decisione, l’abbiamo accettata. Capitolo chiuso, se ne apre un altro”.
Il nuovo inizio passa anche dal Mondiale per Club, una competizione che l’Inter vuole onorare nel miglior modo possibile. E Mkhitaryan, con la sua esperienza e il suo spirito, resta una figura centrale dentro e fuori dal campo. In un gruppo che cambia, lui rappresenta ancora un punto fermo.
TABELLONE CALCIOMERCATO SERIE A 25-26