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Nella giornata della grande protesta, la Lazio vince 3-2 contro il Sassuolo e si mantiene in corsa verso il sesto posto.

 

Tutto pronto all’Olimpico, sullo sfondo c’è la manifestazione dei tifosi laziali che chiedono a gran voce “Lazio libera!”, aperta contestazione ad una dirigenza definita poco ambiziosa e che non vuole il bene della società. Reja conferma quanto provato in allenamento, da Formello erano chiaramente trapelate le sue intenzioni su come far ripartire la sua Lazio dopo i due pesantissimi stop. Malesani invece preferisce Mendes ad Antei in difesa e Zaza a Berardi in attacco, recupera anche in extremis Biondini e Magnanelli, schierati subito in mediana.

Primo Tempo – Entrambe le formazioni partono col freno a mano tirato, troppo pericoloso esporsi subito. Atteggiamento aggressivo nel Sassuolo, non intimidito da uno stadio (inusualmente) colmo di supporters biancocelesti, la Lazio prova come di consuetudine a spingere sulle linee laterali adoperando numerosi cambi di gioco per cercare di creare spazi a Klose. Le formazioni si dimostrano rapide nei ripiegamenti, difendono sempre con quasi tutti gli uomini nelle rispettive metà campo e provano ad offendere nelle ripartenze. Nell’arco del primo quarto d’ora soltanto sbadigli, manovre lente e poco incisive da ambo le parti, padroneggiano gli errori individuali in fase d’impostazione e si gioca molto a centrocampo.
La prima occasione arriva sui piedi del “Tata” Gonzalez: Klose ribatte indietro una palla alta in area e l’uruguagio ci prova con una botta a pochi passi dal limite dell’area, pallone in curva. Il Sassuolo copre bene, Malesani ordina alla squadra di provare ad imbeccare Floccari e Zaza con dei lanci lunghi, ma Biava e Dias formano una solida coppia centrale e non concedono opportunità agli attaccanti emiliani; i capitolini operano invece orizzontalmente facendo girare molto la palla, senza però mai arrivare ad un guizzo decisivo. Verso la mezz’ora sempre Lazio pericolosa con Klose, il tedesco riceve palla da Lulic ben lanciato da Ledesma con un lungo passaggio smarcante sull’out mancino, ma Ariaudo respinge il suo tap-in a pochi passi dal dischetto del rigore. Gli uomini di Reja controllano la partita, ma sono privi di idee e non concretizzano il possesso di palla contro un Sassuolo rinunciatario e palesemente chiuso in difesa.
A sbloccare la situazione ci pensa però Radu, a pochi minuti dalla fine della prima frazione: il romeno s’accentra e prova la botta dalla lunghissima distanza, tiro all’incrocio dei pali e Pegolo battuto. Non cambia il copione fino al termine del primo tempo, avaro d’emozioni, la reazione del Sassuolo stenta ad arrivare con una Lazio che, forte del vantaggio, si chiude bene in difesa senza concedere spunti agli emiliani.

Secondo Tempo – Malesani non è soddisfatto del suo Sassuolo ed opera subito un cambio, dentro Ziegler per un impalpabile Chisbah. Le squadre rientrano in campo decisamente con un’altra mentalità e ritmi più elevati. In avvio di ripresa la squadra di casa vuole consolidare il vantaggio per mettere i tre punti in cassaforte; non cambia il modus operandi, Candreva e Lulic sono i più attivi e continuano a pennellare traversoni dalle corsie laterali, senza però trovare nessun compagno pronto a raccogliere i loro inviti. Dopo dieci minuti si ferma Dias in seguito ad un contrasto con Zaza, il brasiliano non ce la fa a proseguire e viene sostituito da Ciani. La Lazio insiste ed ancora il solito Klose si dimostra pericoloso: un tiro-cross di Lulic finisce per essere un assist smarcante per il “panzer”, la cui conclusione viene sporcata in calcio d’angolo dal pronto Ariaudo. Malgrado l’insistenza, i capitolini non riescono a raddoppiare e la partita rimane aperta, Malesani prova allora ad inserire Berardi al posto di Zaza per cercare di dare mordente offensivo alla sua squadra; il talento di proprietà juventina lo ripaga rendendosi pericoloso alla sua prima occasione: è lui il più lesto a raccogliere un cross liberandosi della marcatura di Lulic e provando a schiacciare il pallone in acrobazia, sopra la traversa di pochissimo. Il Sassuolo si sveglia ed entra in partita: prima Biondini prova a sorprendere Berisha con un tiro da fuori, poi arriva il meritato pareggio: Magnanelli viene pescato defilato in area da Berardi, serve Floccari al centro dell’area che anticipa Ciani ed insacca un rigore in movimento. Gol dell’ex e partita riaperta, merito degli emiliani che con l’ingresso di Berardi hanno cambiato volto, demeriti però anche della Lazio che ha smesso di giocare. Tuttavia, dura pochissimo il pareggio: azione successiva, Ziegler perde malamente palla nella propria metà campo, Gonzalez ne approfitta e lancia subito Klose con un preciso passaggio filtrante che mette a tu per tu con Pegolo l’attaccante tedesco che non sbaglia e riporta la Lazio in vantaggio. Ziegler esce subito dolorante, infortunato, Malesani al suo posto fa entrare Floro Flores per un Sassuolo a trazione offensiva.  La partita diventa scoppiettante ad un quarto d’ora dalla fine, e proprio la punta partenopea gioca ancora una volta uno scherzo alla Lazio: Berardi si guadagna una punizione che, come nella gara d’andata, viene battuta magistralmente dall’attaccante napoletano che rimette il risultato in parità. Ma non è finita, passano ancora cinque minuti che la Lazio ritrova per la terza volta in vantaggio con Radu, doppietta del romeno, che insacca un cross sul quale nessuno arriva ed il suo pallone finisce alle spalle di un sorpreso Pegolo.
Negli ultimi minuti tutto il Sassuolo si getta in avanti, i capitolini resistono e, malgrado pericolosi batti e ribatti in area, riescono a conservare il risultato anche quando Lulic fa un disastroso retropassaggio che innesca un contropiede per gli avversari, chiuso da un provvidenziale Berisha in uscita che anticipa l’instancabile Berardi. Ultima azione, ultimo pericolo, sospiro di sollievo all’Olimpico.

Tre punti che sono una manna per la Lazio per rimanere ancorata alla corsa Europa League. Adesso ci sarà da stringere i denti per la formazione di Reja e dare il 100% a Sofia per provare a ribaltare il risultato e passare il turno contro il Ludogorets. Grave come, da quando è uscito Dias, la Lazio abbia iniziato a traballare in difesa e sia stata trafitta per ben due volte.
Malesani non riesce a giocare lo scherzo alla Lazio. Non è esente da colpe, la scelta di Zaza per Berardi si è dimostrata sbagliata, il giovane attaccante ha cambiato la partita quand’è entrato e tutti i pericoli sono passati dai suoi piedi. Finisce per il Sassuolo la parte infernale del calendario, ora è il momento di voltare pagina e dimostrare d’esser degni di rimanere in Serie A.