La doppietta dell’ex Andrea Petagna stende l’Atalanta: la SPAL debutta in casa con un’altra vittoria che vale il secondo posto in classifica dopo quattro giornate di Serie A.
Dietro la Juventus c’è la SPAL. Tre vittorie in quattro giornate per i biancazzurri, che si prendono il secondo posto in coabitazione col Napoli e festeggiano al meglio il ritorno al Paolo Mazza, stadio che ha avuto un notevole restyling tanto da obbligare la trasferta a Bologna nella precedente sfida casalinga. Chi ha aspettato la quarta giornata per vedere la SPAL a Ferrara si è decisamente divertito, con un altro successo che migliora ulteriormente i record del club, partito bene anche l’anno scorso con quattro punti in due giornate ma poi fermatosi: ora sono nove in quattro punti, un avvio decisamente migliore. Non poteva che essere un ex a decidere la sfida: Andrea Petagna, preso in estate in prestito con obbligo di riscatto fissato a dodici milioni in caso di salvezza, ha steso in sei minuti quelli che fino a qualche mese fa erano i suoi compagni, ma soprattutto ha dato un dispiacere a Gian Piero Gasperini che l’ha riportato in Serie A dandogli fiducia due anni fa, nel momento in cui l’Atalanta ha svoltato iniziando una cavalcata lunga un biennio. Quella squadra spettacolare sembra si sia fermata all’eccellente primo tempo (con le seconde linee) di tre lunedì fa a Roma, perché poi sono arrivate la rimonta dei giallorossi, la rovinosa eliminazione ai rigori col Copenaghen e due sconfitte consecutive in campionato. Un crollo verticale che il tecnico non sta riuscendo ad arrestare nonostante scelte a volte anche forti, perché stasera ha richiamato in panchina Emiliano Rigoni al 38’ per inserire Josip Iličić, finalmente recuperato dopo i problemi ai denti che l’avevano costretto a saltare tutta la primissima parte di stagione, ma nemmeno lo sloveno è servito per invertire la tendenza. Quest’Atalanta è una squadra che uscita anzitempo dall’Europa League ha perso certezze e aggiunto nervosismo, come dimostra Marten de Roon ammonito per aver colpito Mirco Antenucci a palla lontana mentre Mohamed Fares avanzava indisturbato verso la porta (e cambiato subito dopo essere stato graziato dal secondo giallo). Ha fatto molto di più la SPAL che ora si candida al ruolo di grande sorpresa del campionato: proprio quello che nelle precedenti stagioni era stato di diritto dell’Atalanta.
PRIMO TEMPO
La prima parte di gara è tutta della SPAL anche perché la chiave di lettura del match è esclusivamente fisica, grandi scontri soprattutto a centrocampo, Freuler ne fa le spese con un giallo dopo sei minuti e le conclusioni verso la porta sono praticamente nulle e tutte fuori misura: nel giro di due minuti, Antenucci prima e Gosens poi arrivano al tiro ma ben lontani dal bersaglio grosso. Oltre il ventesimo, le difese cominciano a concedere e la SPAL è la prima a creare qualcosa di importante: azione avvolgente che porta Lazzari al cross lungo per Fares che fa da sponda, Missiroli appoggia indietro per Petagna ma Gollini gli nega il più classico dei goal dell’ex; dal corner, altra palla tagliata in mezzo su cui Felipe non arriva di un soffio. L’Atalanta ha una reazione dopo un torpore lungo più di metà tempo, l’azione è quella più classica con il pallone scodellato in mezzo dal Papu su cui Fares si fa sfuggire Castagne ma l’esterno belga non riesce a far centro; il primo a cadere dopo l’avvio pessimo dell’Atalanta è Emiliano Rigoni, fuori partita e ammonito, che lascia spazio a Josip Iličić, all’esordio stagionale dopo l’infezione che lo ha costretto a dare forfait nelle prime giornate, ma lo sloveno ci mette un po’ a entrare in partita e il primo tempo giunge al capolinea senza grandi emozioni.
SECONDO TEMPO
La superiorità della SPAL si concretizza al 50’: fallo di Gosens, anche ammonito, sulla linea destra del fallo laterale, Schiattarella centra per Felipe che sovrasta Zapata, Gollini ancora determinante sul colpo di testa del difensore ma Andrea Petagna nell’area piccola anticipa Castagne e tocca in rete. Primo gol in biancazzurro per il centravanti scuola Milan, ma passano sei minuti e diventano due perché su pallone rimesso in mezzo di testa nuovamente da Schiattarella ancora Andrea Petagna controlla, si porta il pallone sul sinistro e calcia trovando una deviazione di Tolói che alza il pallone rendendolo imprendibile per Gollini. Atalanta colpita, affondata e incapace di reagire, anzi più che avvicinarsi al 2-1 rischia il 3-0 con un sinistro di un altro ex, Kurtić, alto e una progressione di Fares con sinistro rasoterra respinto ancora da Gollini e Masiello che spazza. Proprio il difensore centrale le prova tutte trasformandosi anche da incursore, entrando in area e calciando col destro di poco a lato, ma non è serata per i bergamaschi e si vede anche nel secondo dei quattro minuti di recupero, quando Iličić si procura una punizione dal limite (dubbia sia per l’entità del fallo – sembra essere lo sloveno a calciare Petagna e non viceversa – sia per la posizione apparsa sulla linea e quindi in area) ma la manda rasoterra sul fondo.
Festa grande al Paolo Mazza non solo per la prima stagionale della SPAL davanti ai suoi tifosi ma anche per il successo che proietta i ferraresi al secondo posto col Napoli e a -3 dalla Juventus, con sabato una sfida molto interessante alle 18 a Firenze. Per l’Atalanta è il terzo KO consecutivo, contando anche quello ai rigori di Copenaghen, e domenica ci sarà la trasferta al Meazza col Milan: non il miglior modo per provare a riprendersi.
IL TABELLINO
SPAL (3-5-2): Gomis; Cionek, Vicari (78’ Djourou), Felipe; Lazzari (86’ Šimić), Kurtić, Schiattarella, Missiroli (72’ Everton Luiz), Fares; Petagna, Antenucci. Allenatore: Semplici
Atalanta (3-4-2-1): Gollini; Tolói, Palomino, Masiello; Castagne, de Roon (75’ Pašalić), Freuler, Gosens; E. Rigoni (38’ Iličić), A. Gómez (78’ Barrow); D. Zapata. Allenatore: Gasperini
Arbitro: Maurizio Mariani della sezione di Aprilia (Tolfo – Gori; Pillitteri; VAR Calvarese; A. VAR Ranghetti)
Reti: 50’, 56’ Petagna
Ammoniti: Freuler, E. Rigoni, Gosens, de Roon, Iličić (A), Petagna, Felipe, Everton Luiz (S)
Articolo scritto in collaborazione con Pierfrancesco Loi.
[Immagine presa da corrieredellosport.it]