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Felipe Caicedo Lazio-Roma

La Lazio domina e fa suo un derby che rimarrà per molto tempo nella memoria biancoceleste: Roma rasa al suolo con un 3-0 che non ammette repliche e vede pure l’espulsione di Kolarov nel recupero, biancocelesti a -3.

La Lazio interrompe in grande stile la maledizione derby. Dopo quasi due anni i biancocelesti rivincono la stracittadina e si rilanciano per le posizioni Champions League, portandosi a -3 dalla Roma con una partita in meno e lo scontro diretto a favore, ribaltando il 3-1 dell’andata con una prestazione maiuscola. È la grande vittoria di Simone Inzaghi, che stasera ha azzeccato tutto dalla formazione iniziale, sfruttando le condizioni non perfette di Ciro Immobile per lanciare la coppia formata da Joaquín Correa e Felipe Caicedo, autori rispettivamente di assist e gol dell’1-0 per sbloccare la stracittadina. Poi anche i cambi hanno dato un segno evidente: il numero 17 ha avviato l’azione del rigore poi trasformato e chiuso un momento in cui la Roma stava prendendo il sopravvento, Danilo Cataldi ha rilevato l’ottimo Correa e dieci minuti dopo ha messo la firma sul tris entrando di diritto nella lista di chi ha messo un segno indelebile sulle stracittadine. Il quarto posto torna a essere possibile per la Lazio, mentre svanisce per la Roma la possibilità di agganciare l’Inter (e vincendo sarebbe stata davanti per la differenza reti): Eusebio Di Francesco ha perso Kostas Manolas nel pomeriggio e il suo sostituto, Juan Jesus, è stato il peggiore in campo assieme a Federico Fazio, pessimo nel farsi sverniciare da Correa sul rigore. Trentasei gol subiti dai giallorossi, la peggior difesa della parte sinistra della classifica: iniziano a essere troppi, così come le espulsioni nei momenti in cui il risultato è irrecuperabile (stavolta ha esagerato Aleksandar Kolarov).

PRIMO TEMPO

Parte fortissimo la Lazio, con un tiro alto di Correa, e segna al 12’: l’argentino si accentra da sinistra e dopo aver dato l’impressione di calciare tocca dentro, aggirando l’inguardabile Juan Jesus, per Felipe Caicedo che salta Olsen e mette in rete a porta vuota. Subito in gol il sostituto di Ciro Immobile, perfetto nel rimpiazzare uno dei due grandi assenti di stasera, mentre dall’altra parte è proprio l’assenza di Manolas a costare cara. Al 18’ bene ancora la Lazio con un tentativo di Luis Alberto parato a terra da Olsen, giallorossi in enorme difficoltà per metà tempo e che si svegliano solo al 24’ con un destro di Džeko appena dentro l’area ben respinto da Strakosha. La Roma cresce dopo la mezz’ora, ma non crea granché.

SECONDO TEMPO

La Roma riparte col tentativo di rimettere le cose a posto, un minuto e a seguito di un rimpallo Zaniolo calcia con poca coordinazione di sinistro a lato non di molto, al 49’ la porta la becca Pellegrini con un diagonale di destro ma Strakosha para a terra. All’ora di gioco Zaniolo va via con una gran giocata a Lucas Leiva, bravo però a contrastarlo al momento del tiro smorzandoglielo, ma rispetto al primo tempo si gioca quasi solo a una metà campo: al 67’ Florenzi trova un gran destro da fuori e Strakosha deve metterci la mano per toccare sopra la traversa, ne nasce una serie di quattro angoli consecutivi dove sull’ultimo Džeko fa sponda al centro dove Pastore si ostacola con Pellegrini e di destro gira a lato, sprecando la possibilità (appena entrato) di riprendersi dopo una stagione di poche luci e tante ombre. Nel momento migliore della Roma la Lazio ha la capacità di ripartire, Immobile (dentro da sette minuti per l’applauditissimo Caicedo) manda in porta Correa che prende il tempo a Fazio e lo supera, l’argentino lo contrasta in maniera troppo energica per Mazzoleni che dà rigore e ammonizione, col VAR che conferma nonostante le proteste di entrambi (la Roma chiedeva la revisione, la Lazio il rosso diretto). Dal dischetto va proprio Ciro Immobile, Olsen intuisce alla sua destra ma il tiro gli passa sotto il corpo: 2-0 e il numero 17 interrompe un digiuno che durava dal 31 gennaio, contro l’Inter in Coppa Italia. La Roma sparisce dal campo e a due minuti dalla fine becca anche il terzo, palla a Danilo Cataldi (altro subentrato) e gran sinistro dal limite sul quale Olsen è più che rivedibile. Olimpico in tripudio e gioia incontenibile per il numero 32. La Roma come spesso le accade perde anche la testa, Kolarov viene ammonito per un faccia a faccia con Radu e trenta secondi dopo entra male su Immobile, uscendo anzitempo e peggiorando la situazione in vista della prossima partita, dove mancherà pure Džeko ammonito e diffidato.

La Lazio non vinceva una partita con le big da diciassette mesi, 1-2 a Torino sulla Juventus, e in generale il derby dal 30 aprile 2017 (1-3, in casa addirittura dal 2012). Ora i biancocelesti possono pensare all’aggancio, la Roma invece mercoledì si giocherà buona parte di stagione (almeno a livello mentale) perché uscire dalla Champions League a Porto sarebbe pesantissimo.

LAZIO-ROMA 3-0 – IL TABELLINO

Lazio (3-5-1-1): Strakosha; Bastos, Acerbi, S. Radu; Marušić, Milinković-Savić, Lucas Leiva, Luis Alberto (70’ Parolo), Lulić; Correa (78’ Cataldi); Caicedo (64’ Immobile). Allenatore: Inzaghi
Roma (4-3-3): Olsen; Florenzi, Fazio, Juan Jesus, Kolarov; Cristante, De Rossi (66’ Pastore), Lo. Pellegrini; Zaniolo (61’ Perotti), Džeko, El Shaarawy (82’ Schick). Allenatore: E. Di Francesco
Arbitro: Paolo Silvio Mazzoleni della sezione di Bergamo (Vuoto – Paganessi; Chiffi; VAR Calvarese; A. VAR Peretti)
Reti: 12’ Caicedo, 73’ rig. Immobile, 89’ Cataldi
Espulso: Kolarov (R) al 93’ per doppia ammonizione
Ammoniti: Juan Jesus, Fazio, Džeko (R), Lulić, Milinković-Savić, Cataldi, S. Radu (L)

[Immagine presa da twitter.com]