È bene dirlo subito: per Stramaccioni e i suoi giocatori il periodo negativo non è ancora alle spalle e la serie di risultati negativi degli ultimi due mesi non può essere cancellata da un "semplice" successo, però qualcosa di buono si è di nuovo intravisto.
Piuttosto semplice e senza troppa fatica la vittoria sul Pescara, anche fin troppo visto che i nerazzurri erano in totale emergenza praticamente in tutti i ruoli e che gli abruzzesi avevano conquistato tre vittorie nelle ultime quattro uscite (unico KO l'altro match giocato al Meazza, 4-1 dal Milan con anche due autoreti a sfavore delle punte Abbruscato e Jonathas), l'ultimo di grande prestigio al Franchi contro la Fiorentina che, come l'Inter, è in piena zona Champions League. Con un gol per tempo, e una buona prestazione soprattutto da parte delle cosiddette "seconde linee", la partita è scivolata via senza troppi sussulti, una novità per i nerazzurri che ultimamente avevano fatto male nei primi quarantacinque minuti, bene (ma senza concretizzare) a inizio ripresa salvo poi subire gol nel momento migliore e collassare, canovaccio ripetuto contro Lazio e Udinese e parzialmente contro il Genoa dove era arrivato il pari di Cambiasso. Girone di ritorno quindi da cominciare con la necessità di fare punti per l'Inter, troppo pochi infatti otto nelle ultime otto partite (tutti in casa), addirittura uno in meno nello stesso periodo rispetto all'avversario di serata, perché il Pescara ne ha vinte tre e perse cinque, senza mai pareggiare (solo due segni X, contro il Bologna il 23 Settembre e l'Atalanta il 28 Ottobre). Formazione quasi obbligata per Stramaccioni, che deve rinunciare a una serie incredibile di giocatori tra cui tutti e tre i difensori titolari (Juan Jesus e Ranocchia squalificati, Samuel infortunato) e ritrova tra i convocati Milito, Nagatomo e Obi ma solo per la panchina senza possibilità di vederli in campo, dove invece vanno il confermato Jonathan (disastroso a Udine con quell'errore imperdonabile a inizio ripresa), il redivivo Silvestre (obbligato a far bene sia per migliorare la sua reputazione agli occhi del tecnico che per eventualmente trovare una nuova squadra) e il debuttante Benassi (esordio assoluto in Serie A, fin qui aveva giocato solo due partite in Europa League). Per Bergodi, che debuttò in Serie A il 13 Settembre 1987 al Meazza contro l'Inter vincendo clamorosamente 2-0, 4-3-3 che punta tutto sui tre giocatori offensivi, Jonathas e Çelik andati in gol a Firenze più Weiss che assieme allo svedese di origini turche è il miglior marcatore in campionato con tre centri. Presenze illustri sugli spalti: ospite di Sky c'è Marco Verratti, esploso con il Pescara l'anno scorso e acquistato dal Paris Saint-Germain, torna anche al Meazza Wesley Sneijder, in trattative con il Galatasaray ma ancora un tesserato dell'Inter (nonostante sia di fatto fuori rosa per non aver accettato il rinnovo contrattuale) e non ancora certo, come dichiarato durante l'intervallo, dell'offerta dei turchi.
PRIMO TEMPO
Inizio soft, anche se già al 6' Palacio ha una buona chance su suggerimento di Guarín ma si allarga troppo dopo aver anticipato Terlizzi e quando calcia non ha più lo specchio della porta disponibile. Il possesso è generalmente dei padroni di casa, che sfruttano anche un buon avvio di Álvaro Pereira e sulla vena di Antonio Cassano, che ha segnato a tutte le squadre di Serie A tranne proprio il Pescara. Poco dopo il quarto d'ora il barese si fa bloccare una conclusione dall'ottimo Perin, ma al 30' il suo velo su un pallone lanciato dalle retrovie da Cristian Chivu è determinante per mettere in movimento Palacio, che aggira Terlizzi e poi ha tutto il tempo di piazzare sul palo alla sinistra del portiere di proprietà del Genoa il pallone dell'1-0. Torna al gol l'argentino dopo quasi due mesi, l'ultima volta a bersaglio era stata il 18 Novembre contro il Cagliari e in particolare Domenica scorsa a Udine aveva fallito più di una occasione per andare in rete. Vantaggio quasi inevitabile per l'andamento della partita, dopo mezz'ora di attacchi insistenti dell'Inter, e Pescara che non riesce a trovare la scossa giusta per cambiare il corso del match, non a caso dalle parti di Handanovic arrivano solo un paio di palloni semplicissimi durante tutto il primo tempo. L'ultima azione della partita avrebbe anzi potuto valere il 2-0, ma Jonathan, ben imbeccato da Cassano, anziché tirare o crossare su Palacio butta dentro l'area una via di mezzo che non finisce né in porta né sulla testa di un compagno.
SECONDO TEMPO
Nessun cambio, l'Inter andrebbe in gol dopo trentacinque secondi ma Palacio viene fermato dal guardalinee Crispo per una posizione di fuorigioco che c'è seppur di pochissimo. Al 52' bella palla di Guarín per Jonathan e destro dell'ex Cruzeiro e Santos che sibila vicino al secondo palo, un paio di minuti più tardi il terzino brasiliano riceve nuovamente palla dal colombiano e mette in movimento Palacio, finta a rientrare su Colucci e assist centrale per Guarín, al quale basta toccare il pallone per spingerlo facilmente in rete per il più facile dei tap-in: 2-0 e gara in ghiaccio, con l'ex Porto che firma il suo quarto gol in campionato e il settimo stagionale. La partita non ha tantissimo da dire, l'Inter cerca di affondare ancora in contropiede su un Pescara visibilmente demotivato dal doppio svantaggio e quasi mai pericoloso (in tutta la ripresa solo un tiro in porta, di Çelik all'ora di gioco con parata semplice di Handanovic, e una chance per Jonathas che a dieci minuti dalla fine si ritrova il pallone al limite dell'area dopo un errore di Chivu ma spara altissimo), entra anche Rocchi per l'ultimo quarto di gara alla ricerca del centesimo gol in Serie A ma il suo primo tiro in nerazzurro trova una deviazione e diventa così facile per Perin bloccarlo. A dieci minuti dalla fine il giovane portiere classe '92 si ripete su un gran tiro dal limite di Álvaro Pereira, poco dopo opportunità in contropiede anche per Palacio che calcia scoordinato di sinistro senza però inquadrare la porta. Gli ultimi minuti vanno via senza ulteriori emozioni.
Primi punti del 2013 per l'Inter, che guadagna una boccata di ossigeno dopo una serie di risultati altamente negativi e un mese intero di campionato senza vittorie (nonostante la difesa inventata nessun gol subito, e questo è un dato da non sottovalutare), sarà importante vedere i risultati delle dirette concorrenti per il secondo posto (e della Juventus impegnata a Parma) nel pomeriggio per capire come può svilupparsi la posizione in classifica. Il Pescara comincia il girone di ritorno con una sconfitta (ma per far capire quanto siano cambiate le cose dallo 0-3 dell'Adriatico di Agosto basta dire che il primo gol lo realizzò Sneijder e che in panchina per gli abruzzesi c'era Stroppa) e si fa scavalcare dal Bologna vittorioso per 4-0 sul Chievo nell'altro anticipo del Sabato, ma qualsiasi cosa succeda durante questa Domenica i pescaresi non rientreranno in zona retrocessione e nella prossima giornata cercheranno di interrompere la corsa della Lazio, mentre l'Inter avrà prima di tutto l'impegno di Coppa Italia contro i felsinei.
IL TABELLINO
Inter (3-5-2): Handanovic; Silvestre, Cambiasso, Chivu; Jonathan, Zanetti, Guarín (78' Mudingayi), Benassi, A. Pereira; Cassano (68' Rocchi), Palacio (87' Milito). Allenatore: Stramaccioni
Pescara (4-3-3): Perin; Balzano, Terlizzi, M. Capuano, Modesto; Nielsen (64' Cascione), Colucci, Bjarnason; Weiss (82' Caprari), Jonathas, Çelik. Allenatore: Bergodi
Arbitro: Domenico Celi di Campobasso (Petrella – Crispo; Dobosz; Ciampi – Tommasi)
Reti: 30' Palacio, 54' Guarín
Ammoniti: Palacio, Benassi (I), Balzano, Çelik (P)
[Immagine presa da ilmessaggero.it]