Edy Reja, di nuovo, per risollevare la Lazio.
Il 2013 è stato un anno ricco di malumori, fatta eccezione per la storica Coppa Italia vinta lo scorso 26 Maggio contro la Roma, in un crescendo esponenziale che hanno portato Lotito a prendere la decisione di richiamare il tecnico goriziano sulla panchina biancoceleste.
Dal calo evidente nella seconda metà della scorsa stagione che valse alla squadra uno scialbo settimo posto (dopo aver inizialmente combattuto addirittura per il primato), una prima metà dell'attuale campionato nell'anonimato di mezza classifica, condito da prestazioni apatiche ed una squadra tutt'altro che convincente, all'ufficializzazione contrattuale con la Nazionale Svizzera: Petkovic è fuori. Il rapporto con l'allenatore bosniaco è deragliato, la società si è dimostrata molto disponibile e fiduciosa nei suoi confronti, anche nei momenti più difficili, ma non ha tollerato l'accordo "sottobanco" fra il tecnico e gli elvetici; adesso è tutta una questione di avvocati, denunce, processi e risarcimenti, non poteva finire peggio.
Ritorna quindi sui propri passi Lotito, che congedò l'ex-allenatore della Lazio appena un anno e mezzo fa con la promessa (avverata) che "le porte di Formello sarebbero sempre state aperte per lui". Quindi, passaggio inverso del testimone: esce Petkovic e rientra Reja; in veste di vice-allenatore viene promosso Alberto Bollini – fautore di una Primavera laziale che sta dominando da diversi anni il rispettivo campionato, segno di un progetto che vuole unire saggia esperienza con un gruppo già collaudato e precedentemente allenato ad un talent-scout in grado di valorizzare al massimo i promettenti giovani presenti in rosa.
Contratto fino a Giugno 2015, prorogabile in caso di conquista o vittoria dell'Europa League. La società vuole ancora crederci, dovrà darne anche dimostrazione nella corrente sessione di mercato.