I bergamaschi capitalizzano al massimo una partita storta dei padroni di casa, sullo sfondo de “Libera la Lazio” finisce 0-1.
Prosegue la protesta del tifo laziale nei confronti della dirigenza, a Roma lo stadio Olimpico, sfondo di Lazio-Atalanta, è vuoto per decisione degli ultras biancocelesti. Non è il miglior clima con cui affrontare una partita fondamentale: con le avversarie, pretendenti ai posti in Europa League, impegnate in scontri diretti, l’imperativo per Reja è “vincere”. L’Atalanta, invece, arriva nella capitale forte di una buona posizione lontano dalla zona retrocessione, ma Colantuono non vuole farsi scappare l’occasione d’approfittare dell’assenza della tifoseria di casa.
Qui Lazio – Non pochi grattacapi per Reja sugli uomini da schierare, complice anche la presenza in rosa di molti nazionali impiegati nelle amichevoli infrasettimanali, unica certezza il modulo: quel 4-3-3 che si sta dimostrando vincente.
Marchetti saldo fra i pali, a Firenze ha dato importanti segnali di volersi riconquistare la maglia da titolare e la nazionale. Terzini Konko e Radu, gli unici a cui il tecnico goriziano s’affida come laterali della difesa a quattro, al centro confermato Cana (malgrado abbia giocato la partita con l’Albania) e rientra Biava. A centrocampo da forfait Ledesma, Biglia è chiamata a giostrare in cabina di regia, ai suoi lati Gonzalez e Onazi (tornato in Italia appena venerdì); tridente offensivo composto da Candreva e Keita esterni con Klose che torna titolare al centro dell’attacco.
Qui Atalanta – Colantuono è sereno, la sua Atalanta giocherà al meglio delle proprie potenzialità, con il classico 4-4-1-1.
Consigli in porta, il quartetto difensivo composto dall’ex Stendardo e Yepes al centro, con Brivio e Benalouane ai lati. Centrocampo con Bonaventura (seguito proprio dai biancocelesti nel mercato invernale come vice-Hernanes) ed Estigarribia chiamati a sorprendere la Lazio, affiancati da Carmona e Baselli. In avanti, Moralez in appoggio a Denis, ben conosciuto e temuto Reja che lo allenò a Napoli.
Primo Tempo – La partita inizia in sordina, con un inusuale calma. Il clima condiziona le prime battute del match, non brillante, entrambe le squadre si studiano e non si espongono. L’Atalanta contiene, aspetta la Lazio che avanza, ma non riesce ad essere pericolosa; gli unici palloni che tocca Consigli nel primo quarto d’ora di gioco provengono da cross dei soliti Candreva e Keita, i fantasisti che provano ad aprire la partita. I neroazzurri sono molto compatti, centralmente non c’è verso di sfondare il muro composto da Stendardo e Yepes, tuttavia rimangono impalpabili in avanti. La Lazio prova ad orchestrare manovre offensive unicamente dalle corsie laterali, ma le torri bergamasche non lasciano spazio a Klose, da annotare soltanto un traversone fuori misura di Konko che spizza accidentalmente la parte alta della traversa. L’Atalanta tenta soltanto dalla distanza, senza mai impensierire Marchetti, per vedere la prima occasione bisogna aspettare la mezz’ora e viene dai piedi di Candreva che, su calcio piazzato, impegna Consigli in una bella parata. La sfida non è certo entusiasmante e, a parte qualche fiammata di Keita, soltanto noia e tensione animano la prima frazione di gioco. Sul finale un occasione per parte: prima Stendardo, di testa, sfiora il gol dell’ex, poi ancora Candreva prova una conclusione da buona posizione che viene respinta da Consigli.
Secondo Tempo – Reja cambia modulo, si passa al 4-4-2 con Lulic al posto di uno spaesato Onazi; il bosniaco si piazza sull’out sinistro, Candreva su quello destro, Biglia e Gonzalez al centro con Keita che affianca Klose. Non cambia invece la partita che, a parte un tentativo di Biglia da calcio di punizione, rimane bloccata fino all’inaspettato vantaggio della squadra di Colantuono all’ora di gioco: Estigarribia brucia Konko e prende in contropiede la difesa biancoceleste, mette in mezzo un invitante pallone che Denis prova a schiacciare di testa anticipando Radu, Marchetti respinge centralmente e Moralez è il più lesto a metterci la zampata che vale il gol. La rete ravviva la partita, subito ci prova Biava in seguito ad un corner, trovando la respinta dell’impeccabile difesa atalantina, ma nel momento in cui la Lazio sembra poter diventare incisiva, Candreva si fa espellere per una grottesca simulazione. Piove sul bagnato per i capitolini.
I biancocelesti però reagiscono, continuano a crederci, Lulic sfrutta la sua freschezza per scappare alla difesa neroazzura, andare sul fondo e servire un compagno, ma il suo assist si rivela fuori misura per tutti. Ci prova poi ancora Cana, nel tentativo di risolvere una mischia in area, ma il suo tiro stavolta è debole e finisce fra le braccia di Consigli. Forte dell’uomo in più, l’Atalanta tenta di chiudere la partita al settantesimo, con Moralez che s’invola a tu-per-tu con Marchetti, ad avere la meglio però è l’estremo difensore laziale che respinge il tiro. La squadra di Colantuono gestisce comunque bene il vantaggio e la superiorità numerica, spegnendo ogni timido tentativo degli uomini di Reja di rendersi pericolosi e la partita si spegne debolmente fino al triplice fischio finale.
Molto male per la Lazio che, oltre a non sfruttare l’occasione di una giornata favorevole, torna a perdere terreno nella corsa all’Europa League ora distante cinque lunghezze. Passo indietro soprattutto anche sul piano mentale, ma sicuramente il clima in cui si è giocato ha penalizzato.
Atalanta cinica e ben messa in campo, sfrutta al massimo l’occasione e ritorna a Bergamo con tre punti. Complimenti alla strategia di Colantuono, non spettacolare, ma efficace.