L’Inter si conferma al terzo posto in solitaria, ma per battere un volenterosissimo Genoa deve aspettare l’87’ e un gol non proprio cercato da parte di Danilo D’Ambrosio. Gli ospiti chiudono in nove.
Alla fine l’Inter viene fuori. Era già successo in sette degli undici gol segnati nelle prime cinque giornate e si è confermato anche questo pomeriggio, dove è arrivata l’ottava marcatura dal 75′ in avanti. Questa è, assieme a quella di Milan Škriniar a Crotone, la più pesante del lotto, perché è servita a vincere una partita che stava scivolando via verso un altro pareggio con troppi lati negativi dopo quello di Bologna. Il risultato non cancella le difficoltà della squadra di Luciano Spalletti, che se non altro può essere soddisfatto per come in questo avvio di stagione i suoi non abbiano mai mollato fino all’ultimo, riuscendo a migliorare di ben sette punti la propria classifica nel quarto d’ora conclusivo: tutto il resto è da dimenticare, con una manovra lenta e prevedibile, deficitaria per la mancanza di movimenti senza palla e pure di soluzioni dalla panchina in grado di cambiare l’inerzia (ma forse oggi l’Inter ha scoperto di avere una risorsa in più, visto l’ottimo subentro di Yann Karamoh che si è procurato il corner del gol e ha causato una delle due espulsioni). C’è voluto un tocco non si sa quanto fortuito di Danilo D’Ambrosio per far cadere il fortino del Genoa, presentatosi con un ruolino di marcia da record negativo (due punti nelle prime cinque partite) ma apparso invece molto positivo rispetto alle precedenti uscite, su tutti con i due esterni offensivi Adel Taarabt a sinistra e Stéphane Omeonga a destra (quest’ultimo reinventato ala pur essendo un centrocampista centrale e autore di un’ottima prova), il problema per Ivan Jurić è che entrambi sono stati espulsi dopo l’1-0 e le loro assenze peseranno in avanti.
PRIMO TEMPO
Come col Bologna l’Inter crea entro il primo minuto di gioco, alla pari di martedì è un cross da destra di Candreva stavolta raccolto da Perišić la cui conclusione acrobatica finisce alta di pochissimo con Perin fuori causa. La differenza è che i nerazzurri sono più continui, il problema è che sono altrettanto imprecisi, specialmente al cross con D’Ambrosio, questo basta al Genoa per sistemarsi bene e chiudere ogni sbocco, non disdegnando le ripartenze in contropiede come quella del 25′ dove Omeonga lancia Taarabt sulla sinistra, cross al centro e ci vuole un grande ripiegamento difensivo addirittura di Icardi per anticipare Rosi e mettere in corner. Perin effettua una parata non troppo difficile al 29′ su sinistro da fuori di Perišić, il migliore del primo tempo, ma sono i rossoblù a giocare meglio, al 39′ cross da destra di Biraschi che supera Škriniar e Pellegri da centro area in tuffo non riesce a indirizzare di testa verso la porta, beccata invece da Taarabt al 42′ con un destro a giro messo in corner da Handanović. Si va al riposo senza recupero ma con un palo colpito dal limite da Brozović col sinistro.
SECONDO TEMPO
Stavolta è il Genoa a sfiorare il gol dopo pochi secondi, Omeonga sfonda sulla destra e mette sul secondo palo dove Laxalt prova a ripetere il gol di quattro giorni fa ma manda alto di sinistro. Inter che fa una fatica tremenda a macinare gioco, per Spalletti i soliti infiniti errori di mira di Candreva sono abbastanza e all’ora di gioco lo toglie (fra i fischi) per Éder, sperando di ottenere un subentro deciso come a Bologna. Rosi leva all’italo-brasiliano la possibilità di un facile tap-in da due passi su corner prolungato sul secondo palo, ma l’arbitro lo grazia non concedendo un altro angolo, poi Perin deve intervenire tre volte in pochi minuti, due su conclusioni di Brozović (una da fuori area e una dal limite dell’area piccola, contrastato da Icardi) e una su botta a giro di Éder messa in corner. Il Genoa nel frattempo si rintana nella sua area ma non si nega qualche sortita offensiva, su una il grande ex Pandev serve Omeonga che di destro costringe Handanović a una parata in due tempi con qualche brivido, poi D’Ambrosio salva su cross di Rosi che il portiere sloveno aveva bucato. Nel frattempo fra i nerazzurri c’è in campo anche Yann Karamoh, al debutto in Serie A, il classe 1998 all’87’ si procura un corner con un tiro da lontano di sinistro inizialmente apparso innocuo ma poi sceso a tal punto da costringere Perin ad alzarlo sopra la traversa, dalla bandierina battuta sul secondo palo e Danilo D’Ambrosio, in mezzo a tre avversari, la tocca in maniera quasi casuale facendola finire dentro. Primo gol in campionato per il terzino napoletano, pesantissimo perché vale tre punti, il Genoa perde la testa e dal 90′ in poi perde pure due uomini, Omeonga stende Éder a centrocampo ed è chiara occasione da gol, mentre Taarabt entra male su Karamoh e vede pure lui il rosso diretto.
Dietro il duo Juventus-Napoli c’è quindi l’Inter, che ribadisce il suo terzo posto in classifica davanti alla Lazio e staccando il Milan battuto stamattina a Genova dalla Sampdoria. Prima della sosta i nerazzurri se la vedranno col Benevento, alla vigilia del derby di metà ottobre. Genoa al quarto KO in sei giornate, questo forse è quello con maggiore rammarico ma la prestazione dovrebbe salvare la panchina di Jurić, segnalato a rischio in settimana.
IL TABELLINO
Inter (4-2-3-1): Handanović; D’Ambrosio, Škriniar, Miranda, Dalbert; Vecino, Borja Valero (72′ Karamoh); Candreva (60′ Éder), Brozović (81′ João Mário), Perišić; Icardi. Allenatore: Spalletti
Genoa (3-4-3): Perin; Biraschi, Rossettini, Zukanović; Rosi, Cofie, Miguel Veloso (79′ L. Rigoni), Laxalt (53′ Migliore); Omeonga, Pellegri (74′ Pandev), Taarabt. Allenatore: Jurić
Arbitro: Marco Guida della sezione di Torre Annunziata (Carbone – Preti; Pezzuto; VAR Fabbri; A. VAR Pillitteri)
Rete: 87′ D’Ambrosio
Espulsi: Omeonga (G) al 90′ per fallo con chiara occasione da gol, Taarabt (G) al 93′ per grave fallo di gioco
Ammoniti: Migliore, Zukanović (G)
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