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E finalmente si gioca. E' questo il pensiero prevalente di un'intera tifoseria, quella rossonera, vittima ed inerte spettatrice di un'estate a dir poco surreale.
Tre mesi roventi che hanno sancito il ridimensionamento totale della rosa, tradotto nel sacrificio dei suoi due giocatori simbolo sull'altare lordato di "sangue" del fair-play finanziario.

 

Con tanti appellativi poco lusinghieri potremmo ribattezzare quest'ultimo infame periodo della storia milanista, preferisco però adottare quello
meno offensivo e volgare ma, forse, maggiormente significativo: e' stata sicuramente l'estate "del rispetto", (o del mancato rispetto, come preferite).

Un'estate segnata indelebilmente dalla richiesta di rimborso dell'abbonamento inoltrata dai tifosi scontenti e patrocinata dal Codacons, accolta poi dalla società nella persona di Galliani.
Un provvedimento che ha sancito una definitiva frattura, forse insanabile, tra una buona parte della tifoseria e la società stessa, rea di aver adottato una comunicazione deficitaria,lacunosa e mendace riguardo alle principali questioni di mercato, a partire proprio dalla doppia cessione Thiago-Ibra, emigrati verso il lusso e l' opulenza di Parigi. 72, 1080 o 5000, non è importante la quantità di tessere rimborsate ma la sostanza: una "sostanza" mefitica che evidenzia come questa società abbia perso la fiducia ed il rispetto dei proprio sostenitori. Tifosi che continueranno a supportare con rinnovato vigore la squadra ma che prenderanno inevitabilmente le distanza da una società che non li rappresenta più. La riconoscenza non deve trasformarsi in un giudizio cieco ed ottuso, un approccio critico permette di analizzare in modo molto più obiettivo le cose, mantenendo comunque inalterata la passione per la propria squadra del cuore. Se si vuol bene al Milan, è legittimo criticare questa gestione dissennata.

Parlavamo di rispetto, una virtù sempre più rara di questi tempi. Anche Cassano sembrerebbe pensarla così, a giudicare dalla sua conferenza stampa di presentazione come nuovo giocatore dell'Inter. Difficile capire chi per primo, tra le due parti in causa, abbia perpetrato tale mancanza. Le colpe, molto probabilmente, sono da suddividere in egual misura tra entrambi i soggetti coinvolti. Cassano ha dimostrato per l' ennesima volta di non essere un serio professionista, accusando e ridicolizzando un ambiente che lo ha rivitalizzato dopo il periodo di inattività figlio del divorzio con la Sampdoria e, successivamente, curato dal problema al cuore, donandogli nuovamente la vita ed una nuova ribalta sportiva. Anche Galliani però non è esente da colpe, le sue promesse disattese e l' assenza di chiarezza cronica, (che ormai è diventata un suo tratto distintivo), lo rendono certamente corresponsabile di un divorzio annunciato. Questa cessione, oltre a depauperare una rosa già povera di talenti, contribuisce a destabilizzare ulteriormente un ambiente già profondamente scosso da un’estate tribolata, dove cessioni illustri, acquisti insoddisfacenti, dissidi tra tifosi e società, dissidi tra allenatore e amministratore delegato, silenzi imbarazzanti, dichiarazioni opinabili, risultati sportivi poco incoraggianti e polemiche, hanno indebolito le certezze di un gruppo che aveva invece estremo bisogno di tranquillità e coesione.

Con queste premesse il Milan si appresta a disputare il primo match stagionale di campionato contro una Sampdoria carica di motivazioni e voglia di rivalsa, dopo l'annata passata nel Purgatorio della serie B. Un Milan che proverà a convincere se stesso ed i tifosi della bontà di un progetto di cui è difficile definire i contorni e le ambizioni. L’impressione che emerge,paradossalmente, sembra essere già quella dell' ultima spiaggia, del punto di non ritorno. Esasperazioni, certamente; vaneggiamenti di un tifoso prima illuso e poi deluso. Eppure le sensazioni e le emozioni che provo in questo momento sono proprio queste. Si tratta, nello specifico, di paura mista a rassegnazione, un "Dead man walking" che attende il momento dell' iniezione letale.  
Ad Allegri il compito di fugare le mie preoccupazioni ed i miei dubbi, capitano-aziendalista di una nave dispersa in un oceano di bilanci in rosso e conti da risanare.
Oggi affronteremo la Sampdoria di Maxi Lopez, ex rossonero prima blandito e corteggiato assiduamente, (con annessa settimana di alloggio in albergo), e poi ripudiato con fermezza, senza alcun indugio. A proposito di rispetto.