La dirigenza rossonera lavora al rinnovo di Pulisic fino al 2030, ma l’assenza dalle coppe europee complica i piani per il futuro
Il Milan si trova in un momento delicato, non solo per i risultati sul campo, ma anche per la gestione del futuro dei suoi giocatori chiave. Tra questi, spicca Christian Pulisic, uno dei protagonisti più brillanti della stagione rossonera. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, il club è in contatto costante con l’entourage dell’americano per discutere il rinnovo di contratto. Pulisic è considerato fondamentale nel progetto tecnico del Milan e, nei mesi scorsi, era già stata abbozzata un’intesa per prolungare il suo accordo fino al 2029, con un aumento dell’ingaggio da 4 a 5 milioni di euro netti a stagione. Tuttavia, l’intesa definitiva non è ancora stata raggiunta, anche se la dirigenza non ha dubbi: il giocatore è centrale nei piani futuri e si sta valutando un’ulteriore proposta di rinnovo fino al 2030.
SITUAZIONE COMPLICATA
La situazione si complica però con l’esclusione dalle competizioni europee, che potrebbe influenzare non solo le ambizioni della società ma anche la volontà dei giocatori di restare. Senza l’Europa, infatti, trattenere i propri gioielli diventa più difficile, sia per motivazioni sportive che economiche.
Il clima all’interno dell’ambiente rossonero, intanto, è tutt’altro che sereno. Lo dimostrano le parole di Sergio Conceição — tecnico del Milan subentrato a stagione in corso — che, dopo la sconfitta per 3-1 contro la Roma, ha espresso tutta la sua frustrazione ai microfoni di DAZN. “Ognuno deve fare le proprie valutazioni. Sono esigente con me stesso”, ha dichiarato l’allenatore, sottolineando come, fino a poco tempo fa, la squadra fosse ancora in zona Champions. “Abbiamo vinto un titolo e fatto una finale, ma poi sono arrivati troppi episodi negativi: espulsioni, errori, dettagli che hanno fatto la differenza”.
Conceição ha ammesso che la stagione non può essere considerata positiva, e che il Milan, per la sua storia e il suo prestigio, non può permettersi di chiudere fuori dall’Europa. “Ognuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità, sia a livello personale che professionale”, ha concluso.
In casa Milan, quindi, si apre una fase di riflessione profonda: tra rinnovi da definire, risultati deludenti e un futuro tutto da scrivere.